Primavera uguale ad allergia. Anche quest’anno sono in arrivo le allergie respiratorie ai pollini rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono in questo periodo e i pollini più comuni sono proprio quelli delle graminacee, che includono piante erbacee, annue o perenni, con fiori riuniti in spighe o pannocchie terminali, generi di piante spontanee e coltivate (cereali), talvolta infestanti. Il periodo di pollinazione delle graminacee, ha inizio generalmente ad aprile, raggiunge la massima intensità nel mese di maggio per poi decrescere. Una ripresa della fioritura, di minore intensità rispetto a quella primaverile, avviene di solito fra fine estate ed inizio autunno e giustifica una blanda ripresa dei sintomi in alcuni soggetti affetti da questa allergia.
“La maggior parte dei pazienti diventano sintomatici all’allergia alle graminacee nella seconda infanzia cioè tra gli 11 ed i 17 anni” dichiara il Dott. Samuele Burastero, Ricercatore Allergologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano “ma si può sviluppare per la prima volta una allergia sintomatica anche nell’età adulta fino ai 40 anni e oltre. La frequenza è equivalente tra maschi e femmine senza una distinzione particolare, mentre l’ereditarietà per questo tipo di allergie è accentuata rispetto ad altri allergeni: chi è allergico alle graminacee tende ad avere figli con la stessa allergia”.
I sintomi sono comuni alle allergie respiratorie e sono il naso chiuso e che cola, gli starnuti, il respiro affannoso, il prurito, la lacrimazione degli occhi e le palpebre infiammate. “La grossa differenza rispetto ad un semplice raffreddore” sottolinea il Dott. Burastero “è che, in caso di allergia alle graminacee, il secreto nasale è liquido come l’acqua, si parla infatti di rinorrea sierosa. Il raffreddore allergico dovuto alle graminacee è accompagnato da sintomi agli occhi che si arrossano, che lacrimano, che prudono, spesso si può associare anche il prurito alle orecchie o in gola”.
Le manifestazioni di allergia respiratoria più̀ comuni sono la rinite allergica e l’asma allergico. La rinite allergica comunemente nota come febbre da fieno, è un’infiammazione delle vie respiratorie superiori e delle mucose di naso e occhi. La rinite allergica, con o senza congiuntivite, colpisce dal 5% al 50% della popolazione di tutto il mondo e il 15-20% di queste persone soffre di una grave forma di allergia.
Si stima che una persona su tre con rinite allergica da graminacee abbia anche l’asma allergico, un’infiammazione cronica delle vie respiratorie, che causa sintomi come respiro affannoso, tosse e respiro sibilante e può avere diversi livelli di gravità: può manifestarsi solo in primavera, oppure in tutti i periodi dell’anno.
“Il primo episodio di allergia alle graminacee viene normalmente gestito dai genitori del bambino utilizzando gli antistaminici” spiega il Dott. Burastero “Se i genitori non hanno questo tipo di esperienza, si recano dal farmacista che generalmente propone l’antistaminico da banco che viene utilizzato anche per più stagioni. Nasce così il cammino del paziente che dura spesso molti anni: il paziente, dopo l’automedicazione, si reca dal medico di base che, in generale, non dà molta importanza a questo tipo di disturbi a meno che non ci sia asma. Spesso, purtroppo solo in ultima istanza, il paziente arriva dall’allergologo, dove trova una valutazione più puntuale della sua allergia e una conseguente indicazione terapeutica, mirata a superare la semplice gestione occasionale dei sintomi con gli antistaminici, introducendo, quando è indicato, l’Immunoterapia Allergene Specifica.”
L’Immunoterapia Allergene Specifica (AIT), ad oggi, è l’unico trattamento in grado di agire sulle cause dell’allergia e non solo sui sintomi, e rappresenta un’importante opzione terapeutica per i pazienti, soprattutto quelli che non sperimentano un sollievo sufficiente dei sintomi dal trattamento sintomatico. Consiste nel somministrare alla persona allergica, per un tempo non inferiore a 3 e fino a 5 anni, una dose crescente e controllata di estratti dell’allergene a cui questa è sensibile. L’AIT è un trattamento in grado di indurre una modifica nel sistema immunitario del paziente allergico fino alla completa desensibilizzazione all’allergene. Terminato questo ciclo, l’AIT fornisce una protezione per una fase che può̀ arrivare a superare i 10 anni. “L’AIT per allergia alle graminacee” conclude Burastero “rappresenta sicuramente una soluzione efficace, per gestire i pazienti con questo tipo di allergia. Si tratta di una terapia rimborsata in tutta Italia, sicura, senza effetti collaterali, non incompatibile con l’uso dei farmaci sintomatici, in grado di dare risultati già entro tre, quattro mesi dall’inizio della terapia, con una modalità di somministrazione sublinguale giornaliera per almeno 3 anni.”
“Trovare il trattamento giusto per la propria allergia è importante e può fare la differenza per il miglioramento della qualità di vita” afferma Simona Barbaglia, Presidente dell’associazione pazienti “Respiriamo Insieme”. “Un motivo altrettanto importante per agire il prima possibile è il fatto che la rinite allergica non trattata è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo dell’asma. Se i sintomi allergici hanno un grande impatto sulla vita quotidiana, è necessario l’aiuto dello specialista per identificare il trattamento più adatto per prevenire il passaggio a maggiori livelli di gravità dell’asma. A sostegno di tutti i pazienti ci sono farmaci registrati e quindi sicuri, rimborsati dal sistema sanitario nazionale e quindi gratuiti per il paziente in tutte le regioni”.
La campagna di informazione “Eccì Graminacee”, patrocinata da Respiriamo Insieme, accende la pagina Facebook e la pagina Instagram con l’idea di diffondere una corretta informazione sull’allergia alle graminacee e per promuovere e sostenere la diffusione dell’efficacia dell’Immunoterapia Allergene Specifica (AIT) come terapia in grado di cambiare lo sviluppo naturale della malattia.
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