Settembre è il mese della prevenzione dei tumori del sangue: lo stato della ricerca

 L’Ematologia di precisione, che cura le malattie del sangue mediante trattamenti sempre più personalizzati, costruiti sulle caratteristiche clinico-biologiche della malattia e della persona, sta cambiando l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti affetti da un tumore del sangue, per questo AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma continua il suo viaggio nell’Ematologia di precisione  con approfondimenti sull’evoluzione del trattamento di alcune patologie, in particolare dei linfomi, nell’ambito delle quali gli sviluppi della Ricerca Scientifica hanno rivoluzionato la prognosi e la cura.

 In occasione del mese  dedicato alla sensibilizzazione su questo tema AIl propone materiali informativi e interviste a illustri ematologi per avere indicazioni sempre aggiornate sullo stato dell’arte della Ricerca nell’ambito dell’Ematologia di precisione.

 Obiettivi del progetto: 

  • informare il pubblico sulle innovazioni della Ricerca Scientifica nell’ambito dei tumori del sangue con un linguaggio semplice e divulgativo; 
  • offrire consulenze gratuite e incontri con gli esperti per rispondere alle necessità di pazienti e caregiver; 
  • lanciare un messaggio di speranza: avere un tumore del sangue oggi non è più una condanna a morte, un paziente può e deve pensare a un futuro oltre la malattia. 

Il progetto “Ematologia di Precisione: la ricerca non si ferma mai” che ha approfondito, sin dal 2022  con il supporto di esperti ematologici, le nuove prospettive di cura per diverse tipologie di leucemia: la leucemia mieloide cronica, la leucemia acuta promielocitica e la leucemia linfoblastica acuta, si è ampliato con un focus sui Linfomi, un gruppo eterogeneo di malattie che in Italia colpisce ogni anno oltre 10.000 persone.

Ogni persona ha precise caratteristiche genetiche, metaboliche, immunologiche, epigenetiche che la rendono diversa dalle altre. E a volte quelle differenze hanno un grande impatto sugli strumenti di prevenzione e sul funzionamento delle cure, che daranno risultati migliori in alcuni pazienti o gruppi di pazienti piuttosto che in altri. Ogni neoplasia, infatti, è diversa non solo in base all’organo che colpisce, ma anche in base alle alterazioni molecolari o genetiche che la generano e che possono cambiare da paziente a paziente. Per questo il futuro è rappresentato dalle terapie personalizzate e dalla medicina di precisione. Lo sviluppo di questo approccio ha portato nel tempo a una vera e propria rivoluzione nel trattamento dei tumori del sangue.  

AIL per il mese di sensibilizzazione sui tumori del sangue, ha scelto di approfondire, con il supporto di importanti specialisti, l’evoluzione del trattamento dei linfomi nell’ambito dei quali i progressi della ricerca scientifica hanno rivoluzionato la prognosi degli ultimi anni.

Gli ematologi intervistati da AIL per questa nuova edizione del progetto:

  • il prof. Paolo Corradini, Presidente SIE e Direttore Struttura Complessa di Ematologia, Istituto Nazionale dei Tumori, Università di Milano che ci parla delle nuove prospettive di cura per il Linfoma diffuso a Grandi Cellule B: la forma più frequente di linfoma non Hodgkin (LNH) che rappresenta da solo circa il 40% di tutti i linfomi aggressivi. Il prof. Corradini nella sua intervista sottolinea l’importanza della terapia a durata fissa per la qualità di vita dei pazienti e come i costi a carico del SSN per le terapie CAR-T si siano quasi dimezzati in pochi anni.
  • il prof. Maurizio Martelli, Dipartimento di medicina di precisione e traslazionale, Sapienza Università di Roma che ci fa scoprire i possibili nuovi approcci terapeutici per i Linfomi indolenti.

Si tratta di tre patologie completamente differenti tra loro, che vengono trattate in maniera molto diversa: i linfomi follicolari, i linfomi marginali e il linfoma linfocitico. Queste patologie rappresentano il 20-25% dei Linfomi non Hodgkin e colpiscono 3-4 persone ogni 100.000. Scopriamo i trattamenti a oggi disponibili per queste patologie e le nuove prospettive che l’ematologia di precisione può offrire ai pazienti.

  • il prof. Pier Luigi Zinzani, Ordinario di Ematologia, Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli”, Università degli studi di Bologna, che ci fornisce informazioni aggiornate sulla cura del Linfoma mantellare.

Il linfoma mantellare è una malattia che interessa il sistema linfatico, è uno dei linfomi più aggressivi ma negli ultimi quattro o cinque anni, grazie alla medicina di precisione e in particolare alle CAR-T, oggi riusciamo a guarire nel 40-45% dei pazienti che hanno fallito due o più linee di terapia. 

 

Per approfondire i temi e ascoltare le interviste: https://www.ail.it/informati-sulla-malattia/approfondimenti-scientifici/settembre-mese-tumori-ematologici/ail-ematologia-di-precisione/ematologia-di-precisione-linfomi

 

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