Bellezza da social: i canoni di bellezza secondo le influencer

Sono omologate. A guardarle bene, son quasi tutte uguali. Nasino piccolo, mandibola ben disegnata, zigomo alto e pronunciato. La bellezza delle influencer, tra modelle e attrici famose, segue pedissequamente questi cliché, fino a farle assomigliare tutte tra loro. Eppure piacciono. E’ enorme il loro seguito tra il pubblico femminile, che sogna di condividere un po’ la loro vita glitterata. Il passa parola della bellezza del terzo millennio viaggia inesorabilmente sui social. In modo esplicito, ma molto più spesso ‘indotto’ dai modelli offerti dalle influencer, siano esse celebrities internazionali, o fenomeni locali dotati di grandi social skills. E così nello studio del Medico Estetico sempre più spesso approdano richieste ispirate da questi look, branditi sullo schermo dello smartphone. Delle mode di bellezza che fanno tendenza sui social, adeguatamente rivedute e ‘smontate’, parla la dottoressa Nadia Fraone, Segretario Generale SIME (Società Italiana di Medicina Estetica)

“Questo fenomeno è sconcertante – afferma la dottoressa Nadia Fraone – Si va sui social, si sceglie un look, come fosse un vestito, e poi si va dal medico estetico con la foto alla quale si vorrebbe assomigliare. Il must assoluto  sono le labbra voluminose, chiamate con una pletora di nomi più o meno evocativi e fantasiosi (cherry lips, Russian lips, labbra da diva, da French Kiss) che stanno tutti ad indicare delle labbra molto visibili. A volte ci viene richiesto un aumento volumetrico delle labbra, anche sproporzionato rispetto all’armonia del volto. Ma mentre questo può avere una motivazione professionale per una celebrity, per una persona ‘normale’ che magari la mattina va a lavorare in ufficio, potrebbe non essere una scelta adeguata”.

  “Un’altra moda che sta prendendo sempre più piede soprattutto negli Usa – ricorda la dottoressa Fraone – è quella delle ‘fossette’ sulle guance”. Queste vengono ottenute con la cosiddetta ‘dimpleplasty’ che si esegue in un ambulatorio chirurgico in anestesia locale, rimuovendo dall’interno (cioè dalla bocca) un po’ di grasso e muscolo al centro della guancia, e suturando con un filo la parte, per creare la ‘fossetta’. Se si digita ‘dimpleplasty’ su Google o sui social vengono fuori numerosi post e pagine; al contrario, digitando ‘dimpleplasty’ su PubMed (il repository delle pubblicazioni scientifiche indicizzate) vengono fuori sono due studi, uno dei quali dedicato agli effetti indesiderati di questo intervento”.

 “Un’altra tendenza, anch’essa mutuata da dive e modelle in mostra su Instagram – ricorda la Fraone – è la rimozione della bolla di Bichat, in pratica la pallina di grasso che rende ‘paffute’ le guance”. Asportando la ‘bolla’ si ottiene una guancia scavata, ‘asciugata’, che mette ancora più in evidenza lo zigomo. Mezz’ora in anestesia locale e, con una piccola incisione (1 cm circa) nell’interno della guancia) si porta via il piccolo accumulo di grasso. Anche in questo caso i rischi non mancano, dalle infezioni all’interno della bocca, a lividi e rigonfiamenti del volto, fino ai più impegnativi: problemi di masticazione, danneggiamento delle ghiandole salivari e dei nervi facciali (con possibile perdita della sensibilità della guancia), asimmetria del volto”.

 

“Gli Occhi da volpe (foxy o hunter eyes) sono la moda del momento – afferma la dottoressa Fraone – che fa inorridire i popoli orientali (che al contrario gli occhi se li fanno operare per renderli di forma arrotondata, all’occidentale appunto). Sono molte le dive (e i divi) che chiedono di modificare la forma dell’occhio, rendendola più allungata, a mandorla, con la ‘coda’ all’insù, verso l’alto per ottenere questi occhi da seduttore, ‘assassini’. Non è necessario l’intervento chirurgico; lo stesso effetto può essere ottenuto con dei ‘fili’ speciali che sollevano la coda dell’occhio, ‘appendendola’ alla parte superiore dell’arcata periorbitaria. Un altro escamotage, più di appannaggio dell’estetista, è di radere la parte finale del sopracciglio, sostituendola con un tatuaggio estetico per ‘sollevarla’ verso l’alto”.

“Il messaggio che vorremo dare alle persone – conclude la dottoressa Fraone – è che non si va dal medico estetico come se si andasse al supermercato o in un negozio di vestiti. Tutte queste procedure sono atti medici (o chirurgici) che possono essere gravati di effetti indesiderati e che non necessariamente aggiungono qualcosa all’estetica del volto (anzi è spesso il contrario). Insomma diciamo un ‘no’ deciso ad interventi e procedure non associate ad uno studio corretto del paziente che si ha di fronte e che solo un bravo medico estetico è in grado di delineare, per offrire poi le corrette indicazioni di trattamento. I social non possono essere negati, né ignorati. Ma chi utilizza i social deve essere consapevole del fatto che le promesse di risultati facili attraverso un trattamento, magari a basso prezzo, non sempre rispondono a realtà. Più spesso si finisce col diventare quello che non si voleva diventare, senza riuscire più a tornare indietro”.

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