TRAPIANTI D’ORGANO E LISTE DI ATTESA, L’AIUTO DALLA TECNOLOGIA

Trapianti d’organo, il futuro è qui. L’Organ Care System (O.C.S.) è la nuova  tecnologia che consente di mantenere e trasportare gli organi donati (cuore, polmone e fegato) funzionanti e in uno stato metabolicamente attivo, simile a quello fisiologico. 

Una condizione che consente di aumentare la percentuale di organi utilizzabili e quindi di salvare più vite , proprio perchè durante il trasporto gli organi restano funzionanti: il cuore batte, il polmone respira, il fegato produce bile.

Una grande innovazione, poiché come sostiene il Dott. Waleed Hassanein, colui che ha concepito e messo a punto l’Organ Care System (O.C.S.)  “Ogni organo non utilizzato è una vita non salvata”.

O.C.S. (cuore, polmone e fegato) è quindi un sistema di monitoraggio portatile, caratterizzato dall’essere normo-termico ad organo funzionante (il cuore batte, il polmone respira, il fegato produce bile); un sistema progettato per mantenere lo stesso organo donato in uno stato metabolicamente attivo, simile a quello fisiologico. Grazie ad esso i medici possono monitorare i parametri chiave dell’organo funzionante, valutandone le condizioni generali, la vitalità e la potenziale idoneità. Una innovazione grazie alla quale è possibile conseguire una percentuale di utilizzo degli organi, dopo morte cardiaca o cerebrale, superiore all’80 per cento e che arriva sino al 98 nel caso del fegato.

 Troppo frequentemente accade che gran parte degli organi donati non venga utilizzata per il trapianto a causa dei limiti derivanti dalla loro conservazione a freddo, cioè in contenitori termici con ghiaccio – ha sottolineato il Dott. Hassaneine questo prolungato stato ischemico, senza apporto di sangue, può causare danni permanenti agli organi inoltre, essendo gli organi stessi posti  in tali  contenitori, non è possibile valutarne la condizione e la vitalità, né su di essi è possibile intervenire al fine di ottimizzarli. Problematiche queste, tutte superabili con l’impiego della tecnologia O.C.S. che consente di monitorare i parametri chiave degli organi anche durante il loro trasporto, ponendoli in condizioni cliniche più idonee al trapianto”. 

L’adozione della tecnologia O.C.S. anche in Italia avrebbe ricadute positive, come afferma il Prof. Igor Vendramin, direttore della struttura operativa complessa di cardiochirurgia dell’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale di Udine: “La carenza di organi rimane forte e la percentuale di pazienti che muoiono in lista d’attesa elevata. È ben noto come il cuore rappresenti l’organo più delicato a causa della ridotta tolleranza al periodo di ischemia che ne impone una selezione molto attenta, limitando fortemente il numero di cuori disponibili. L’innovazione tecnologica offerta dal sistema O.C.S. e la nuova modalità di gestione dell’organo ha aperto nuovi scenari nell’utilizzo di cuori definiti “marginali”, che non verrebbero utilizzati con le tecniche convenzionali, allargando il numero di pazienti trapiantabili ed offrendo, così, nuova speranza alle numerose persone in attesa di un organo”.

In Italia lo squilibrio tra organi disponibili e lista di attesa ha un notevole impatto anche per quanto riguarda il trapianto del polmone: “…questa situazione impone di ricorrere a donatori in morte cardiaca (CDC) o anche a coloro i cui organi hanno una idoneità marginale – puntualizza il Prof. Marco Schiavon, della divisione di Chirurgia Toracica e Centro Trapianto del Polmone del Policlinico Universitario di Padova – In questi casi la tecnologia OCS lung viene in aiuto consentendo il trattamento e la valutazione della funzione d’organo e riducendo contestualmente il tempo di ischemia polmonare. L’implementazione di questo sistema nella pratica clinica ha permesso un aumento del numero di trapianti nel nostro centro (54 procedure nel 2023), riducendo il tempo di attesa dei riceventi e, di conseguenza, la mortalità in lista d’attesa”.

L’Italia, infatti, registra ancora un elevato numero di pazienti in lista d’attesa e quindi in pericolo di vita. I dati relativi al 2023 del Centro Nazionale Trapianti evidenziano uno squilibrio nel rapporto tra trapianti effettuati e pazienti in lista di attesa: per il cuore, a fronte di 370 trapianti effettuati, la lista di attesa evidenziava 668 pazienti, per il polmone 188 a fronte di 254 e per il fegato1701 a fronte di  920.  L’auspicio è quindi che sia possibile l’adozione di questa tecnologia su ampia scala – ha sottolineato il Dott. Waleed Hassanein proprio in considerazione delle ricadute positive che può generare soprattutto in termini di vite salvate, proprio grazie alla riduzione delle liste di attesa”.

 

 

Written By
More from Stefania Lupi

Il diabete nei bambini angoscia i genitori

Sono 18mila, secondo i dati della Siedp, i bambini e gli adolescenti...
Leggi Tutto

Lascia un commento