In Italia ne soffrono circa 330 mila persone con grande impatto sulla quotidianità e rischi per la salute. Spesso la vitiligine non viene considerata, a torto, una malattia. Ma secondo uno studio realizzato dalla società di consulenza strategica Kearney i pazienti con vitiligine sono più propensi a sviluppare disagi di tipo psicologico, tra cui ansia e depressione .
Lo studio evidenzia come la vitiligine influenzi molti aspetti della vita quotidiana, che vanno oltre i sintomi cutanei. Questo impatto si traduce in un’incidenza dei sintomi dell’ansia che risulta il 72% più diffusa in chi soffre di vitiligine rispetto al resto della popolazione e nella frequenza dei sintomi legati alla depressione, più alti del 32%.
Dallo studio di Kearney emerge inoltre una maggiore predisposizione di chi soffre di vitiligine a sviluppare malattie autoimmuni associate, che arrivano ad essere fino a 5 volte più frequenti rispetto alla popolazione non affetta da questa patologia. Il 15,3% dei pazienti con vitiligine presenta infatti una o più condizioni autoimmuni, in particolar modo: l’artrite reumatoide ha una frequenza maggiore del 100% rispetto a chi non ha la vitiligine; i linfomi hanno un’incidenza maggiore di quattro volte; il lupus 5 volte maggiore. La malattia autoimmune più frequente, presente in più di un caso su dieci di chi soffre di vitiligine, è l’ipotiroidismo, che ha un’incidenza maggiore su questo segmento della popolazione di circa il 75% rispetto alla media nazionale.
“Le malattie della pelle risultano talvolta trascurate a livello politico-istituzionale, nonostante il loro impatto significativo sulla vita di milioni di persone. Questa scarsa consapevolezza si riflette in una mancanza di risorse dedicate alla ricerca e alla prevenzione delle patologie cutanee” afferma Giuseppe Argenziano, Presidente SIDeMaST
“I dermatologi stanno assumendo un ruolo sempre più attivo nel coinvolgere i pazienti nella gestione delle loro condizioni cutanee. Il dialogo medico-paziente si basa sempre più su una partnership informata, in cui i pazienti vengono coinvolti nelle decisioni riguardanti il trattamento e la cura della propria pelle. Questo approccio favorisce una maggiore aderenza alle terapie prescritte e un miglioramento complessivo della salute della pelle” continua Francesco Cusano, Presidente ADOI
“La vitiligine è stata sino ad oggi orfana di trattamenti efficaci. Tuttavia ultimamente si stanno rendendo disponibili terapie mirate che sembrano offrire nuove speranze per i pazienti. Queste terapie si basano su farmaci che, agendo in modo specifico sui processi che causano l’insorgere della vitiligine, consentono una re-pigmentazione della pelle” conclude Ugo Viora, Associazione Nazionale Gli Amici per la Pelle.
Per aumentare la consapevolezza sulla malattia e diffonderne la conoscenza, in occasione della Giornata Mondiale della Vitiligine, il prossimo 25 giugno, è stata promossa a Milano un’iniziativa on air, fino al 2 luglio, una campagna di sensibilizzazione con il patrocinio di SIDeMaST– Società Italiana di Dermatologia medica e chirurgica, estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse – e ADOI – Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica.
La campagna prevede maxi-affissioni out-of-home dal titolo “Sì ho accettato la vitiligine ma non avevo altra scelta”, prevede 11 maxi-impianti sull’intera città di Milano: 10 schermi led con slot di 10’’ al minuto e un maxi-formato su telo di 100 m2.
Obiettivo: aumentare la consapevolezza sulle implicazioni che la vitiligine comporta per la vita delle persone che ne sono affette, sfruttando il grande impatto visivo dell’out-of-home.