“Bike riding for Parkinson Italy 2021”: 650 km in bici per combattere la Malattia di Parkinson

È una patologia neurologica degenerativa e cronica, causata dalla morte dei neuroni che producono la dopamina, il neurotrasmettitore che consente il controllo dei movimenti, provocandone la limitazione, rigidità muscolare, tremore a riposo, compromissione dell’equilibrio. È il Parkinson una patologia con la quale si può, però, convivere senza rinunciare alle proprie passioni.

E, proprio per sensibilizzare sull’importanza di un’attività fisica regolare per rallentare il decorso della malattia e migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono affette ha preso il via oggi la 2a edizione della “Bike riding for Parkinson Italy”, un viaggio in biciletta di 650 km in 8 tappe lungo la Ciclovia VenTo da Torino a Venezia, per sensibilizzare sulla malattia e sull’importanza dello sport per combattere la difficoltà di movimento e uscire dall’isolamento. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Parkinson&Sport, e sostenuta da Chiesi Italia coinvolge 22 ‘Parkinsonauti’ che hanno deciso di non farsi fermare dalla malattia.

“Ci piace definirci Parkinsonauti perché, come gli astronauti, esploriamo il mondo senza arrenderci alle difficoltà e affrontiamo la malattia ogni giorno continuando a vivere una vita attiva e ricca di significato”, spiega Stefano Ghidotti, presidente dell’Associazione Parkinson&Sport. “Il Parkinson è una malattia difficile da accettare, soprattutto quando insorge in giovane età, portando con sé disagi e isolamento. Lo scopo della Bike riding è testimoniare che con il Parkinson si può convivere senza rinunciare alle proprie passioni, e che lo sport è una potente medicina che migliora il decorso della malattia e il benessere psicofisico, e insegna a condividere la vita con gli altri”.

“La malattia colpisce circa l’1% della popolazione al di sopra dei 65 anni. In Italia si stimano circa 300.000 pazienti, con età d’esordio intorno ai 60 anni, anche se sono sempre più frequenti i casi diagnosticati nella popolazione giovanile”, dichiara il neurologo Dott. Antonio Pisani, Responsabile del Movement Disorder Research Center di Fondazione Mondino IRCCS. “A oggi non esiste una cura specifica, ma è possibile agire sui sintomi motori con farmaci che mirano a sostituire la carenza di dopamina a livello cerebrale. È ormai accertato che l’attività fisica sia un supporto indispensabile alla terapia farmacologica, in quanto promuove il rilascio di dopamina endogena e facilita i processi di plasticità sinaptica cerebrale adattativi, fondamentali per il buon compenso motorio”.

Per promuovere, in particolare tra i più giovani, l’importanza dello sport quale vera e propria terapia del Parkinson, nel 2020, durante il lockdown, è nata l’idea del primo viaggio in bici da Pavia a Roma lungo la via Francigena. La seconda edizione del Bike riding for Parkinson Italy 2021, che ha raddoppiato il numero degli atleti coinvolti, è aperta a chiunque abbia voglia di unirsi ai Parkinsonauti che, nel 2022, saranno protagonisti delle Olimpiadi del Parkinson di Eindhoven.

“L’attività fisica, praticata sin dai primi stadi di malattia, è in grado di modificare il decorso del Parkinson”, afferma il Dott. Daniele Volpe, fisiatra, Direttore del Fresco Parkinson Institute, Villa Margherita-Santo Stefano. “Per questo è importante educare il paziente a uno stile di vita basato su un’attività aerobica regolare e intensa, che, innescando dei meccanismi di neuroprotezione, neuroplasticità e neurogenesi, ha dimostrato di rallentare l’evoluzione della malattia e addirittura di stimolare dei processi di riparazione. La bicicletta, in particolare, stimola un ciclo del passo che bypassa i circuiti alterati dalla malattia. Tuttavia, quando la patologia si complica, il solo esercizio aerobico non è più sufficiente, e si rende necessario un modello di cura riabilitativa multidisciplinare integrato”.

“Siamo davvero entusiasti di contribuire, per il secondo anno consecutivo, al successo di questa importante iniziativa di sport, salute e condivisione, che mette al centro le persone e le loro storie di coraggio per raggiungere sempre nuovi traguardi”, commenta Raffaello Innocenti, Amministratore Delegato di Chiesi Italia. “Un progetto che riflette i nostri valori di azienda certificata B Corp e la centralità dei pazienti nel nostro agire quotidiano, con l’obiettivo non solo di comprendere e dare risposte ai bisogni di salute, ma anche di sensibilizzare sull’impatto di patologie complesse come il Parkinson sulle vite delle persone e di supportare i pazienti in un percorso di consapevolezza per non arrendersi al corso della malattia”.

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