Fecondazione assistita: la musica aiuta lo sviluppo del feto


Secondo i dati delle autorità italiane, aumenta l’età delle donne che decidono di avere un figlio, considerando che il 33% del cicli di Riproduzione Assistita si realizza in pazienti con 40 anni o più. Questo contribuisce all’aumento della richiesta di trattamenti FIV con donatrice di ovociti. 

In questo il centro Institut Marquès vanta le piú alte percentuali di raggiungimento di gravidanza: un 89% per ciclo di FIV con donatrice di ovociti. Con sede centrale a Barcellona, il centro e’ aperto a Milano dal novembre 2014.
Da Gennaio a Luglio 2016 i pazienti sono stati 484 (il 24% in più rispetto all’anno precedente).  E il 75% dei pazienti italiani visitati ha realizzato parte del trattamento di Riproduzione Assistita presso la Clinica di Milano. A fronte dell’aumento progressivo del numero di pazienti italiane, Institut Marquès offre la possibilitá di realizzare completamente in Italia il trattamento con ovodonazone, senza necessitá di dover viaggiare a Barcellona. Il trattamento di Fecondazione In Vitro con gli ovociti di donatrice si realizza inviando il campione di seme congelato a Barcellona. Presso i laboratori in Spagna si realizzerá la fecondazione, per poi inviare l’embrione congelato in Italia dove si potrá realizzare il transfer alla paziente.
Uno dei programmi che contraddistinguono Institut Marquès è quello dell’adozione di embrioni. Si tratta di un programma all’avanguardia, iniziato nel 2004, che offre la possibilità di dare vita agli embrioni congelati presso il centro a Barcellona. Grazie a questo programma sono nati più di 1.102 bambini (285 dei quali italiani).
Gli embrioni provengono da pazienti che hanno realizzato un trattamento di riproduzione assistita, e che dopo aver mantenuto gli embrioni crioconservati decidono di non avere più figli. Il trasferimento di questi embrioni nell’ utero della madre adottante viene effettuato presso la sede dell’ Institut Marquès a Barcellona.

 

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Di recente Institut Marquès ha sviluppato una linea di ricerca pionieristica per studiare i benefici della musica nella riproduzione assistita. Tra le scoperte va messo in evidenza lo studio sulla stimolazione auditiva del feto dalla settimana 16 (quando misura 11 cm), attraverso musica trasmessa per via intravaginale.

In occasione del 26 ° Congresso Mondiale di Ecografia (ISUOG) – a Roma dal 25 Settembre – i ricercatori presenteranno l’indagine sulla reazione dei feti alla voce umana. Questo studio dimostra che i feti difficilmente sentono i rumori esterni e reagiscono solo quando il suono viene trasmesso attraverso la vagina. Questa ricerca prova che difficilmente il feto riesce a sentire attraverso l’addome della madre. Per studiare le reazioni del feto è stato utilizzato Babypod®, un piccolo dispositivo che viene inserito nella vagina, come un tampone, si connette al cellulare per far si che la voce della madre o di chiunque altro possa arrivare al feto.
“Quando inviamo messaggi vocali, attraverso la vagina della madre, i feti reagiscono con movimenti di vocalizzazione. La risposta è diversa quando si tramette musica. Crediamo che questo sia dovuto al fatto che la musica e la voce attivino circuiti cerebrali diversi: la musica scatena circuiti neurali di emozioni ” – dice il dottor Garcia Faura, Direttore Scientifico dell’Institut Marquès, che ha messo a confronto le diverse reazioni attraverso ecografie transaddominali.

Così, il 70% dei feti muove la bocca solo quando gli si parla, mentre quando si trasmette musica i movimenti sono più complessi ed includono anche la protrusione della lingua.
Le scoperte riguardo al riconoscimento della voce della madre propongono una nuova sfida: “I feti rispondono allo stesso modo a tutte le voci. Ora ci si presenta una nuova incognita: capire se le centinaia di bambini, stimolati durante la gravidanza, saranno in grado di riconoscere la voce dei genitori, che hanno sentito durante la gestazione all’interno del grembo materno; in secondo luogo comprendere se questo stimolo possa essere importante per lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione ” – dice lo specialista.
Institut Marquès ha dimostrato che le vibrazioni musicali aumentano le percentuali di fecondazione in vitro del 5%. Tutti gli incubatori in cui gli embrioni si sviluppano hanno un sistema di musica incorporato.
Le vibrazioni musicali muovono il terreno di cultura delle piastre dove si sviluppano gli embrioni, questo aiuta gli ovociti ad assorbire le sostanze nutritive ed espellere le tossine.  Così, in Institut Marquès, tutti gli embrioni si sviluppano con la musica negli incubatori, canzoni e generi musicali vengono scelti dagli embriologi.
Attualmente, il centro studia la capacitá delle vibrazioni musicali di migliorare le percentuali di impianto dell’embrione e ridurre il rischio di aborto. A questo studio hanno partecipato 90 pazienti italiane ed è stato osservato che l’uso del Babypod, subito dopo il trasferimento di embrioni e nei giorni precedenti al test di gravidanza, aiuta i pazienti a ridurre l’ansia.

 

Il ruolo dell’uomo nei trattamenti di riproduzione assistita
Fino ad oggi l’uomo è stato trascurato nel processo di riproduzione assistita. Il suo ruolo si riduceva a sostenere la compagna e a contribuire con i suoi spermatozoi ai trattamenti di Inseminazione Artificiale o di Fecondazione in Vitro. Institut Marquès ha deciso che l’anno 2016 sará dedicato specialmente alla figura maschile, per dargli l’attenzione che merita. Il primo passo é stato l’ Erotic Personal System” (EPS) nelle sale di rilascio dei campioni di sperma. Questo programma nasce a partire dall’osservazione del fatto che un’eccitazione sessuale più intensa e più prolungata porta a un’eiaculazione completa e con maggior potenziale di fecondazione.

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