Estate a 4 zampe: consigli anticaldo e per educare il nostro amico a comportarsi bene, anche in vacanza

Sono circa 5.4 milioni gli italiani che si concederanno almeno qualche giorno di vacanza. In molti partiranno con il proprio amico a 4 zampe, ma non bisogna dimenticare di mettere in valigia, oltre alle sue cose, anche alcune attenzioni particolari.

Con le belle giornate e il sole fino a tarda sera si ha più voglia di uscire, anche solo per una passeggiata con il cane. Ma l’estate cela anche delle note negative che possono creare problemi al proprio amico peloso. La nota negativa più importante è il caldo.

 

“La temperatura normale del cane si aggira intorno ai 38°, oscillando tra i 37,5° e i 38,9°, per cui è soggetto a colpi di calore, anche perché lui è molto più vicino alla terra e quindi patisce di più – spiega Christian Costamagna, educatore, istruttore e formatore cinofilo e ideatore del metodo empathydog – Anche l’asfalto è un pericolo per il cane, perché oltre ad emanare più calore può anche causare ustioni alle zampe. Quando la temperatura esterna è di 30°, quella dell’asfalto può raggiungere i 55°, per questo è bene fare sempre attenzione”.

 

Con il cane  a volte si possono riscontrare dei problemi, soprattutto al ristorante o in alcuni luoghi turistici, con il nostro quattro zampe  che fatica a rispettare alcuni divieti. “Questo accade perché la sua educazione non è ‘perfetta’ e non è abituato a comprendere determinati comandi e situazioni – prosegue Costamagna – Il rischio, però, è quello di tornare a casa più stressati di prima. Ovvio che non possiamo pensare di risolvere problemi che ci si porta dietro da tempo in una manciata di giorni, ma in qualche modo si può riuscire a rendere le vacanze più serene per noi e per il nostro amico scodinzolante”.

 

Ecco allora i consigli proposti da Christian Costamagna per difendere il cane dal caldo

  1. esci nelle ore meno calde e portalo in posti dove c’è erba o terra. Se ti trovi in città in cui l’unico posto è l’area cani e per arrivarci devi passare sull’asfalto, cerca di passare in posti all’ombra e nelle ore meno caldo. In ogni caso, puoi anche mettere delle creme protettive per le sue zampe;
  2. non tagliare il pelo del cane, perché è fatto proprio per ripararlo dal caldo;
  3. se ha caldo le parti che lo aiutano raffreddarsi sono: l’interno coscia, sotto le ascelle, sul collo, sulla testa e sulle zampe. E, se puoi, portalo in una zona più fresca.
  4. porta sempre con te acqua fresca, anche a passeggio, in modo da non farlo disidratare e rinfrescarlo;
  5.  in casa sa trovarsi il posto più fresco da solo, ma all’esterno non è così. Se vedi che ansima troppo, cerca di creare una corrente di aria fresca, così che possa trovare il modo di rinfrescarsi un pochino.
  6. se sai che non va d’accordo con gli altri cani, evita di farlo “socializzare” al guinzaglio, perché questo potrebbe creare maggiori problemi. La cosa migliore è sempre da liberi e in aree apposite, se hai paura che ti possa scappare. Ma sarebbe meglio evitare l’incontro, così eviti di farlo innervosire e di rovinarti le vacanze.
  7. se solitamente non sta fermo e tranquillo quando sei al ristorante, per evitare di fare una brutta figura e di fargli vivere male quel momento, fallo sfogare bene prima con una lunga passeggiata, una corsa in libertà, una nuotata e, se possibile, cerca il tavolo più isolato e tranquillo, così anche lui si rilasserà;
  8. se tira in passeggiata cerca di lasciarlo un po’ più lungo con il guinzaglio, permettendogli di annusare di più e anche più lontano. Spesso vedo guinzagli corti che non danno al cane la possibilità di muoversi, e questo crea maggiore tensione. Ovviamente, occorre anche comunicare in modo corretto con il corpo, e dire e fare ciò che chiedi al cane, dandogli, però, anche modo di sfogarsi. Avendo un guinzaglio più lungo ed annusando di più, il cane è come se leggesse il giornale canino, perché dalle pipì di altri riconosce se sono maschi, femmine, giovani, vecchi, in salute, malati… ecc. Così anche lui conosce il mondo intorno a sé e può esplorare quel posto nuovo, poiché lui lo fa con il naso, a differenza nostra, che lo facciamo con gli occhi.

 

 

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