Collo da webinar? Dal Congresso SIME le tecniche per combattere l’invecchiamento

Il sogno di un collo da cigno deve far i conti con l’invecchiamento, che spesso lascia a questo livello i suoi segni in maniera più precoce che in altre parti del corpo. Dal Congresso SIME (Società Italiana di Medicina Estetica) , che si è da poco concluso a Roma, arrivano dunque nuovi consigli per migliorare l’estetica del collo.

Quando si parla di questa parte così in vista e delicata, bisogna considerare le diverse tipologie di invecchiamento del collo:

  • Le cosiddette collane di Venere
  • L’invecchiamento del collo (collo ‘da tartaruga’ o ‘da tacchino’)
  • Collo tecnico (o da webinar)
  • Collo ‘ansioso’

Le ‘collane di Venere’ possono essere presenti in età molto giovane e sono quelle linee sul collo che, di solito, hanno anche mamma e nonna. L’invecchiamento, invece, è dovuto all’età e si tratta di accumulo di grasso locale e rilassamento dei tessuti. Colpisce soprattutto gli uomini e già prima dei 40 anni. Per questo, si richiede una maggiore prevenzione. Il ‘collo tecnico’ (o da webinar), invece, è un fenomeno abbastanza nuovo che si è notato soprattutto con il Covid-19 e l’aumento delle ore che ci tengono impegnati in posizioni da scrivania, al pc oppure al cellulare. La postura sbagliata ha inciso moltissimo sul collo, dando vita a questo fenomeno.

La prevenzione – spiega la professoressa Carla Scesa, docente di Cosmetologia dell’Università degli Studi di Siena e della Scuola Internazionale di Medicina Estetica– è fondamentale soprattutto in una zona delicatissima del nostro corpo. Bisogna, infatti, curare il collo sin da subito. Già dai 20 anni. L’ideale sarebbe allungare sul collo la crema idratante che si mette sul viso e per le donne anche sul décolleté. Con il passare degli anni, bisogna passare ai ‘trattamenti-collo’ specifici con crede ad hoc o con i devices cioè delle maschere che applicate localmente aiutano a prevenire l’invecchiamento. In cosmesi, tra i metodi di prevenzione efficace da annoverare c’è sicuramente l’attenzione alle linee di massaggio per il collo – dall’interno verso l’esterno e dal basso verso l’alto – e la pulizia dell’area collo con prodotti altamente specifici anche se ben tollerati”.

Ma a volte c’è bisogno di un trattamento più energico per ritrovare un collo da cigno, e contrastare il collo da ‘tacchino’ o da ‘tartaruga’, regalo degli anni che passano. “Per contrastare quelle due ‘corde’ verticali (dovute alla contrazione del muscolo platisma) che si formano nella parte centrale del collo, conferendo un aspetto teso e ansioso – spiega la dottoressa Loredana Cavalieri, chirurgo plastico e Consigliere della SIME, docente della Scuola Internazionale di Medicina Estetica– si può ricorrere all’infiltrazione di pochissime unità di tossina botulinica lungo le cosiddette bande platismatiche, per indurne il rilasciamento. Un’altra metodica, introdotta di recente anche per il collo, è il cosiddetto Endolift, un raggio laser a diodi, emesso dalla punta sottilissima di una fibra ottica (più sottile di un ago) che viene inserita nel derma superficiale, subito sotto la superficie cutanea. Questa metodica sfrutta l’effetto termico del laser per creare una lieve retrazione del derma (effetto ‘tightening’ o di tiraggio), che crea un ‘lifting’ dall’interno, stimolando allo stesso tempo la produzione di neo-collagene da parte dei fibroblasti. L’effetto dell’Endolift si manifesta a partire da un mese dopo il trattamento e dura almeno 12 mesi”.

“E non dimentichiamo mai di proteggere il collo dal sole applicando filtri solari ad alta protezione – commenta il presidente della SIME Emanuele Bartoletti – La medicina estetica può fare molto con terapie mirate come peeling, radiofrequenza, filler, biostimolazione, laser endodermici, ma la cosmesi e la prevenzione rimangono capitoli importantissimi”.

 

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