CAMPAGNA VACCINALE ANTI COVID19: le raccomandazioni della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica

La campagna vaccinale anti Covid 19 è in pieno svolgimento. Pur con notevoli differenze tra le Regioni. Per ottimizzare il risultato, ossia quello di arrivare a vaccinare entro breve tempo il maggior numero di cittadini, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) fornisce alcune raccomandazioni, dal chiudere il più velocemente possibile le coorti 60-79 anni alle vaccinazioni a domicilio per tutti coloro che hanno difficoltà di trasporto, continuando nel frattempo le vaccinazioni degli “iperfragili”. 

Un contributo, quindi, che ha l’obiettivo di   migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’equità della campagna vaccinale anti Covid_19. Per accelerare le procedure di vaccinazione, gli esperti di SItI hanno predisposto tre raccomandazioni, che sono in linea con l’ultima ordinanza del Generale Francesco Paolo Figliuolo – commissario straordinario per l’emergenza Covid_19 – e le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico. 

  1. Ogni dose disponibile di vaccino deve essere primariamente impegnata nella coorte 60-79 anni e deve esserci l’impegno della Aziende Sanitarie in un sollecito attivo per i soggetti sopra gli 80 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale. Nel frattempo è necessario continuare e accelerare la vaccinazione delle coorti dei soggetti iper-fragili;
  1. Al fine di chiudere la coorte 60-79 anni il più rapidamente possibile la seconda dose di Pfizer e Moderna dev’essere immediatamente posticipata a 42 giorni (come indicato dalla recentissima nota dell’Agenzia Italiana del Farmaco). Ciò consente di coprire migliaia di anziani con 20 giorni di anticipo con riduzione dei ricoveri e anche una riduzione (minore) di mortalità;
  1. Bisogna procedere con le vaccinazioni a domicilio dei soggetti che per ragioni sanitarie non possono essere trasportati nei siti vaccinali. Ancora troppe persone vulnerabili, in particolare anziane con patologie invalidanti o in fase terminale, affette da gravi disabilità o in condizioni di non autosufficienza, sono in attesa di vaccinazione. Le Cure Primarie in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie possono e devono organizzarsi ovunque con protocolli efficaci per raggiungere il più rapidamente possibile a domicilio tutti coloro che devono essere vaccinati.
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