Ancora una Asl condannata al rimborso delle rette pagate alla RSA per un malato di Alzheimer

È l’ennesima sentenza che Konsumer Italia ottiene. Questa volta a Castrovillari dove il Tribunale ha condannato la ASL a risarcire i parenti di un malato di Alzheimer per 61.000,00 euro. Una cifra importante e molto spesso insostenibile per chi, pur di far avere al proprio congiunto l’assistenza necessaria, si indebita privandosi spesso anche del necessario a una dignitosa qualità della vita.

Sono oltre 1 milione i malati di demenza e Alzheimer in Italia, per molti di questi è necessario infatti il ricovero in strutture adeguate al trattamento dei pazienti affetti da queste patologie. E se il momento del ricovero è già portatore di sofferenza e forte emotività negativa nelle famiglie, a questo va ad aggiungersi la richiesta di una retta troppo spesso insopportabile.

“Questa sentenza”, interviene l’Avvocato Giovanni Franchi, dirigente di Konsumer Italia, “conferma un indirizzo giurisprudenziale ormai consolidato, secondo cui quando sono necessarie prestazioni sanitarie nulla è dovuto dal malato di Alzheimer. Sarebbe necessario un intervento legislativo per evitare lunghe cause”.

Oggi, infatti, per far valere il proprio diritto, i congiunti di un ricoverato nelle RSA sono costretti ad agire giudizialmente nei confronti delle Asl territoriali. Ma la lunghezza dei processi determina comunque l’esborso delle rette di degenza mensili che le famiglie devono sostenere. Tutto questo perché le sentenze a volte arrivano addirittura ben dopo la morte del congiunto.

Konsumer Italia ritiene che sia giunto il momento che dal Ministero della Sanità arrivi un segnale di ricomposizione nella fiducia per le Istituzioni da parte di queste famiglie, oberate da spese insostenibili, colpite negli affetti più̀ cari, per una malattia che rende dei perfetti sconosciuti, per il malato, anche i parenti più̀ stretti.

“Siamo davanti a un dramma che colpisce interi nuclei familiari a cui lo Stato deve dare risposte sia in termini economici, sia in termini di assistenza psicologica”, dichiara Fabrizio Premuti, Presidente nazionale di Konsumer Italia. “Siamo consapevoli che il SSN non è il pozzo di San Patrizio ma va fatta una razionalizzazione delle spese. Si danno esenzioni a pioggia senza valutare le differenze di reddito, che si inizi da lì”.

Ci auguriamo che in questa legislatura si ponga finalmente fine a questa discriminazione e si intervenga con una norma chiara sulla riconducibilità delle spese per ricovero al Servizio Sanitario Nazionale, Konsumer Italia si appella alla sensibilità della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affinché ponga la questione già nei prossimi Consigli dei Ministri.

 

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