E’ un disturbo visivo che interessa chiunque a partire dai 40-45 anni di età. Solo in Italia ne soffrono circa 28 milioni di persone. Non è una malattia, ma una condizione fisiologica dell’apparato visivo che riguarda l’accomodazione, il meccanismo di «messa a fuoco» dell’occhio. In pratica, chi è presbite, ha difficoltà a vedere da vicino. Gli oggetti ravvicinati cominciano a sembrare sfocati e per vedere nitidamente ciò si sta leggendo è necessario allontanare le braccia dagli occhi.
Per correggerla, in alternativa agli occhiali è efficace l’elettrostimolazione del muscolo ciliare.
In presenza della presbiopia il metodo più semplice e tradizionale per rimediarvi, dopo essersi sottoposti a una visita oculistica, è quello di ricorrere all’acquisto del giusto occhiale correttivo prescritto dall’oftalmologo. Ma questo non è l’unico rimedio. Altri metodi utilizzabili sono le lenti a contatto progressive, la correzione con il laser ad eccimeri o, in caso di intervento di cataratta, l’inserimento nell’occhio di una lente multifocale, intervento quest’ultimo effettuato solitamente su persone a partire dei 65 anni di età.
Ma in alternativa a questi rimedi, l’ultima novità a disposizione del medico oculista è l’elettrostimolazione del muscolo ciliare, un metodo non invasivo e non doloroso per correggere la presbiopia non molto avanzata. I soggetti ideali per il trattamento sono quelli che non hanno grossi difetti refrattivi come miopia ed ipermetropia e con un’età compresa tra i 40 e i 50 anni.
Questa tecnica parte dalla constatazione che la presbiopia sia dovuta alla ridotta efficienza contrattile del muscolo ciliare, parallelamente a una ridotta elasticità del cristallino. Infatti, è proprio la modificazione della forma del cristallino da parte del muscolo ciliare che consente l’accomodazione e di conseguenza la vista da vicino ed è pertanto necessario avere un muscolo ciliare più efficiente per ottenere una buona “ampiezza accomodativa” e continuare a vedere bene da vicino. Così come avviene per l’elettrostimolazione dei muscoli scheletrici, quella per il muscolo ciliare è ugualmente in grado di migliorarne la contrattilità. Dopo aver instillato un collirio anestetico, il medico oculista applicherà sull’occhio una lente a contatto sclerale munita di quattro sottili elettrodi collegati al dispositivo emettitore degli stimoli. Una volta posizionata la lente il medico farà partire il programma di elettrostimolazione che avrà la durata di soli 8 minuti per occhio, alternando 6 secondi di stimolo a 6 di pausa. Sono necessarie 4 sedute in un mese, seguite da alcuni trattamenti maggiormente distanziati fino ad arrivare a una stimolazione di mantenimento ogni 3 mesi. Al termine di ogni seduta sarà prescritto un collirio a base di inositolo, per reintegrare il muscolo e massimizzare il risultato. I costi sono accessibili e durante l’elettrostimolazione si potrà avere al massimo la sensazione di un leggero formicolio all’interno dell’occhio, dal momento che le intensità di corrente sono estremamente basse e tarate specificamente per ogni paziente.
Quanto alle controindicazioni: l’intervento non è indicato per i portatori di pacemaker, per chi soffre di disturbi del ritmo cardiaco, infezioni oculari in corso, impianti intraoculari ed epilessia.
Per avere informazioni o eseguire il test per capire se si è idonei al trattamento o scoprire i Centri dove viene effettuata la tecnica è possibile visionare il sito www.trattamentopresbiopia.it