Lo diceva Don Abbondio, nei Promessi sposi:«Il coraggio se uno non ce l’ha mica se lo può dare». E invece, inaspettatamente, anche chi pensava di non averne per poter affrontare una situazione difficile, come un tumore, si ritrova a mostrare coraggio e volontà per combattere e guardare avanti. Un coraggio che coinvolge non solo la donna che affronta il tumore ma anche i caregiver maschili: mariti, compagni, padri, figli. Fornendo sostegno, infondendo speranza. Combattendo insieme. Raccontando le storie della malattia oncologica delle donne attraverso la lente narrativa dei caregiver uomini. Con questo obiettivo si è svolta la sesta edizione di #afiancodelcoraggio, il Premio Letterario promosso da Roche, che dal 2016 ha raccontato attraverso le storie degli uomini l’esperienza al fianco delle donne che affrontano una malattia oncologica , declinando il caregiving in una prospettiva di genere.
Vincitore della sesta edizione è Luca Locatelli con “Soldatini”: Tommy, un bambino di 7 anni, spiega dolcemente alla sorellina Gaia come i soldatini combatteranno il terribile cancro che affligge la mamma Francy. Ma la forza dell’armata non basterà: occorrerà l’affetto e l’amore della famiglia, soprattutto quello del papà. L’omonimo cortometraggio “Soldatini” sarà diffuso prossimamente attraverso i circuiti e i canali dei partner dell’iniziativa; è prodotto da MP Film e interpretato da Marco Quaglia, Chiara Cavalieri, Luca Quadrano e Benedetta Lucidi, con la regia di Daniele Barbiero e la sceneggiatura di Marika Tassone, studentessa del corso “Creare Storie” promosso da Anica Academy ETS.
Spiega Gianni Letta, presidente della Giuria composta da e composta da Angela Coarelli, Marco Costa, Sergio Del Prete, Giordano Fatali, Elisabetta Iannelli, Giovanni Parapini, Francesco Perrone, Angelo Tanese ed Emanuela Zocaro: «Il lavoro della Giuria, che ho l’onore di presiedere sin dalla prima edizione, è stato anche quest’anno molto intenso perché le storie che abbiamo ricevuto evidenziano esperienze a volte molto diverse per vissuto personale del percorso di malattia e di cura. Il Premio #afiancodelcoraggio ci offre un punto di vista inedito che porta in primo piano elementi a volte invisibili di chi vive una malattia e di chi sta loro accanto. Questa iniziativa ci ricorda quanto sia importante la condivisione anche dei momenti di difficoltà perché da essi possiamo trarre il coraggio di andare avanti, nonostante tutto».
«La cronaca degli ultimi giorni ci pone ancora una volta davanti alla responsabilità di affrontare un serio dibattito, a tutti i livelli della società civile, sui ruoli di genere. Con #afiancodelcoraggio abbiamo scelto la lente narrativa specifica degli uomini proprio per permetterci di ribaltare gli stereotipi di genere, dando spazio alle storie positive di chi, davanti alle difficoltà, decide di rimanere e di trovare lo slancio necessario per andare avanti – racconta Benedetta Nicastro, Communication Head di Roche S.p.a. e Segretario Generale del Premio – Lo facciamo con l’obiettivo di far sentire gli uomini meno impreparati e le donne meno sole nell’affrontare un percorso di malattia».
In occasione della premiazione, sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata da Cristina Cenci, Senior Partner di Eikon Strategic Consulting, con l’obiettivo di far emergere percezioni, vissuti ed esigenze in un’ottica di caregiving di genere. La ricerca ha previsto due fasi: un’analisi della letteratura su identità, bisogni, aspettative dell’informal caregiver e un’analisi socio-antropologica delle narrazioni raccolte nel corso delle varie edizioni di #afiancodelcoraggio.
Secondo i dati di Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 65% dei caregiver familiari sono donne di età compresa tra i 45 e i 55 anni, che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa o che sono state costrette ad abbandonarlo (nel 60% dei casi). Alcuni studi hanno mostrato come l’esperienza di cura non sia neutrale dal punto di vista del genere. Emerge, infatti, che il diverso grado di disagio sperimentato dai caregiver uomini o donne potrebbe essere associato alle diverse aspettative sociali legate al genere. Dalle storie di #afiancodelcoraggio affiora che anche gli uomini nel ruolo di caregiver si adeguano al modello sociale di genere che richiede loro forza, controllo, distacco e protezione e in cui prevale un’empatia controllata. In più di un terzo delle storie (38%), il caregiver afferma esplicitamente di aver esercitato un controllo deliberato sulle proprie emozioni nascondendole o vivendole in solitudine. Questi attributi collettivi dell’identità di genere diventano maschere che facilitano il caregiver nell’accompagnamento della donna con tumore ma che al tempo stesso lo isolano rendendo difficile una piena condivisione delle proprie emozioni e sentimenti.
«L’analisi delle storie fa emergere la valenza articolata del progetto #afiancodelcoraggio, che ha rappresentato un’azione di story advocacy e di ascolto, e nello stesso tempo ha offerto ai caregiver uno spazio narrativo protetto che gli ha consentito di condividere vissuti ed emozioni che raramente hanno modo di esprimere – commenta la dott.ssa Cenci – “Essere sostegno senza sostenersi” a propria volta è un compito difficile che può portare a situazioni di forte disagio. Per essere efficace come caregiver, l’uomo tende a rendere invisibili agli altri la sua sofferenza, che, in un circolo negativo, si traduce in solitudine e isolamento. La maschera di genere da risorsa rischia così di trasformarsi a sua volta in problema».
La serata di premiazione, ha visto la presenza tra gli altri del Ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, attivamente impegnata per il riconoscimento istituzionale del ruolo del caregiver; di Francesco Rutelli, Presidente Anica Academy ETS; di Carolina Marconi, ambassador di #afiancodelcoraggio; e la partecipazione speciale dell’attore e regista teatrale Massimo Ghini e dell’attrice e regista Michela Andreozzi.
«Il premio #alfiancodelcoraggio è un’iniziativa di grande valore sociale che tiene alta l’attenzione su un tema molto importante che tocca la vita di tante famiglie – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli – Ringrazio Roche che, anche quest’anno, dà voce a chi vive ogni giorno al fianco di una persona con una patologia oncologica. Nelle loro storie di vita c’è tutta la forza e il coraggio di chi affronta una grave malattia e di chi se ne prende cura. A tutti loro, uomini e donne che amano e curano i propri cari spesso facendo rinunce e restando isolati, a tutti coloro che con coraggio non smettono mai di essere un sostegno per le persone che amano, va il mio grazie, dal profondo del cuore. Con l’istituzione del tavolo interministeriale per il caregiver familiare ci impegneremo per dare ai caregiver il giusto riconoscimento e la speranza di non sentirsi più soli».
«Quando è arrivata la diagnosi di tumore a me ed al mio partner, Alessandro, è crollato il mondo addosso, ma abbiamo affrontato questa battaglia insieme e ora siamo più forti. Degli uomini come Alessandro, che restano al tuo fianco quando affronti una malattia oncologica, si parla ancora troppo poco: non solo partner, ma anche padri, figli, fratelli, amici che ci aiutano ad affrontare le difficoltà a testa alta – così racconta la sua esperienza Carolina Marconi, Ambassador di #afiancodelcoraggio – Sono orgogliosa di essere ambassador di #afiancodelcoraggio, che in questi anni ha raccontato le loro storie ed ha contribuito a cambiare la percezione dell’uomo nel ruolo di caregiver».
«Rinnovare la nostra partnership con #afiancodelcoraggio rappresenta un motivo di orgoglio per noi. La possibilità di utilizzare il potente linguaggio cinematografico per sostenere e valorizzare il ruolo fondamentale dei caregiver, coloro che affiancano i malati oncologici nel difficile percorso di cura, è di inestimabile importanza – dichiara Francesco Rutelli, Presidente Anica Academy ETS – Condividiamo appieno questi valori, centrati sullo sviluppo della persona e il bene comune. Vogliamo continuare ad arricchire la nostra esperienza formativa nelle professioni del cinema e dell’audiovisivo, contribuendo così alla crescita e alla consapevolezza di futuri professionisti del settore. Ed è per questo che siamo fieri del significativo contributo offerto anche quest’anno dai talentuosi ragazzi del corso Creare Storie nell’ambito dell’iniziativa #afiancodelcoraggio. Guardiamo con entusiasmo al futuro, convinti che questa collaborazione continuerà a ispirare e a promuovere storie che fanno la differenza».
La VI edizione di #afiancodelcoraggio è stata realizzata con il patrocinio di Rai; sono partner dell’iniziativa: AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma; Anica Academy ETS; C+C; Ciaopeople; DottNet; Edra; F.A.V.O. – Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia; Massimo Ferrero Cinemas; Mediaset; 20; Focus, Iris; La5; Medusa; Mp Film; Radiomediaset; The Space Cinema; Vidiemme.
Per leggere tutte le storie: www.afiancodelcoraggio.it