Di certo l’utilizzo di strumenti digitali quali pc, smartphone e tablet non ha aiutato la vista. Al punto che con il picco della pandemia una adeguata ed efficiente correzione dei difetti di vista è diventata indispensabile per tutti. Lavoro e studio in smart working hanno di fatto peggiorato al qualità della vista da vicino.
La necessità di messa a fuoco a distanza ravvicinata costringe l’occhio a un importante impegno accomodativo e di convergenza per ogni singola attività. Spostare continuamente l’attenzione dalla tastiera al monitor, al foglio, e controllare lo smartphone, nelle diverse distanze, costringe l’occhio a una stressante e continua messa a fuoco.
Per fortuna, le lenti progressive di ultima generazione consentono la contemporanea messa a fuoco a differenti distanze (lettura, computer, televisione), permettendo di vedere perfettamente senza stancare gli occhi e senza essere obbligati a utilizzare diversi occhiali per ogni singola distanza.
Spiega Andrea Mandelli, Vicepresidente della Camera dei deputati e presidente FOFI. “Soprattutto oggi che, sempre più, si deve ricorrere alle tecnologie informatiche per le necessità più diverse, un disturbo come la presbiopia può compromettere la qualità della vita e la funzionalità. L’impatto della pandemia è stato molto forte : analizzando i dati di 20 paesi emerge che nel 2020 le prestazioni sanitarie non legate alla Covid, si sono ridotte in media del 37% e, in particolare, le visite sono calate del 42%, le prestazioni diagnostiche del 31% e la tendenza si è mantenuta nel 2021. L’Italia rientra in questo quadro e, oggi, si impone il tema del recupero delle prestazioni mancate in settori critici come l’oncologia e la cardiologia, e un intervento importante sulle liste d’attesa. Anche su questi aspetti è evidente che un potenziamento dell’assistenza territoriale con un aumento può rivelarsi decisivo».
La presbiopia riguarda la quasi totalità delle persone a partire dai 40 anni e non deve essere sottovalutata. È importante sottoporsi alla visita oculistica e promuovere l’uso degli occhiali con lenti personalizzate per ogni singola persona. “La difficoltà a leggere da vicino è la penalizzazione del difetto visivo più diffusa nel mondo – afferma il Dr. Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana –. Oggi, le tecnologie di correzione sono efficaci e non paragonabili a quelle di pochi anni fa. Questa è una opportunità da non perdere che risolve le difficoltà di tutti. Tutto incomincia allo scadere dei 40 anni per peggiorare fino ai 55 quando si stabilizza definitivamente. Una perfetta individuazione dei difetti di vista, anche i più leggeri, corretti con i migliori occhiali a tecnologia avanzata rimane l’obiettivo prioritario per sostenere la salvaguardia della vista”.
Oggi, la visita medico oculistica utilizzando i più innovativi strumenti diagnostici è capace di prevenire l’insorgenza delle malattie oculari specialmente nei bambini e nelle persone della terza età. Non farlo comporta il raddoppio delle persone cieche entro il 2030. Sottoporsi alle visite medico oculistiche programmate da SOI rimane la scelta responsabile capace di tutelare la vista di tutti». Calendario “per vedere fatti vedere” SOI: alla nascita, entro i tre anni, il primo giorno di scuola, a 8, 9 e 10 anni, dai 40 ai 60 anni annualmente e dopo i 60 anni ogni anno.
Durante la pandemia le ore passate davanti a un video sono aumentate per tutti: smart working, Dad, video-chat per passare il tempo. Tutto questo, nella stragrande maggioranza dei casi, senza disporre di tavoli e sedie ergonomiche che consentono la distanza corretta e schermi di protezione dalla “luce blu” degli apparecchi elettronici che aumentano il rischio di affaticamento degli occhi, di mal di testa e stanchezza. Da qui nasce la necessità di compensare le diverse distanze focali con soluzioni ottiche disponibili nei centri specializzati.
“Nei centri ottici oltre a seguire le indicazioni governative per quanto riguarda gel, guanti, mascherine e sanificazione abbiamo dovuto rivedere le modalità operative che non consentono di mantenere la distanza di almeno un metro – spiega Andrea Afragoli, Presidente Federottica -. Andare in un centro ottico significa essere in un luogo dove l’attenzione alla sicurezza di portatori di occhiali e personale è molto elevata. Federottica ha messo a punto dei protocolli di sicurezza da seguire che tengono conto delle nostre specificità, come le diverse misurazioni o aiuto nell’applicare lenti a contatto, e supportare gli ottici- optometristi nell’uso adeguato di questi strumenti”.
La formazione gioca un ruolo fondamentale in un ambito in cui le tecnologie disponibili sul mercato richiedono un aggiornamento costante degli operatori.“Anche in questo settore come in tutti la strategia di Regione Lombardia e del nostro Assessorato si basa su un costane dialogo con le aziende del nostro territorio per raccogliere le esigenze prevalenti e calibrare al meglio le nostre politiche formative. – Informa Melania Rizzoli, Assessore Formazione e lavoro Regione Lombardia – La formazione deve essere di qualità e deve saper rispondere ad esigenze reali. Solo così potrà sostenere la competitività delle nostre aziende e l’occupabilità dei nostri cittadini”.