Mal di gola: una ricerca svela le abitudini degli italiani per contrastare il disturbo

Il mal di gola? E’ un disturbo più diffuso di quanto si pensi. A dirlo sono i risultati dell’indagine  “Musica per la tua gola”, in cui EMG Different ha messo in luce il risultati della nuova ricerca che accende i riflettori sulle abitudini e sulle necessità degli italiani quando si trovano ad affrontare i fastidi alla gola.

Condotto attraverso il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione rappresentativo di 600 persone, lo studio ha analizzato sintomi, rimedi preferiti e i drivers d’acquisto, rivelando quanto frequentemente il mal di gola colpisca la popolazione della penisola. Tra i dati emersi, spicca il fatto che circa 30 milioni di italiani ne hanno sofferto nell’ultimo anno, spesso insieme a sintomi collaterali come tosse secca.

La ricerca ha indagato, nello specifico, i sintomi che vengono identificati in associazione ai fastidi alla gola. In particolare, risulta che questi siano caratterizzati da manifestazioni comuni quali difficoltà a deglutire (68%), fastidio e pizzicore (63%), e bruciore (60%), con una durata media di cinque giorni.

E come si comportano gli italiani per rimediare? Per contrastare il disturbo prendono pastiglie (87%), spray (84%),  sciroppi e compresse (77%), soprattutto al mattino e alla sera. I prodotti più indicati contengono propoli, miele, Niacina (Vitamina B3) e Biotina (Vitamina B8), Malva.

Nella scelta dei prodotti prevalgono l’affidabilità e storicità della marca, il consiglio di farmacisti e medici, e la capacità del prodotto di essere specifico per determinati sintomi. Dalla ricerca emerge, inoltre, come il 30% degli italiani intervenga ai primi sintomi con un approccio fai-da-te, ricorrendo a prodotti specifici senza consultare uno specialista. Tuttavia, quando i sintomi persistono, la maggior parte dei consumatori si rivolge agli esperti.

 “È fondamentale prestare attenzione all’uso corretto dei farmaci per il mal di gola, rivolgendosi agli specialisti in caso di sintomi persistenti – avverte il dottor Paolo Petrone, dirigente medico ORL presso l’Ospedale CTO di Bari – La tosse secca e la congestione nasale sono i primi sintomi che avverte il paziente ed è giusto che utilizzi farmaci da banco, così come è emerso dalla ricerca di EMG-Different, perché nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni di origine virale e non batteriche, per le quali il farmaco sintomatico agisce riducendo il fastidio e permettendo all’organismo di reagire. Si tratta purtroppo di infezioni molto più frequenti nel periodo invernale, ma che hanno una durata media di 4-5 giorni e per questo motivo il ruolo del farmacista o del medico di medicina generale è fondamentale nel consigliare prodotti che siano solo sintomatici.”

Il Dott. Petrone lancia anche un messaggio in merito all’antibiotico-resistenza, un fenomeno che sta diventando sempre più frequente:Bisogna evitare l’abuso degli antibiotici se non in presenza di una infezione batterica rilevata da test specifici, poiché l’abuso può favorire il rischio di farmaco-resistenza, un fenomeno pericoloso per la salute pubblica. Sensibilizzare su questo argomento è sempre molto importante. Ricordiamo infatti che da poco si è svolta la World AMR Awareness Week (WAAW), la settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici.”

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