Secondo le ultime stime in Italia si registrano ogni anno oltre 41.000 nuove diagnosi di tumore della prostata, con un incremento di nuovi casi l’anno nell’ultimo triennio del 14%. La neoplasia rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili e la probabilità di decesso riguarda circa il 3% degli uomini italiani con più di 65 anni mentre più del 60% dei pazienti riesce a sconfiggere definitivamente il carcinoma.
Occorre dunque fare di più per promuovere la prevenzione, anche al maschile. “Più facile di quanto pensi ” è la nuova campagna promossa da Europa Uomo Italia che per tutto il mese di novembre apparirà sui canali digitali e out-of-home (in particolare sulle metropolitane milanesi) per sensibilizzare gli uomini sulla prevenzione del tumore della prostata.
La campagna di quest’anno prevede anche una serie di attività di informazione e coinvolgimento per favorire una maggiore attenzione verso la salute maschile, ricordando agli uomini l’importanza di controlli regolari e di uno stile di vita sano come primo passo per la prevenzione.
“In pochi minuti puoi acquistare i biglietti per la Champions. O fare uno screening della prostata che potrebbe salvarti la vita. Parlane con il tuo medico”. Questo uno dei ‘copy’ della campagna multi-soggetto pensata per attrarre il pubblico maschile e che sottolinea come, per una patologia di questo tipo, oggi fare prevenzione sia molto più facile di quello che si pensi.
“Con questa campagna abbiamo voluto sottolineare due concetti fondamentali – spiega il presidente di Europa Uomo Claudio Talmelli. – Il primo è che non dobbiamo mai dimenticare di mettere al primo posto, nella lista dei nostri impegni, la tutela della nostra salute; il secondo è che per controllare la prostata oggi si può partire da una semplice analisi del sangue per poi eventualmente passare a una visita clinica, operazioni semplici e che durano pochi minuti. Una campagna importante nell’anno in cui celebriamo i 20 anni dalla fondazione di Europa Uomo – La nostra missione è ricordare a ogni uomo l’importanza dei controlli periodici e assicurare a tutti i cittadini italiani l’accesso a diagnosi e cure di qualità perché possano vivere più sani e più a lungo.”
“Fortunatamente, accanto a una crescita costante dei casi – sottolinea Bernardo Rocco, Ordinario di Urologia all’Università degli Studi di Milano, Direttore dell’Unità di Urologia al Policlinico Gemelli di Roma e Presidente del Comitato Scientifico di Europa Uomo – anche le modalità di diagnosi e di cura di questo tumore hanno fatto notevoli progressi, tanto che oltre il 90% dei pazienti può ritenersi guarito a cinque anni dalla diagnosi. A condizione tuttavia che la malattia venga intercettata e quindi trattata nelle sue fasi iniziali.”