La stagione influenzale sta lentamente prendendo piede. E i dati che arrivano da oltre confine suggeriscono l’importanza di non farsi trovare impreparati. Ma, soprattutto, di ricorrere quanto prima alla vaccinazione antinfluenzale. È di questi giorni, infatti, la vera e propria chiamata al vaccino del National Health Service in Gran Bretagna dopo che i casi registrati sono risultati oltre tre volte superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una crescita più marcata tra i giovani adulti e i bambini in età scolare.
“I dati della sorveglianza respiratoria mostrano una curva in progressiva salita e sono ormai plurime le segnalazioni di casi. È ancora presto per capire cosa aspettarsi nei prossimi mesi nel nostro Paese, anche perché molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche che si verificheranno”, afferma il Professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata presso l’Università di Milano, Direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it. “Con un virus più “abile” a eludere il sistema immunitario e con una stagione influenzale anticipata, la prevenzione resta comunque l’unica chiave per proteggere noi stessi e chi ci sta vicino. La vaccinazione rimane lo strumento di protezione più efficace e siamo nel periodo corretto per ricorrervi. Una raccomandazione rivolta in modo particolare a tutta la popolazione più fragile”.
Quali sono i soggetti maggiormente esposti?
Anziani, bambini e pazienti con patologie croniche possono andare incontro più facilmente a complicanze respiratorie (bronchiti, riacutizzazioni d’asma, polmoniti), dovute proprio all’influenza.
“Queste persone dovrebbero vaccinarsi il più possibile all’inizio della stagione influenzale senza aspettare che il virus sia già ampiamente in circolazione. Il corpo, infatti, impiega circa due settimane dopo la vaccinazione per sviluppare una protezione contro l’influenza. Che ogni anno provoca milioni di casi e migliaia di ricoveri”, conclude Pregliasco. “Sebbene non causi di solito gravi problemi alle persone giovani e in buona salute, per quelle fragili essa rappresenta una minaccia costante durante i mesi più freddi. Insieme ad altre malattie respiratorie, come il virus respiratorio sinciziale (RSV), la polmonite e il COVID-19. La vaccinazione antinfluenzale, co-somministrata con un vaccino anti-Covid aggiornato, resta pertanto la difesa principale. Perché riduce la gravità dei sintomi e il rischio di complicanze, ricoveri e decessi, riducendo anche la pressione sul sistema sanitario. Importante ricordare infine l’utilizzo degli anticorpi monoclonali per proteggere i bimbi più piccoli dalle complicanze del virus respiratorio sinciziale di cui, anche quest’anno, ci aspettiamo una circolazione considerevole. Lo scorso anno questa immunizzazione ha dimostrato infatti un calo notevolissimo di casi di bronchiolite nei bambini”.
I comportamenti utili per ridurre la circolazione del virus
Accanto alla vaccinazione rimane utile adottare anche alcuni comportamenti virtuosi come, ad esempio, usare la mascherina nei luoghi chiusi e affollati, lavare spesso le mani e restare a casa se si hanno sintomi.
Più informazioni su: www.virusrespiratori.it
