«La patologia oncologica tende nel tempo a trasformarsi in una patologia cronica, sempre più gestibile rispetto al passato – dichiara il Dott. Pietro Sollena, Medico specialista in Dermatologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS –. Proprio per questo l’approccio medico/paziente deve cambiare, perchè oggi l’obiettivo non è più solo trattare la malattia, ma raggiungere il benessere globale della persona. Le problematiche cutanee legate alle terapie oncologiche possono avere un impatto non solo sul fisico, ma anche sulla sfera psicologica, sui rapporti sociali, di coppia. Per questo motivo è fondamentale considerare il paziente nella sua complessità, attraverso una presa in carico multidisciplinare che tenga conto anche dell’alterazione della pelle e degli annessi cutanei. Basti pensare che perdere i capelli è uno tra gli effetti indesiderati più temuti di alcuni trattamenti antitumorali, che impatta molto sulla qualità di vita dei pazienti».
«La possibilità di disporre nello stesso centro anche di un servizio di Dermatologia, con professionisti dotati di esperienza e competenze specifiche nella gestione delle problematiche cutanee dei pazienti oncologici, è fondamentale per l’elaborazione del piano di cura e per l’identificazione precoce di effetti indesiderati indotti dalle terapie – concorda il Prof. Luigi Formisano, specialista in Oncologia Medica, Università Federico II di Napoli– Una corretta gestione della tossicità cutanea sarà rilevante anche in prospettiva futura, data la sempre migliore aspettativa di vita dei pazienti oncologici».