Immediatezza, trasparenza e cooperazione in cima alle priorità del nuovo General Manager di GSK Italia, Antonino Biroccio.
Antonino Biroccio, Reggio Calabria, classe 1973, è laureato in Chimica farmaceutica all’Università di Messina con dottorato in Genetica e Biologia molecolare presso l’Università La Sapienza di Roma.
Nel suo bagaglio professionale figura la capacità di gestire organizzazioni complesse di vario genere ed estensione territoriale. Spaziando dai vaccini alla medicina di base e a quella specialistica. Unitamente a quella di realizzare piani di sviluppo nei singoli paesi in collaborazione con gli stakeholder chiave locali e coordinati con la strategia globale di GSK nel mondo. Che consiste nell’impegno a fare la differenza, in termini di salute, per oltre due miliardi e mezzo di persone. Unendo le forze per stare un passo avanti rispetto alle malattie, insieme.
“In Europa, nel settore farmaceutico, siamo secondi solo alla Germania e riusciamo ancora ad attrarre investimenti in un mondo globalizzato dove siamo il fanalino di coda nel favorire l’innovazione – spiega Biroccio – “ Ed ora è necessario concentrarsi sul futuro. Perché tutti questi importanti traguardi, come azienda e come Paese possono essere vanificati se non cogliamo la trasformazione in atto. L’obiettivo primario del mio mandato sarà quello di contribuire a favorire l’innovazione. Che, una volta introdotta, migliora le condizioni di salute e di vita, di prosperità economica. Generando attrattività e competitività. Con un occhio di riguardo alla coperta corta dei costi. In particolare quelli sanitari messi severamente sotto pressione da una popolazione in progressivo invecchiamento, con maggiori necessità di salute”.
GSK è presente in Italia dagli inizi del 900
L’azienda ha sempre continuato a crescere come una multinazionale a ciclo completo. Oggi con due centri ricerche e due stabilimenti produttivi, 4200 dipendenti, 1,6 miliardi di euro di fatturato di cui un terzo all’export in oltre 100 paesi di tutto il mondo. Gli investimenti nel Paese, pari a 324 milioni, rappresentano il 20 per cento del fatturato. E l’8 per cento degli investimenti totali in ricerca e produzione di tutte le farmaceutiche presenti in Italia.
“Abbiamo Think-tank internazionalmente riconosciuti che dimostrano come la vaccinazioni raccomandate per adulti fragili, se correttamente organizzate in tutto il Paese, porterebbero un risparmio di oltre 10 miliardi di euro, pari ad una finanziaria. – continua il manager – E abbiamo una delle popolazioni più vecchie in Europa. Che ha bisogno di salute e contribuisce all’economia, che lavora ancora, che mobilizza un quarto del PIL e dei consumi delle famiglie italiane. Una silver economy che guarda anche alla sostenibilità del nostro sistema sanitario per un futuro di speranza. Dove i bisogni medici sono urgenti, come in oncologia”.
I sfide terapeutiche di GSK
GSK è già operativa in tutti questi ambiti. Con due centri ricerche a Siena sui vaccini di cui uno specializzato in vaccini antibatterici ed anticorpi monoclonali ma anche con uno stabilimento a Rosia. Che produce per tutto il mondo i vaccini GSK più innovativi per gli adulti. E uno stabilimento, a Parma, specializzato nell’introduzione di nuovi farmaci per gli studi clinici, negli antivirali di ultima generazione. Infine, è centro di eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali in immunologia, malattie respiratorie ed oncologia.
“Con gli anticorpi monoclonali ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi, nelle malattie reumatiche ed in quelle respiratorie mediate dall’interleuchina 5 ma soprattutto in oncologia. – ha spiegato Antonino Biroccio – E Parma è al centro di tutto questo con la sua piattaforma tecnologica. In particolare quella per la produzione dei cosiddetti ADC, fra i farmaci più promettenti per i tumori più difficili da trattare”.
Quella degli anticorpi monoclonali coniugati, tipicamente, ad un citotossico (ADC) è una piattaforma tecnologica guardata con interesse da tutti gli specialisti per l’efficacia terapeutica. Ma è anche una grande sfida tecnologica produttiva riuscire ad abbinare in sicurezza e qualità farmaci così diversi per arrivare ad un effetto terapeutico maggiore della loro semplice somma.
“Il farmaco ADC di GSK per il mieloma multiplo è prodotto a Parma per tutto il mondo. – ha sottolineato Biroccio – È già stato approvato da EMA ed è in attesa di registrazione in Italia. Mentre il 23 ottobre scorso ha avuto il via libera anche dalla FDA statunitense. Ma non è tutto. Il 27 ottobre abbiamo siglato un accordo con Syndivia per un altro candidato ADC che andrebbe a rafforzare la nostra linea di candidati ADC in sviluppo per il tumore prostatico. E il giorno successivo abbiamo ottenuto la ODD (Orphan Drug Designation) in Europa per un altro nostro candidato ADC nella terapia del microcitoma”.
Non basta però avere davanti un futuro promettente in prevenzione, oncologia, immunologia o altra area perché si avveri. Bisogna poter collaborare con tutti gli attori della salute. Con obiettivi condivisi e con priorità comuni di sviluppo, organizzazione ed accesso in modo che l’innovazione diventi reale ed accompagni le dinamiche di sviluppo del Paese. Tenendo conto di tutte le priorità e dei costi ad esse associati.
“Per questo il mio impegno da oggi – ha concluso Antonino Biroccio – sarà quello di collaborare con medici, pazienti, Istituzioni ed associazioni di riferimento per fare avanzare solo un tipo d’innovazione, quella reale che arriva al letto del paziente. Che diminuisce i costi sociali, che attrae investimenti esteri nel nostro Paese, che aumenta il nostro export. E quella cui vogliamo avere accesso, tutti noi, con la stessa tempestività degli altri cittadini europei”.
