A Treviglio (BG) la Sagra della Bufala 

Ha note fresche di latte, ha iconiche punteggiature “speziate”, ha la crosta fiorita, può essere un parallelepipedo o un quadrato. Questo straordinario formaggio, la bufala, sarà il protagonista il 31 maggio, l’1-2 giugno 2024 e il 7-8-9 giugno in occasione della Festa della Bufala alla Fiera di Treviglio.

La ricotta è la star della festa, ma non vanno dimenticati gli altri protagonisti. Come il Blu di Bufala, il parallelepipedo con gustosissime venature blu, dovute alle sue golose muffe.  Questo formaggio è un erborinato, la sua cagliata non è stata sottoposta a nessun processo di cottura o riscaldamento e la concentrazione dei grassi avviene unicamente per disidratazione; è quindi detto “a pasta cruda”. Ed è cremoso.

Dal parallelepipedo al Quadrello è un viaggio, nel sapore. Lui ha una pasta molle e cruda, con crosta lavata che ricorda i tipici stracchini lombardi. Lo mordi o lo spalmi.

Poi c’è il “fresco” del gruppo: il Bufaloro, dalla stagionatura breve.

Il Caciocavallo è solo di mucca? Assolutamente no. Eccolo qui, con la sua forma di sfera irregolare il Caciocavallo di Bufala. Un sapore dolce che ricorda il burro cotto.

Il o la Casatica è uno dei rari formaggi di bufala italiani originali a crosta fiorita e a breve stagionatura. La crosta è finemente vellutata dal profumo delicato. Non è da buttare, si mangia!

E per chiudere in bellezza, Campì, la caciotta sferica e rugosa… ma soprattutto assai versatile, con il pepe, ma anche con il peperoncino e i semi di finocchio.

Dal sacro al profano, merita una visita in città Palazzo Pirovano per la bellezza e per il prestigio storico; ospitò i fratelli Galliari e diede in seguito il nome a tutta la via che a essi risultò intitolata. Il pregevole palazzo, che per il suo storico valore artistico-culturale è anche tutelato da specifici Enti di Tutela artistico-culturali, presenta un ampio androne dipinto in stile barocco che, sul modello della domus romana, si apre sul viridario in cui campeggia una fontana signorile. Le sale del palazzo sono ricche di affreschi e di piacevoli decorazioni antiche.

Da non perdere è la Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta il cui interno a tre navate e con 5 cappelle laterali, ospita affreschi e tele di Nicola Moietta, dei fratelli Galliari, di Gian Paolo Cavagna, di Camillo Procaccini, dei Danedi de’ Montalti, del Molinari e del Manetta. L’opera più celebre è il polittico di San Martino di Bernardo Zenale e Bernardino Butinone, risalente al periodo compreso tra 1485 e 1490 e considerato uno dei maggiori capolavori del Quattrocento lombardo.

Recentemente è stata portata alla luce la chiesa di San Maurizio, inglobata a partire dall’XIX secolo in una cascina. Questa chiesa, assieme a quelle di San Zeno e Sant’Eutropio è una delle chiese più antiche del paese dal momento che sorgevano dove in epoca romana si trovavano le tre ville che nell’alto Medioevo diedero origine al borgo.Alla chiesa di San Maurizio in particolare corrisponde il villaggio di Portoli, di origine longobarda.

Ingresso Libero – Servizio di ristorazione attivo tutte le sere e il sabato e la domenica anche a pranzo

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