“SKIN & CANCER”: nasce il progetto Eau Thermale Avène e SIDeMaST per i PAZIENTI ONCOLOGICI

Dalla diagnosi alla terapia. Un percorso lungo, costellato spesso di ostacoli.  Grazie ai progressi della medicina, la prognosi è sempre più positiva.  Da qui, emerge la necessità di migliorare la qualità della vita anche dal punto di vista dermatologico. Pensiamo, infatti, a come la pelle reagisce ai trattamenti antitumore, ovvero con secchezza, bruciore e prurito, desquamazione, rossori.
A questi bisogni Pierre Fabre Italia (Eau Thermale Avène), in collaborazione con la task force SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) ‘TICURO’ si propone di dare una risposta  con il progetto “Skin & Cancer” che prevede la collaborazione tra oncologo e dermatologo nella prevenzione, gestione e trattamento degli eventi avversi cutanei tramite un referral adeguato del paziente oncologico.
«Se consideriamo che le principali reazioni cutanee associate a trattamenti antitumorali, interessano circa l’80% dei pazienti oncologici – spiega la Prof.ssa Bianca Maria Piraccini, Direttrice Scuola di Specializzazione Dermatologia e Venereologia dell’Università di Bologna e referente regionale SIDeMaST – è fondamentale ascoltare i bisogni di questi pazienti. Nonostante si tratti, infatti, di un problema troppo spesso sottovalutato, gli effetti delle terapie oncologiche sulla cute non solo causano ripercussioni significative sulla qualità di vita, ma possono ledere il benessere psicofisico al punto da compromettere la continuità e quindi l’efficacia dello stesso percorso terapeutico».

«La patologia oncologica tende nel tempo a trasformarsi in una patologia cronica, sempre più gestibile rispetto al passato – dichiara il Dott. Pietro Sollena, Medico specialista in Dermatologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS –. Proprio per questo l’approccio medico/paziente deve cambiare, perchè oggi l’obiettivo non è più solo trattare la malattia, ma raggiungere il benessere globale della persona. Le problematiche cutanee legate alle terapie oncologiche possono avere un impatto non solo sul fisico, ma anche sulla sfera psicologica, sui rapporti sociali, di coppia. Per questo motivo è fondamentale considerare il paziente nella sua complessità, attraverso una presa in carico multidisciplinare che tenga conto anche dell’alterazione della pelle e degli annessi cutanei. Basti pensare che perdere i capelli è uno tra gli effetti indesiderati più temuti di alcuni trattamenti antitumorali, che impatta molto sulla qualità di vita dei pazienti».

«La possibilità di disporre nello stesso centro anche di un servizio di Dermatologia, con professionisti dotati di esperienza e competenze specifiche nella gestione delle problematiche cutanee dei pazienti oncologici, è fondamentale per l’elaborazione del piano di cura e per l’identificazione precoce di effetti indesiderati indotti dalle terapie – concorda  il Prof. Luigi Formisano, specialista in Oncologia Medica, Università Federico II di Napoli– Una corretta gestione della tossicità cutanea sarà rilevante anche in prospettiva futura, data la sempre migliore aspettativa di vita dei pazienti oncologici».

 

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