Il mieloma multiplo è un tumore del sangue raro che colpisce ogni anno circa 6.000 persone. Ha origine nel midollo osseo ed è causato dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule. Il 38 per cento delle diagnosi avvengono dopo i 70 anni di età. Il quadro clinico di questa malattia è eterogeneo e può essere caratterizzato da dolore osseo, danno renale, ipercalcemia, astenia correlata all’anemia e infezioni.
Teclistamab, al momento unico anticorpo bispecifico, indicato in monoterapia per via sottocutanea nel trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre linee precedenti di terapia, e che abbiano evidenziato durante l’ultima, una progressione della malattia, è ora rimborsato in Italia.
«Una delle sfide principali quando parliamo di mieloma multiplo è la gestione della malattia in fase avanzata, quando i pazienti diventano spesso refrattari alle principali classi di farmaci utilizzati nel trattamento delle prime linee – spiega Alessandra Romano, Professore associato di ematologia, Università degli studi di Catania, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco – L’arrivo di teclistamab in Italia rappresenta, dunque, un significativo passo avanti per una categoria di pazienti che, fino ad oggi, disponeva di poche alternative terapeutiche e con risposte non sempre adeguate come dimostrano i dati in letteratura. In tal senso, la sfida della ricerca scientifica consiste nello sviluppo di nuove strategie che permettano di ottenere risposte profonde e durature in una fase di malattia così avanzata, proprio come dimostrato negli studi clinici di teclistamab in tutti i sottogruppi di pazienti analizzati».
Teclistamab è un anticorpo bispecifico, una terapia progettata per legare rispettivamente, da una parte le cellule malate, in questo caso di mieloma, in maniera molto selettiva, e dall’altra parte le cellule del sistema immunitario, permettendo a queste due cellule di entrare in contatto, aiutando quindi il sistema immunitario a combattere il tumore stesso. «Questa nuova terapia rappresenta una delle frontiere più avanzate dell’immunoterapia, con ottimi risultati in termini di efficacia puntualizza dichiara Francesca Gay, Professore associato di ematologia, Università degli studi di Torino, Divisione Universitaria di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino – Nella pratica clinica, la via di somministrazione sottocutanea rappresenta un vantaggio sia per i pazienti sia per gli addetti ai lavori in quanto, sebbene sia necessaria un’iniziale fase di monitoraggio in regime di ricovero, successivamente la terapia può essere praticata in un ambiente di day hospital. Oggi, grazie alla ricerca scientifica, l’ampliarsi delle scelte terapeutiche per il mieloma permette una maggiore personalizzazione della terapia, sulla base non solo dell’efficacia, ma anche considerando il profilo di sicurezza e gli aspetti pratici come la modalità di somministrazione, che sono fattori rilevanti per la vita quotidiana dei pazienti. Le terapie basate su cellule effettrici immunitarie, come teclistamab, hanno mostrato risultati estremamente promettenti nel trattamento dei pazienti affetti da mieloma anche in fase avanzata di malattia e, integrandosi con altre terapie mirate o immunoterapie, potrebbero offrire soluzioni sempre più efficaci nelle diverse fasi della malattia»,
Nello scenario terapeutico per il mieloma multiplo, teclistamab rappresenta quindi un’innovazione terapeutica e un’opportunità per pazienti con malattia multi-refrattaria, che ad oggi hanno pochi trattamenti a loro disposizione. «Ci auguriamo che l’accesso a questa e alle altre terapie innovative possa essere sempre più rapido ed equo su tutto il territorio nazionale», sottolinea Rosalba Barbieri, Vicepresidente Nazionale AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma. «L’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma da oltre 50 anni è al fianco dei pazienti ematologici con l’obiettivo di sostenere la ricerca, l’assistenza e sensibilizzare l’opinione pubblica contro i tumori del sangue. Attraverso l’opera delle 83 sezioni provinciali, Il nostro impegno ultimo è di contribuire a curare al meglio i pazienti».
L’efficacia e la sicurezza di teclistamab sono state determinate dallo studio multicentrico in aperto di fase 1 MajesTEC-1, i cui dati più aggiornati sono stati presentati all’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), mostrando un tasso di risposta globale (ORR) pari al 63 per cento, con risposte sempre più profonde. Quasi un paziente su due trattato con teclistamab ha ottenuto una risposta completa (CR) o migliore.