Nel corso della loro vita, 9 italiani su dieci vengono punti da un’ape, vespa o calabrone e fino all’8% di questi può sviluppare una reazione allergica sistemica, spesso senza sapere quali possano essere le conseguenze. In estate, questo problema si fa più evidente, e per aiutare i cittadini ad affrontarlo riparte la campagna d’informazione “Punto nel Vivo”, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti (www.federasmaeallergie.org).
La campagna ha il supporto scientifico degli esperti dei principali centri allergologici specializzati nella diagnosi e terapia dell’allergia al veleno di imenotteri ed ha l’obiettivo di far conoscere agli italiani le caratteristiche delle reazioni allergiche da punture di imenotteri, oltre alle terapie con cui trattarle. Una famiglia che comprende oltre 100.000 specie d’insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono le api, le vespe e i calabroni.
Diverse sono le reazioni quando si viene punti da uno di questi insetti. Le reazioni locali estese, generalmente campanello di allarme per allergia, sono le reazioni allergiche più lievi, caratterizzate da un gonfiore intenso ed esteso, con un pomfo di almeno 8-10 cm di diametro e con una durata superiore alle 24 ore. Le reazioni allergiche sistemiche possono interessare vari apparati, come l’apparato cutaneo-mucoso (es. pomfi di orticaria diffusi su tutto il corpo, gonfiore delle labbra, delle palpebre), l’apparato respiratorio (es. difficoltà di respiro, broncospasmo) e, in casi più rari, determinare sintomi che possono arrivare all’anafilassi con perdita di conoscenza, fino all’evento eccezionale del decesso (non meno di 10 casi all’anno accertati in Italia).
“La nostra speranza è che le informazioni fornite sui canali della Campagna Punto nel Vivo – il sito web, Facebook, YouTube ed Instagram – possano aiutare le persone a riconoscere e distinguere le reazioni normali da quelle allergiche, e spingerle a rivolgersi allo specialista allergologo per una corretta e tempestiva diagnosi” afferma la Prof.ssa Maria Beatrice Bilò, allergologa e referente della campagna ”Punto nel Vivo’”,“Se a seguito di una puntura di ape, vespa o calabrone, si è avuta, almeno una volta, una reazione locale molto estesa oppure una reazione sistemica (caratterizzata da orticaria e accompagnata da altri sintomi quali gonfiore ad occhi e labbra, abbassamento di pressione, vertigini, disturbi respiratori) è consigliabile recarsi presso uno dei centri specializzati nella diagnosi e terapia dell’allergia al veleno di imenotteri per confermare la diagnosi di allergia ed avere la terapia più idonea”.
Per trovare gli specialisti allergologi esperti nell’allergia al veleno di imenotteri di tutta Italia è possibile visitare la sezione “Centri Punto nel Vivo” del sito web www.puntonelvivo.it, sulla pagina Facebook e su Google Maps. Cliccando sulle icone si visualizzano, per ciascun centro, le informazioni sempre aggiornate: l’indirizzo, il nome dell’esperto allergologo di riferimento ed un numero di telefono. Ad oggi il network di Punto nel Vivo conta 88 centri, distribuiti su tutto il territorio nazionale; per essere arruolati, i centri devono rispondere a determinati criteri qualitativi e devono garantire adeguate conoscenze clinico-scientifiche.
L’immunoterapia allergene specifica per il veleno di imenotteri è la terapia immunologica di elezione per i soggetti che abbiano presentato una reazione sistemica dopo puntura di imenottero, poiché induce tolleranza nei confronti del veleno. “Ad oggi rappresenta l’unico presidio terapeutico in grado di prevenire efficacemente le reazioni allergiche sistemiche in caso di nuova puntura, con una efficacia protettiva superiore al 90%, che per il veleno di vespidi sale addirittura intorno al 95%” chiarisce la prof.ssa Bilò. “Se eseguita per un minimo di 5 anni consecutivi, mantiene la sua efficacia anche per molti anni dopo la sua interruzione”.
L’immunoterapia allergene specifica consiste in 2 fasi: l’induzione che prevede la somministrazione per via sottocutanea di dosi crescenti di estratto del veleno dell’imenottero pungitore fino ad arrivare al dosaggio protettivo, mentre il mantenimento prevede la somministrazione del veleno allo stesso dosaggio, in genere da eseguire per almeno 5 anni, ad intervalli di tempo regolari per mantenere lo stato di tolleranza.
Secondo gli esperti è ancora poco nota la disponibilità della immunoterapia specifica per veleni di ape e vespa in regime di rimborso a carico del SSN: nel 2021, infatti, l’immunoterapia specifica per veleni di ape e vespa è stata riclassificata da AIFA in fascia H garantendo quindi la disponibilità senza spese per il paziente di due farmaci ad uso ospedaliero per l’allergia ad ape e vespa. La registrazione a livello europeo, oltreché nazionale, di questi farmaci è avvenuta a seguito di ampi studi sulla loro sicurezza ed efficacia.
I canali di Punto nel Vivo dedicati all’informazione sulle reazioni da punture di imenotteri (sito web, Facebook, Instagram e YouTube) offrono tantissime informazioni: sono oltre 32.500 i fan che, ad oggi, seguono la pagina Facebook per conoscere gli imenotteri, distinguere una reazione normale da una reazione allergica, valutare la sua gravità, comprendere quando è necessario avere a disposizione e come utilizzare l’adrenalina autoiniettabile, presidio salvavita, e conoscere in quali casi rivolgersi allo specialista allergologo. Da quest’anno, è possibile scaricare dal sito web le schede sugli imenotteri per imparare a riconoscerli, identificarne la pericolosità, il veleno iniettato e altre curiosità.
Sito web: www.puntonelvivo.it
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