Orizzonti della Salute 2025: One Health tra scienza, musica, poesia

 13 appuntamenti e 2000 partecipanti . Un’edizione da tutto esaurito  e grandi emozioni con il concerto all’alba “The [Uncertain] Four Seasons” al Teatro Olimpico di Vicenza

 

La nuova edizione della rassegna Gli Orizzonti della Salute, promossa e curata da Fondazione Zoé – Zambon Open Education (nata nel 2008 con lo scopo di promuovere una moderna cultura della salute, basata sui principi della conoscenza, della consapevolezza e dell’informazione), dal 19 al 26 ottobre ha trasformato Vicenza in un laboratorio di idee, esperienze e riflessioni sul tema One Health. L’approccio che riconosce l’interconnessione profonda tra la salute dell’uomo, quella del pianeta e degli altri esseri viventi.

Un pubblico numeroso e partecipe ha seguito gli incontri, gli spettacoli e i laboratori che hanno animato i luoghi simbolo della città – dalla sede di Fondazione Zoé a Palazzo Chiericati, da Parco Querini all’Health & Quality Factory Zambon – fino al Teatro Olimpico. Che per la prima volta ha ospitato il tradizionale Concerto del Risveglio, divenuto negli anni un appuntamento molto amato in città.

 

Il Concerto del Risveglio: musica, scienza e consapevolezza

 

Alle prime luci dell’alba, il pubblico ha riempito  le gradinate del Teatro Olimpico per assistere a un’esperienza unica: “Le (incerte) Quattro Stagioni”. Prima esecuzione a Vicenza del progetto internazionale The (Uncertain) Four Seasons, eseguita dall’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, diretta dal maestro concertatore e violino solista Filippo Lama. Con la voce narrante del musicologo Guido Barbieri.

The (Uncertain) Four Seasons è un progetto globale volto a sensibilizzare i leader internazionali sull’impatto dei cambiamenti climatici. Ideato dalle agenzie Akqa e Jung von Matt, in collaborazione con la Sydney Symphony Orchestra, il compositore Hugh Crosthwaite e il Climate Change Communication Research Hub della Monash University.

L’opera proposta per Vicenza da Fondazione Zoé – Zambon Open Education è una rielaborazione della partitura vivaldiana composta da Hugh Crosthwaite, integrando dati climatici e ambientali previsionali per il 2050 sul territorio di Vicenza. La musica eseguita è una distorsione del paesaggio a cui Vivaldi si ispirò nel 1725. E così l’estate si fa più ripetitiva e inquieta, la primavera suona più lenta, dissonante e irregolare e l’autunno stupisce il pubblico con un lungo silenzio di 7 minuti.

Un messaggio musicale che ci ha ricordato che se non agiamo ora, il panorama del 2050 cambierà radicalmente rispetto a quello che conosciamo e su cui facciamo affidamento.

 

Una settimana di dialoghi ed esperienze condivise

 

La  rassegna ha proposto 13 appuntamenti tra incontri, performance e laboratori, con ospiti come Giuseppe Remuzzi, Enrico Giovannini, Gabriella Calvano, Isabella Saggio, Simone Pollo e Walter Ricciardi. Che hanno offerto prospettive diverse ma complementari sul concetto di salute unica. Il percorso si è concluso ieri pomeriggio con la performance poetica del collettivo WOW – Incendi Spontanei, che ha raccolto in versi poetici le suggestioni emerse durante la settimana, trasformando la riflessione in parola viva e condivisa.

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori, delle istituzioni e delle realtà partner che hanno contribuito alla realizzazione della rassegna a cui i cittadini hanno preso parte con entusiasmo. Testimoniando come la salute sia davvero un gesto collettivo da costruire insieme.

 

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