L’allattamento è un processo naturale che dovrebbe essere promosso il più possibile, poiché fa bene sia alla mamma che al bambino. Nella mamma, diversi studi mostrano una diminuzione del sanguinamento post partum e una più rapida involuzione uterina, una diminuzione delle perdite mestruali, un più veloce ritorno al peso prima del parto, un diminuito rischio di cancro del seno e dell’ovaio e una possibile diminuzione di fratture dell’anca e dell’osteoporosi nel periodo post menopausa. Per i neonati, il latte materno fornisce una protezione immunitaria contro diverse infezioni grazie ai globuli bianchi e agli anticorpi contenuti.
Non a caso l’American Academy of Pediatrics lo definisce un ‘liquido vivo’ che non solo difende il bambino dalle infezioni, ma riduce anche il rischio di asma fino ai sei anni di vita, se l’allattamento è prolungato per almeno quattro mesi“.
Sin dopo il parto, il contatto pelle a pelle stimola il neonato a cercare il seno e favorisce la produzione di ossitocina nella madre, essenziale per la lattazione. L’UNICEF, l’OMS e il WABA, insieme alla comunità scientifica, raccomandano di iniziare l’allattamento al seno entro mezz’ora dalla nascita. Però non è necessario forzarlo immediatamente dopo il parto: nella maggior parte dei casi sarà pronto a provare entro un’ora dalla nascita. Spesso in questa fase i neonati sono molto svegli e il loro riflesso di suzione è molto attivo.
Il contatto pelle a pelle è fondamentale anche dopo un taglio cesareo. Vari studi citano la difficoltà nella produzione di latte materno a seguito di un taglio cesareo.
Un corretto attacco al seno è fondamentale per un allattamento efficace e senza dolore. Il bambino dovrebbe aprire la bocca ampiamente, con le labbra estroflesse, prendendo non solo il capezzolo, ma anche parte dell’areola. Le guance devono essere rotonde, senza incavi, e si dovrebbe sentire un ritmo di suzione regolare.
È importante allattare il neonato a richiesta, senza seguire orari rigidi. Durante le prime settimane, si dovrebbero incoraggiare le madri ad attaccare al seno il neonato dalle 8 alle 12 volte nelle 24 ore, offrendo il seno ogni volta che il neonato mostra segni di fame come aumento dei movimenti e vocalizzi. Il pianto è l’ultimo segno di fame. L’allattamento a richiesta stimola la produzione di latte in base ai bisogni del bambino, creando un equilibrio naturale. Inoltre la madre dovrebbe offrire entrambi i seni.
Se si sospetta una bassa produzione di latte, è utile aumentare la frequenza delle poppate, offrendo il seno al bambino più spesso. Anche bere molta acqua e riposare adeguatamente può aiutare. In alcuni casi, è possibile ricorrere a integratori alimentari (come quelli a base di malto d’orzo, cereale ricco di beta-glucani che stimolano naturalmente la produzione di latte materno) per aumentare la disponibilità di latte materno.
La posizione per allattare che attiva molti più riflessi neonatali rispetto alla posizione seduta si chiama “Biological Nurturing”: la madre deve semplicemente mettersi in posizione semisdraiata (ad esempio a letto con due cuscini dietro la schiena) e appoggiare il bambino sul suo torace a pancia in giù. Il bambino si attacca sdraiato sul corpo della mamma, e questo incredibilmente fa sì che l’attacco al seno e la suzione siano corretti.
I piccoli taglietti sui capezzoli (ossia le ragadi) possono essere dolorosi e rendere difficile l’allattamento. Per prevenirli, è importante che il bambino si attacchi correttamente al seno. Inoltre, applicare qualche goccia di latte materno sul capezzolo alla fine di ogni poppata può aiutare a idratare la pelle e prevenire irritazioni.
Il tiralatte può essere un utile strumento per le mamme che hanno bisogno di stimolare la produzione di latte o di accumulare riserve. Il latte materno può essere poi conservato a temperatura ambiente per 4- 8 ore, in frigorifero per un massimo di 4-5 giorni a una temperatura inferiore a 4°C, oppure congelato a -20° fino a 3-6 mesi. È importante utilizzare contenitori sterili ed etichettare sempre il latte con la data di estrazione. Quando si riscalda, è preferibile farlo sotto l’acqua calda e mai nel microonde.
L’allattamento può essere fisicamente ed emotivamente impegnativo, soprattutto all’inizio. Le mamme devono sentirsi sostenute, sia da parte del partner sia da amici e familiari. Partecipare a gruppi di sostegno o consultare una consulente per l’allattamento può fare la differenza, soprattutto nei momenti di difficoltà.
Consigli pratici per un allattamento efficace
- Nessun limite di tempo né orario prefissato per le poppate.
- Nessuna regola per la pulizia del capezzolo prima e dopo la poppata.
- Niente separazione fra madri e bambini senza speciali motivazioni mediche.
- Niente pasti al biberon o tettarelle artificiali di qualsiasi sorta.
- Niente alimenti di attesa (soluzione glucosata o sostituti del latte materno).
- Non pesare i neonati prima e dopo i pasti.