Laser terapia vaginale non ablativa: un aiuto per il benessere intimo

L’argomento è spinoso, perchè sono ancora molte le donne a non volerne parlare o a parlarne con un certo imbarazzo . Quando si tratta di disturbi che colpiscono la sfera intima c’è una sorta di tabù, rassegnazione, vergogna. Ma se si considera che questi disturbi compromettono il benessere femminile e anche la qualità di vita, parlarne e risolverli può davvero cambiare le cose.

La prevenzione in questo senso è fondamentale. Perchè molte patologie che colpiscono la zona intima si possono “intercettare” .  Come la Sindrome Genito-Urinaria (GSM), ossia l’Atrofia Vulvo Vaginale che comprende: secchezza vaginale,  bruciore, prurito, irritazione,  dolore durante il rapporto sessuale (dispareunia), difficoltà o dolore ad urinare, urgenza o frequenza  minzionale. Oltre il 50% delle donne in menopausa soffre di questo disturbo, tuttavia la sindrome è sotto-diagnosticata in quando ricondotta al fisiologico processo di invecchiamento della donna.

 La laser terapia vaginale non ablativa con Ladylift® può essere di grande aiuto. « Si tratta di un trattamento laser medicale che porta a un recupero della funzione vaginale e della continenza urinaria perduti in seguito  ai parti, alla carenza ormonale e alla lassità dei tessuti – afferma la dottoressa Monica Baldessin, specialista in chirurgia generale e con master in ginecologia funzionale – Il laser Ladylift® combina l’azione del laser non ablativo ad un manipolo vaginale con emissione radiale (360 gradi) con effetto biomodulante sulla cupola vescicale, canale vaginale e mucosa vaginale. La specifica lunghezza d’onda del laser aumenta la produzione del collagene della mucosa, rigenerando l’epitelio e il tessuto connettivo, permettendo una ripresa di tonicità, elasticità e reidratazione. Il protocollo di Ladylift® prevede l’esecuzione di quattro sessioni intervallate da 15-20 giorni, la singola sessione dura pochi minuti. Durante il trattamento la paziente avverte solo una leggera sensazione di calore. Uno speciale software presenta i parametri preimpostati e modificabili ad personam da parte del medico. Ladylift® può essere utilizzato anche come strumento di prevenzione in tema di incontinenza urinaria da sforzo e da urgenza».

Oltre all’Atrofia Vulvo Vaginale questo trattamento può esser impiegato  per cancellare i segni del tempo dalle proprie parti intime, non solo quando ci si avvicina alla menopausa e non solo per motivi di salute. Ladylift® oltre al manipolo per il laser vaginale dispone di dueaccessori che permettono interventi di microchirurgia interna, esterna vulvare ed estetica.

  • Grazie allo speciale manipolo esterno vulvo-perineale è possibile eseguire un trattamento di labioplastica non ablativa delle lesioni vulvo-perineali che spesso si associano alla GSM.
  • Il manipolo è inoltre fondamentale per interventi di chirurgia ginecologica maggiore, ma altrettanto in un contesto ambulatoriale per il trattamento di determinate patologie, quali: condilomi, lesioni del collo uterino HPC correlate ed interventi.

«Per migliorare  la sindrome genito urinaria si può ricorrere alla medicina rigenerativa che sfrutta il potere rigenerativo delle proprie cellule progenitrici prelevate da addome, fianchi e cosce e innestate nella regione vulvo vaginale – continua la dottoressa Baldessin – Le infiltrazioni di acido ialuronico nella regione vulvo vaginale migliorano l’idratazione, ripristinano il turgore delle mucose, riducendo l’atrofia e migliorando la lubrificazione. La carbossiterapia, ovvero il trattamento di anidride carbonica somministrato attraverso un erogatore nella zona intravaginale, permette di migliorare il microcircolo, tonificare la struttura del pavimento pelvico e restituire turgore alle mucose».

 

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