Tutti lo conoscono come “Fuoco di Sant’Antonio”. Ed è proprio come un fuoco, una dolorosa eruzione cutanea che, nonostante possa manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, compare più frequentemente su un solo lato del torace o dell’addome sotto forma di una singola striscia di vescicole.
Una malattia che si manifesta per la riattivazione del virus della Varicella Zoster, che circa il 90% della popolazione sviluppa nel corso della vita, i cui rischi e complicanze, soprattutto nei pazienti fragili, possono essere gravi . Secondo i dati di una recente indagine condotta da Ipsos, infatti, se il 74% degli intervistati dice di conoscere la patologia, solo il 9% sa descriverne effettivamente sintomi e conseguenze. Da qui la scelta di lanciare una campagna per sensibilizzare sui rischi legati all’Herpes Zoster, e far conoscere questa patologia spesso sottovalutata.
Ed ecco dunque una serie web disponibile sul sito web Skytg24.it in otto episodi, “Lo stesso fuoco” (Ideata da GSK e prodotta da DrMovie, scritta e diretta da Elena Rotari), che racconta, in modo coinvolgente ma fedele alla realtà, le storie di chi vive con questa patologia in diverse fasi della vita e differenti contesti.
Spiega la regista Elena Rotari: “Quando mi è stato proposto di realizzare e di dirigere “Lo stesso fuoco”, facevo parte di quella percentuale che conosceva l’Herpes Zoster un po’ per il suo nome biblico, il fuoco di Sant’Antonio, un po’ come caregiver perché mio nonno l’ha sviluppato. La sfida, per non dire la difficoltà, è stata quella di creare e realizzare un progetto con un linguaggio chiaro, semplice ma anche rigoroso per non andare a drammatizzare questa patologia, che potesse arrivare in qualche modo a un pubblico molto ampio, sia ai giovani che ai meno giovani”.
La serie, creata con la consulenza di esperti medici, racconta l’intreccio della storia d’amore di due colleghi Sofia ed Andrea, ancora non sbocciato a causa della malattia oncologica della donna, e di Mario, un paziente diabetico nonno della tredicenne Ilaria. A legare le due vicende è il Fuoco di Sant’Antonio: infatti Sofia, terminati i cicli di chemioterapia, sviluppa l’Herpes Zoster ed Andrea la accompagna (troppo tardi) da un medico, che si rivela essere Ilaria, la nipote di Mario, ormai adulta e con una forte sensibilità verso la malattia, non solo per il suo ruolo di medico, ma per il ricordo indelebile dell’esperienza vissuta dal nonno con l’Herpes Zoster.
Una sfida anche per gli stessi attori che hanno partecipato al progetto come racconta Gloria Anselmi che interpreta la protagonista Sofia: “Dopo questa esperienza penso di aver capito meglio l’impatto di questa patologia perché il lavoro dell’attore è di immedesimarsi il più possibile. Ovviamente non avendo avuto un percorso simile mi sono basata su storie che ho sentito, ricerche che ho fatto su internet e su quello che ho letto. Dopo questo lavoro di studio e immedesimazione, posso immaginare cosa provino le persone che vivono realmente questa situazione, il loro disagio e il loro dolore, anche”.
“Se anche si riuscisse ad aumentare di poco, di qualche punto percentuale, la conoscenza di questa patologia sarebbe già un ottimo risultato – aggiunge Alberto Onofrietti, che interpreta Andrea – Spero e ringrazio per la possibilità che mi è stata data di entrare a far parte di questo progetto, a cui ho immediatamente aderito quando ho scoperto qual era l’intento di aver dato il mio piccolo contributo”.
“Le malattie fanno parte della nostra vita, ne modificano spesso la traiettoria e s’intrecciano nei rapporti coi nostri cari, per questo una web serie come la nostra può essere utile per migliorare il livello d’informazione senza creare inutili allarmismi e per invitare chi ne ha bisogno a consultare subito il proprio medico”, commenta GSK spiegando il perché di una simile scelta per raccontare una patologia complessa come l’Herpes Zoster.
L’ABC DELLA MALATTIA
L’Herpes zoster è solitamente accertato (diagnosticato) sulla base della comparsa del dolore e delle tipiche vescicole (eruzione cutanea) su un solo lato del corpo. Sono anche disponibili esami di laboratorio, qualora il medico li ritenga opportuni.
Per la terapia dell’herpes zoster si possono impiegare cure locali e/o generali (sistemiche) per ridurre i disturbi (sintomi) e limitare il rischio di complicazioni. Le cure includono: antivirali, farmaci specifici che bloccano la riproduzione (replicazione) del virus riducendo la durata della malattia, ma che non agiscono sul dolore; antidolorifici e antinfiammatori; gel a base di cloruro d’alluminio, applicato direttamente sulle vescicole ne accelera la guarigione e riduce il prurito/dolore.
La prevenzione dell’infezione da Herpes zoster può essere condotta in maniera efficace e sicura attraverso il vaccino. La vaccinazione per l’Herpes zoster è gratuita e raccomandata per i 65enni e per i soggetti adulti (≥18 anni) a rischio, anche se più giovani.
Il vaccino ricombinante adiuvato per l’Herpes zoster (RZV), è stato sviluppato e formulato da GSK per fornire un’elevata efficacia contro l’Herpes zoster e la nevralgia posterpetica (NPE), per essere ben tollerato nei soggetti ad aumentato rischio di sviluppare l’Herpes zoster (HZ), compresi gli immunocompromessi e per offrire una protezione duratura nel tempo.
Il vaccino ricombinante adiuvato è indicato per la prevenzione dell’HZ e della nevralgia post-erpetica (NPE) in adulti di età pari o superiore a 50 anni o in adulti di età pari o superiore a 18 anni ad aumentato rischio di HZ.
RZV può fornire almeno 10 anni di protezione contro lo Zoster negli adulti di età pari o superiore a 50 anni.