In Italia più di 70mila donne si ammalano, ogni anno, di un tumore tipicamente femminile: 55mila di tumore al seno, 10.700 all’utero e 5.200 all’ovaio. E se è vero che le cure stanno facendo enormi passi avanti (un esempio su tutti la mortalità per tumore al seno diminuita del 6% tra il 2015 e il 2020) è vero anche che si può fare moltissimo per ridurre l’incidenza di queste malattie. Solo il 5-10% dei tumori infatti ha un’origine genetica, mentre tutti gli altri sono legati all’ambiente e allo stile di vita. Si stima quindi che una percentuale compresa fra il 30 e il 50% sia prevedibile adottando uno stile di vita capace di spegnere quei meccanismi che innescano la carcinogenesi, primo fra tutti l’infiammazione. Si occupa di questo il Codice Europeo contro il Cancro, un insieme di 12 linee guida comprensibili a tutti messe a punto dalla Commissione europea.
I cibi amici della prevenzione:
- Sì a cereali integrali (riso rosso e integrale, farro, avena, orzo, segale ecc.) e legumi (fagioli, ceci, lenticchie ecc.).
- Consumare ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura (purché non amidacea, come patate o altri tuberi).
- Aggiungere alla dieta quotidiana frutta secca e semi (di chia, cumino, lino, papavero, zucca, girasole, sesamo).
- Tra le spezie è ottima la curcuma, da associare al pepe nero per farla assorbire dall’organismo.
- Condire le pietanze con le alliaceae, cioè aglio e cipolla a volontà.
- Le arance e i frutti arancioni, gialli e rossi sono un vero e proprio laboratorio fitochimico, perché ricche di vitamina, polifenoli, terpeni e antocianine.
- Cavoli e crucifere (rape, rafano, senape, mostarda), realizzati con cotture veloci al vapore o saltati in padella.
“La dieta mediterranea, di per sé, è anti-infiammatoria ed esercita un importante effetto protettivo sull’organismo”, spiega la dottoressa Etta Finocchiaro, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Clinica e oncologica già attiva presso l’azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino. “Più che andare alla ricerca di un singolo superfood miracoloso, dunque, dovremmo riscoprire le basi della nostra tradizione alimentare, variare gli alimenti e i macronutrienti nel corso della giornata e della settimana, riducendo l’introito calorico giornaliero totale e prediligendo preparazioni culinarie semplici”.
L’alimentazione e il suo ruolo fondamentale per i pazientI in terapia oncologica – “Quando si parla di alimentazione oncologica si possono ottenere piatti interessanti che, se pongono al centro dell’attenzione l’ingrediente ‘gusto personale’, sono capaci di invogliare chi li consuma. Soprattutto possono farlo sentire meno a disagio, perché sono adatti a tutta la famiglia”, spiega Giorgia Olivieri, ideatrice del corso Alimentazione e benessere psicofisico nelle patologie oncologiche femminili, accreditato ECM e costruito su misura per i professionisti sanitari. Di base, una dieta per soggetti oncologici è una dieta antinfiammatoria ma anche preventiva. Più che una dieta, dunque, un modello alimentare sano e adatto a tutti.
I quattro consigli strategici, facili e immediati da applicare per l’alimentazione della paziente oncologica:
- Invece di soffriggere, stufare aggiungendo un goccio d’acqua alle verdure e all’olio di cottura. In questo modo si limitano i grassi e si evita di portare l’olio a una temperatura troppo elevata che lo renderebbe nocivo.
- Insaporire i piatti, dolci e salati, usando spezie ed erbe aromatiche fresche o essiccate; il sedano essiccato per esempio è un valido sostituto del sale.
- Per placare la nausea è molto utile lo zenzero, sia sotto forma di spezia sia in aggiunta a una tisana digestiva. È bene preferire lo zenzero fresco a quello essiccato, controllando che sia prodotto in Italia dove le norme sui pesticidi sono più severe.
- Ridurre le preparazioni con glutine e lattosio, anche in assenza di celiachia o intolleranze: così facendo, si evita di sovraccaricare l’intestino – già in difficoltà per le cure – con alimenti potenzialmente irritanti.
Per info:
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