Il più ampio e prolungato studio condotto su tirzepatide condotto su 13.000 pazienti ha confermato il suo profilo di sicurezza e tollerabilità. Tirzepatide è stato associato a un tasso di mortalità per tutte le cause inferiore del 16% rispetto a dulaglutide, suggerendo benefici per la salute più ampi e completi.
Buone notizie e dunque risultati positivi arrivano dallo studio cardiovascolare SURPASS condotto su tirzepatide. Che ne rafforzano il valore come opzione terapeutica solida e innovativa per le persone con condizioni cardiometaboliche. I dati, dunque, confermano che tirzepatide conserva il beneficio cardioprotettivo tipico degli agonisti del recettore GLP-. Offrendo al contempo vantaggi clinici più ampi rispetto a un GLP-1 quale dulaglutide, tra cui una maggiore protezione renale e una riduzione del rischio di morte per tutte le cause. Queste evidenze, si aggiungono all’eccellente profilo di tirzepatide nel controllo glicemico e nella riduzione del peso corporeo.
Nello studio SURPASS-CVOT, dunque, tirzepatide ha raggiunto l’obiettivo primario, dimostrando una non inferiorità nel tasso di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE-3). Che includevano morte cardiovascolare, infarto del miocardio o ictus, rispetto a dulaglutide.
Inoltre, tirzepatide ha mostrato benefici superiori su parametri chiave quali l’emoglobina glicata (HbA1c), il peso, la funzione renale e la mortalità per tutte le cause. Lo studio ha coinvolto oltre 13.000 partecipanti in 30 paesi. E si è protratto per più di quattro anni e mezzo. Rappresenta dunque il più ampio e lungo studio mai condotto su tirzepatide.
Spiega Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro e Direttore UO Endocrinologia, Policlinico di Bari : «Si tratta di uno studio solido, costruito su un’ampia popolazione di pazienti, oltre 13mila, con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica accertata. Il diabete è una patologia cronica, sistemica e multifattoriale. Dunque, avere a disposizione terapie di comprovata efficacia sulla correzione della iperglicemia e del peso eccessivo che offrano anche una protezione cardiovascolare, permette di gestire al meglio la complessità della malattia».
Nello studio, il rischio di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus è risultato inferiore dell’8% per tirzepatide rispetto a dulaglutide. Inoltre, il tasso di mortalità per tutte le cause è stato inferiore del 16% con tirzepatide rispetto a dulaglutide.
«L’obiettivo principale dello studio SURPASS-CVOT era dimostrare una efficacia sul rischio cardiovascolare di soggetti con diabete di tipo 2 che già avevano sofferto di un precedente evento cardiovascolare. Almeno paragonabile a quella di dulaglutide, farmaco già riconosciuto per i suoi benefici cardiaci. Il raggiungimento di tale obiettivo è la conferma della protezione cardiovascolare offerta da tirzepatide – commenta Stefano Del Prato, Affiliate Professor, Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa – Si tratta di un risultato di grande rilievo. In quanto per la prima volta l’efficacia cardiovascolare di un nuovo trattamento per il diabete di tipo 2 è stata confrontata con una terapia con comprovata evidenza di beneficio cardiovascolare. Aprendo nuove prospettive per il trattamento integrato del diabete di tipo 2».
Nello studio, tirzepatide ha determinato miglioramenti superiori nei livelli di emoglobina glicata (HbA1c), nel peso corporeo e nei biomarcatori cardiovascolari. Inclusi i lipidi plasmatici e la pressione arteriosa sistolica, rispetto a dulaglutide.
Il profilo di sicurezza e tollerabilità di tirzepatide e dulaglutide si è mantenuto in linea con quanto già noto per ciascun farmaco. Gli eventi avversi più comunemente riportati nello studio SURPASS-CVOT per entrambi i trattamenti sono stati di natura gastrointestinale, generalmente di entità lieve o moderata. E nella maggior parte dei casi si sono risolti una volta completata la fase di titolazione della dose. Durante lo studio, il 13,3% dei partecipanti trattati con tirzepatide ha interrotto il trattamento a causa di eventi avversi. Rispetto al 10,2% dei partecipanti trattati con dulaglutide.
Lo studio SURPASS-CVOT sarà presentato nel corso del Congresso annuale dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2025, in programma a settembre. Gli studi saranno pubblicati su una rivista scientifica peer-reviewed.