È il motore di tutto. Controlla i pensieri, la memoria, il linguaggio. I movimenti di braccia e gambe e il funzionamento di tutti gli organi del corpo. Ecco perchè “senza una buona salute del cervello non ci può essere una buona salute generale dell’individuo”. È con questo principio cardine che Lundbeck Italia, azienda biofarmaceutica multinazionale danese, ha celebrato il suo 30° anniversario di attività nel nostro Paese con un evento istituzionale che ha riunito a Roma rappresentanti istituzionali, associazioni pazienti, scienziati ed esperti in un dialogo trasversale e multistakeholder.
Oggi i dati relativi alle patologie neurologiche sono preoccupanti ed hanno un importante impatto sociale ed economico ad oggi troppo spesso sottovalutato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, stima che circa 1 persona su 4 nel mondo sarà colpita da disturbi mentali nel corso della propria vita. E secondo gli ultimi dati delle sorveglianze Passi dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia, oltre il 6% di adulti tra 18 e 69 anni, pari a oltre il 6%, soffre di sintomi depressivi con un conseguente impatto negativo sul benessere psicologico per circa 16 giorni nel mese. I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7%), fra le persone socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (19%), precarietà lavorativa (8%) o bassa istruzione (10%), fra chi vive da solo (7%) e fra le persone affette da patologia cronica (11%). Solo il 65% delle persone che riferisce sintomi depressivi ricorre all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a medici oppure operatori sanitari.
Non vanno meglio le cose riguardo ai disturbi neurologici: uno studio pubblicato a marzo da The Lancet Neurology, che ha visto il contributo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’analisi dei dati del Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factor Study (GBD) 2021, ha evidenziato che 3,4 miliardi di persone in tutto il mondo – cioè il 43% della popolazione mondiale – convivono con una condizione neurologica, in primis ictus, encefalopatia neonatale (lesione cerebrale), emicrania cronica, demenza, neuropatia diabetica (danno ai nervi), meningite, epilessia, complicazioni neurologiche da parto pretermine, disturbo dello spettro autistico e tumori del sistema nervoso centrale. Il conteggio globale dei DALY (anni di vita in salute persi a causa della disabilità) attribuiti a queste condizioni è aumentato del 18,2% in trent’anni, tra il 1990 e il 2021.
Proprio per questo è indispensabile continuare a promuovere la salute del cervello e migliorare la qualità della vita dei pazienti. E la Fondazione Lundbeck, con quasi il 70% delle azioni, da oltre 60 anni investe in ricerca con l’obiettivo di rafforzare la salute del cervello. Tra i suoi finanziamenti si annovera il prestigioso Brain Prize, un riconoscimento del valore di circa 1,3 milioni di euro, assegnato ogni anno a uno o più ricercatori che si sono contraddistinti per il loro contribuito sostanziale nell’ambito della ricerca nelle neuroscienze.
Da quando è stato assegnato per la prima volta nel 2011, il Brain Prize ha premiato 47 scienziati di 11 diversi Paesi, valutati e selezionati dal “Selection Commetee” della Fondazione, a cui hanno preso parte come membri anche eccellenze italiane. Nel 2014, il prestigioso riconoscimento è andato a un italiano, Giacomo Rizzolatti, Professor of Human Physiology dell’Università di Parma, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e Foreign Member della Royal Society e della National Academy of Sciences.
Lundbeck è stata tra le prime aziende a formulare importanti terapie in ambito psichiatrico e neurologico ed è parte attiva di un network globale per la ricerca nelle neuroscienze. Inoltre, promuove collaborazioni con la classe medica, le istituzioni e il terzo settore per far sì che la salute del cervello sia inserita come priorità all’interno del dibattito e dell’agenda politica italiana. Questo impegno si riflette anche nel lavoro che l’azienda costantemente svolge attraverso attività ed iniziative di sensibilizzazione sulla salute del cervello volte a superare lo stigma e i pregiudizi associati alle patologie del sistema nervoso.
Per celebrare i 30 anni di attività in Italia, Lundbeck Italia ha organizzato una serie di eventi e iniziative nel corso del 2024 con lo scopo di sensibilizzare sulla salute del cervello, tra cui il progetto “Coloriamo i luoghi della salute mentale”, volto a ridisegnare gli ambienti di cura per renderli più accoglienti e funzionali, migliorando così il percorso di cura dei pazienti.
Particolare attenzione è stata data ai giovani, con il cortometraggio “Mi vedete?” sulla depressione giovanile e il progetto scuole “Mi vedete?” volto a intercettare il disagio dei ragazzi prima che diventi un disturbo. Inoltre, con “People in Mind – Young Edition 3.0”, un progetto educativo e creativo dedicato alle scuole superiori, l’azienda ha instaurato con studenti e docenti un dialogo sano e sicuro sulle malattie mentali attraverso webinar formativi con esperti del settore, stimolando inoltre le riflessioni dei ragazzi su questo tema attraverso la stesura di un soggetto cinematografico.
In occasione dell’Extra G7 Salute, è stata promossa ad Ancona una serata gratuita aperta alla cittadinanza in compagnia dei comici Ale e Franz per promuovere un dialogo aperto sulla salute mentale, coniugando la comicità degli attori al sapere scientifico di esperti. Infine, è stata realizzata la rappresentazione teatrale di Pinocchio: una favola alla rovescia, presentata al teatro Parioli di Roma lo scorso novembre dal Teatro Patologico, su iniziativa del Senatore Antonio Guidi, per sensibilizzare sui temi dell’inclusione e della salute del cervello, mostrando il valore terapeutico del teatro e dell’arte nel percorso di cura.