Riparte la campagna dei Lions per salvaguardare il corretto sviluppo delle capacità visive nell’infanzia. Tra i sostenitori anche le Frecce Tricolori. Al centro di questa iniziativa un problema trascurato dal sistema sanitario: l’ambliopia, comunemente nota come ‘occhio pigro’, cioè la riduzione della capacità visiva di un occhio che, dopo i primi anni di vita, se non curata si aggrava e diventa irreversibile.
“Purtroppo”, spiega il professor Lelio Sabetti, oculista dell’Università dell’Aquila, “nella maggior parte dei casi non ha manifestazioni apparenti, il bambino non presenta particolari limiti, per questo sono necessari screening tempestivi, visite precoci che permettano di diagnosticarla e di instaurare la terapia più corretta”.
Nei Paesi industrializzati questa patologia interessa mediamente un bambino su 30, ma Il problema può avere notevoli implicazioni sociali perché, oltre a creare difficoltà scolastiche, potrebbe precludere, da adulti, l’ammissione a concorsi pubblici o il conseguimento della patente di guida. Tutto questo è ovviamente evitabile se l’ambliopia viene scoperta e contrastata entro i 5 anni di età.
Il modo per affrontare e risolvere il problema c’è e non è difficile – Occorre stimolare l’occhio che vede meno (e che per questo il cervello tende a escludere) penalizzando la visione di quello migliore, che va occluso per periodi definiti dall’oculista (il cervello, in questo modo è costretto a usare l’altro). Fin qui il metodo tradizionale. Oggi però è possibile utilizzarne altri più tecnologici: farmaci, lenti defocalizzanti, oppure a cristalli liquidi.
L’importanza del progetto Sight for kids – “I test raccomandati dalla letteratura scientifica, sono precisi e chiari: ma la sanità pubblica, purtroppo, li applica in misura del tutto insufficiente”, dice il professor Adriano Magli, oculista dell’Università di Salerno. “Per questo, nel 2019 è nato in Italia il progetto Sight for kids, voluto dai Lions sulla scorta di analoghe esperienze fatte all’estero”, aggiunge il dottor Giovanni Amerio di Orbassano. “Lions è una associazione che da quasi 100 anni si occupa anche di problemi riguardanti la vista. Abbiamo voluto, con questa iniziativa, fare qualcosa per affrontare concretamente un problema sempre più diffuso in Italia (e non solo), ma di fatto trascurato”.
“Sono pochissime in Italia le Aziende Sanitarie Provinciali che si preoccupano del problema”, continua il dottor Massimo Di Pietro, della Clinica Oculistica di Catania, coordinatore nazionale di Sight for Kids. “Talvolta fanno gli screening tra i bambini delle scuole primarie quando può essere già troppo tardi, oppure si preoccupano di valutare solo gli scolari con sospetti disturbi specifici dell’apprendimento. Insomma, vista la situazione abbiamo deciso di intervenire con un progetto mirato che si basa su due pilastri: campagne di screening della vista a quanti più bambini possibile (dall’inizio dell’attività ne abbiamo controllati 100.000 tra i 3 e i 5 anni) e informazione. A questo scopo partecipiamo a incontri pubblici, congressi scientifici, pubblichiamo articoli, siamo attivi sui social, abbiamo pubblicato due opuscoli, uno a fumetti e un manuale distribuito in oltre un milione di copie. Sfortunatamente l’ottimo inizio del 2019 è stato poi frenato dal Covid. Ma quest’anno vogliamo ripartire con forza con uno screening sempre più esteso, ancor più informazione e un appello alla autorità sanitarie. Ci proponiamo di controllare nel 2024 almeno 50.000 bambini sul territorio nazionale. Poiché come è stato detto l’ambliopia ne riguarda uno su 30 circa, ci aspettiamo di poterne individuare e avviare alle cure circa 1600 -1700”.
Come avviene lo screening? – “Il Lions Club locale individua le Scuole dell’Infanzia dove intervenire, viene presentata l’iniziativa ai Dirigenti Scolastici per richiede l’adesione, si fanno degli incontri con i genitori, fornito materiale informativo e il consenso informato. Al termine si raccolgono le adesioni. In una giornata il personale sanitario (medico oculista o ortottista) esegue una serie di test oculari per i quali servono alcuni strumenti, fra cui il refrattometro. Il tutto dura dai 5 ai 10 minuti per bambino”, spiega ancora il dottor Amerio, “poi viene redatto un responso da consegnare ai genitori. Oltre alla spiegazione per esteso si usa un sistema di immediata comprensione: un semaforo che può essere verde (nessun problema), giallo (situazione da tenere sotto controllo), rosso (è consigliata una visita oculistica al più presto)”.
Una iniziativa gradita, quella di Sight for kids! A confermarlo è il favore con cui è stata accolta da scuole e genitori: l’80% di quelli interpellati danno il loro consenso all’esecuzione dello screening e le scuole dell’infanzia spesso contattano i Lions club già nel mese di settembre per sapere se anche nell’anno scolastico in corso verranno nuovamente effettuati. “Questo accade”, conclude il dottor Di Pietro, “perché noi colmiamo, per quanto ci è possibile, una lacuna organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale. Vorrei, a nome di tutte le persone che operano a questa iniziativa, lanciare un appello chiaro alle autorità sanitarie: è ora di porre attenzione al problema dell’ambliopia infantile, un problema facile da scoprire, quasi sempre correggibile, ma che porta a conseguenze permanenti, se non scoperto in tempo. Noi facciamo la nostra parte in modo del tutto volontario: ma per favore la facciano anche le autorità sanitarie centrali e regionali. Qui sono in gioco gli occhi dei nostri bambini. Proprio per portare il più possibile l’attenzione su questo problema nei prossimi mesi invieremo al Ministero della Salute un documento sui risultati del progetto Sight for Kids e un appello firmato da quanti più oculisti possibile per sollecitare misure concrete contro l’ambliopia infantile. Sono fiducioso”.
Per approfondimenti: www.sightforkids.it