Tumore al retto: due pazienti su tre potranno evitare la chirurgia

3d rendered medically accurate illustration of colon cancer

Scongiurare l’intervento chirurgico. Preservare la funzionalità dell’organo compromesso grazie a trattamenti di radio e chemioterapia. È, questa, la prospettiva futura per 2 pazienti su 3 con tumore al retto riconosciuto come la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne, con una crescita di oltre 50mila casi l’anno. A confermarlo sono i risultati di uno studio presentato al Congresso Europeo di Radioterapia Oncologica (ESTRO) che ha raccolto i massimi esperti del settore.

“I risultati di questo studio sono molto importanti per il mondo scientifico e ancor di più per i pazienti”, sottolinea Marco Krengli, Presidente AIRO, Professore Ordinario di Radioterapia all’Università degli Studi di Padova e Direttore della UOC di Radioterapia dell’Istituto Oncologico Veneto, IOV, “in quanto evidenziano che 2 su 3 possono ricevere un trattamento di radioterapia associato a chemioterapia preservando l’organo e la sua funzione. Questo vuol dire che in molti casi, dopo l’uso combinato di radiazioni e farmaci chemioterapici per distruggere le cellule tumorali, non c’è bisogno di sottoporsi a un intervento chirurgico demolitivo con i suoi importanti effetti collaterali conosciuti nel mondo scientifico come sindrome LARS”.

Sindrome LARS (Low Anterior Resection Syndrome) – È un insieme di sintomi gastrointestinali che possono manifestarsi proprio dopo un intervento chirurgico di resezione del retto. I risultati dello studio, offrono una nuova prospettiva sulle opzioni del trattamento con radio-chemioterapia, sottolineando l’importanza di preservare la funzionalità d’organo e la qualità della vita dei pazienti, mettendo in risalto un cambiamento significativo nel paradigma terapeutico e consentendo una gestione clinica personalizzata e mirata del cancro del retto.

“I disturbi legati alla sindrome LARS vanno dall’incontinenza fecale e urgenza, alla stipsi e alle difficoltà di svuotamento e spesso comportano un peggioramento nella qualità della vita dei pazienti. In questo modo il GRECCAR12 sottolinea ai pazienti e al mondo oncologico”, continua Maria Antonietta Gambacorta, Ordinario di Radioterapia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli di Roma, “la possibilità, in alcuni casi, di una de-intensificazione dei trattamenti e dei loro effetti collaterali, attuata attraverso l’omissione dell’intervento chirurgico, la cosiddetta modalità “organ-sparing”.

Dal 21 al 23 giugno Milano ospita il Congresso Nazionale AIRO – L’attenzione alla Radioterapia vedrà impegnata a Milano l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO). Molte i temi che verranno discussi, focalizzati sul ruolo curativo della radioterapia nelle principali patologie oncologiche, utilizzando le migliori strategie terapeutiche e con tecnologie all’avanguardia.

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