Ferragosto: dai gastroenterologi AIGO i consigli “salva intestino”

Il Ferragosto è dietro l’angolo. E Ferragosto significa appuntamento culinario. Che sia in hotel, ristorante o pic-nic ci si appresta a mangiare di più. Anche con errori alimentari , anche perché gli sfizi a tavola possono trasformarsi in malesseri che compromettono la salute.
Accanto a disturbi di natura infettiva, batterica o virale a cui è facile incorrere con l’assunzione di acqua e alimenti privi di affidabili controlli sanitari, esistono potenziali rischi legati a una dieta scorretta.
Come afferma la dottoressa Gloria Mumolo, gastroenterologa presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e membro dell’AIGO  “La stessa variazione del regime alimentare, con l’introduzione di cibi non abituali può indurre una variazione del microbiota. Alimenti ricchi di substrati fermentabili e non assorbibili (FODMAPS) come ad esempio pizza, pane e latticini fre- schi, soprattutto se consumati in abbondanza, così come le bevande gasate, aumentano il meteorismo. La riduzione di fibre può indurre o aggravare la stipsi, mentre la diarrea, oltre che da batteri e virus, può essere causata da molteplici fattori, tra cui le drastiche variazioni di temperatura tra un ambiente esterno molto caldo e ambienti interni climatizzati, non ultima l’assunzione di bevande molto fredde. La cattiva digestione che spesso affligge i vacanzieri può essere la conseguenza di pasti particolarmente abbondanti e grassi, soprattutto se consumati in fretta, mentre il reflusso rischia di essere indotto da un eccesso di alimenti come cioccolato, menta, cibi acidi (pomodori, agrumi, aceto) cibi piccanti o speziati, cibi grassi e caffè. Per non incorrere in questi errori, a volte banali ma in grado di causare un profondo malessere, esistono programmi educazionali diretti a limitare e gestire le trasgressioni alimentari durante le vacanze”.

Come comportarsi? Ecco  le regole fondamentali

  • rispettare l’orario abituale del pasto per mantenere stabili i valori glicemici;
  • evitare il carico di carboidrati: se il pasto ne contiene una porzione extra, sottrarne una quantità più o meno equivalente dalle altre portate (ad es pane o patate);
  • evitare di saltare il pasto in previsione di un successivo pasto abbondante, come un pasto fuori casa poiché questo destabilizza i valori glicemici e aumenta il senso di fame con il rischio di successivo overeating;
  • eventuali trasgressioni alimentari devono essere occasionali e seguite da pasti sani;
  • In caso di pranzo a buffet, di solito pieno di una varietà di alimenti elaborati e/o pro- cessati, limitare la quantità e il numero dei cibi prelevati;
  • iniziare con le verdure per ridurre il picco glicemico e indurre il senso di sazietà;
  • mangiare lentamente, al cervello occorrono almeno 20 minuti per la consapevolezza della condizione di sazietà;
  • evitare o almeno limitare l’assunzione di alcolici;
  • cercare di mantenere una attività fisica regolare che riduce l’impatto degli abusi alimentari sull’aumento di peso e sul metabolismo;
  • evitare le alterazioni eccessive del ritmo sonno veglia che aumenta lo stress dell’organismo, e riduce il controllo glicemico; è inoltre accertato che le ore di veglia forzata favoriscono il consumo di cibi ricchi di grassi e zuccheri (il cosiddetto mindless eating);
  • evitare lo stile di vita sedentario a favore delle attività all’aria aperta;
  • Il monitoraggio regolare del peso corporeo è una riconosciuta strategia preventiva per l’aumento di peso non controllato.

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