Sono energiche, combattive e aperte alla vita. Sono donne che non negano la propria fragilità ma che, attraverso il loro sorriso, vogliono testimoniare che di tumore al seno si può guarire e che la malattia può diventare un’opportunità per riscoprirsi e aiutare tante altre donne a trovare nuova energia nell’affrontare la malattia. É questo lo spirito di ‘Sorrisi in Rosa’, il progetto di prevenzione senologica nato da un’idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra. Giunto alla terza edizione, il progetto – supportato da Fondazione ‘Insieme con Humanitas’ e patrocinato da Europa Donna, LILT, ONDA, Amiche per Mano, Pink Amazon, aBRCAdaBRA Onlus – ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della prevenzione, a partire dall’esperienza di donne protagoniste di storie di malattia e rinascita.
“Le donne protagoniste di ‘Sorrisi in Rosa’ rappresentano un valido esempio di quanto l’approccio multidisciplinare delle Breast Unit faccia la differenza incidendo fortemente sulla qualità della cura, garantendo a tutte le donne con tumore al seno l’accesso ai trattamenti più efficaci, secondo le linee guida internazionali” – spiega Corrado Tinterri, direttore Breast Unit Humanitas che insieme al direttore associato Alberto Testori è promotore dell’iniziativa.
La mostra fotografica – Anima centrale del progetto, la mostra fotografica che vestirà gli ospedali e i centri medici Humanitas per raccontare la storia di 12 donne. 12 sorrisi che testimoniano come la malattia sia stata l’occasione per ripartire da una nuova vita. L’elemento che accomuna le protagoniste della mostra è la sciarpa rosa, simbolo del sentirsi a casa, abbracciati, avvolti, protetti. Le sciarpe saranno in vendita per tutto il mese di ottobre in Humanitas presso il negozio della Fondazione e il ricavato sosterrà i progetti di Ricerca oncologica Humanitas.
Sorrisi in Vela – Non solo parole e immagini per raccontare la propria voglia di rinascita, ma anche video. Quest’anno per la prima volta 6 pazienti hanno intrapreso ‘Sorrisi in Vela’, un percorso psico-fisico riabilitativo attraverso un’esperienza di full-immersion nella navigazione. Direttamente dalle barche del Centro Velico Caprera, queste donne racconteranno la propria esperienza, le sensazioni e le forti emozioni che hanno provato in un vero e proprio #diariodibordo digitale attraverso i canali social del gruppo Humanitas (Instagram @HumanitasHealth e Facebook @HumanitasMilano).
Un portale ricco di storie – Da quest’anno ‘Sorrisi in Rosa’ è anche online. Su sorrisinrosa.it sarà possibile pubblicare la propria storia insieme a una fotografia e leggere i racconti delle donne che sono state protagoniste del progetto fino a oggi. Inoltre, sul sito saranno presenti tutti gli eventi e le iniziative dedicate al mese della prevenzione.
Oltre 15 eventi nel mese di ottobre – Per tutto il mese di ottobre, gli ospedali e i centri medici Humanitas danno il via al ‘Festival di Sorrisi in Rosa’, oltre 15 iniziative dedicate alla sensibilizzazione della prevenzione senologica che coinvolgeranno non solo Milano, ma anche Bergamo, Varese e Torino.
Gli appuntamenti da non perdere a Milano: Mamazone-Paziente diplomata, la conferenza dedicata al tumore al seno organizzata da Wolfgang Gatzemeier, vice responsabile della Senologia di Humanitas, e promossa da Humanitas Cancer Center in collaborazione con la Scuola Italiana di Senologia in programma sabato 12 ottobre presso il Centro Congressi di Humanitas. Un incontro gratuito che offre a tutte le donne un’occasione per informarsi sui più recenti progressi compiuti dalla ricerca per essere sempre più consapevoli. Ampio spazio sarà dedicato alla testimonianza delle pazienti. Si terrà, invece, sabato 26 ottobre il BRA DAY “Ricostruire, una storia da raccontare”. Una giornata di relazioni scientifiche e testimonianze con e per le pazienti che hanno avuto il tumore al seno. Protagonisti senologi, oncologi, radioterapisti, chirurghi plastici, associazioni di volontari e pazienti.
“Ritornare come prima, con le forme e i contorni corporei del periodo precedente alla malattia, è un obiettivo che si può raggiungere con la chirurgia plastica ricostruttiva e durante la giornata faremo il punto sulle diverse tecniche e possibilità di intervento”, afferma Marco Klinger, responsabile della Chirurgia Plastica di Humanitas. Un importante momento sarà dedicato al servizio di counselling, un sostegno basato sull’esperienza diretta che mette in contatto le pazienti malate di tumore al seno con donne già operate e ricostruite, al fine di dare risposte a domande del quotidiano. Infine, sarà dato spazio alle storie di alcune pazienti che le reciteranno in prosa.
‘Sorrisi in Rosa’: tutti insieme per la ricerca senologica – ‘Sorrisi in Rosa’ sosterrà un progetto Pink Union di Fondazione Humanitas per la Ricerca che ha l’obiettivo di predire la risposta al trattamento chemioterapico preoperatorio per il tumore al seno, prima dell’avvio della terapia stessa. Pink Union è un progetto a sostegno della salute femminile e ha come simbolo il tricolore rosa. Rappresenta l’impegno di medici e ricercatori che ogni giorno lavorano per migliorare la qualità della ricerca scientifica per la cura delle patologie tipiche femminili. L’obiettivo principale è sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, sottoponendosi a controlli periodici e regolari, allo scopo di far comprendere quanto il fattore tempo sia fondamentale per combattere le malattie.
Il tumore al seno è una malattia dall’impatto sociale rilevante – nel 2019 sono attesi circa 58.000 nuovi casi – che a oggi colpisce il 40% delle donne sotto i 50 anni e quasi il 25% sotto i 40. Diventa quindi fondamentale informare e ribadire all’intera popolazione femminile, comprese le fasce giovanili escluse dagli screening, l’importanza della prevenzione e il diritto alla qualità di cura dalla diagnosi ai trattamenti, fino al follow–up.
“Oggi purtroppo l’incidenza del tumore al seno è in aumento tra le under 50, la maggior parte delle quali sono fuori dai programmi di screening nazionali”, continua Corrado Tinterri. “La familiarità è il principale campanello d’allarme e l’obiettivo di noi senologi oggi è sensibilizzare sempre di più sull’importanza di effettuare una visita dal senologo a partire dai 30 anni, come viene fatto per i controlli ginecologici, soprattutto per chi ha avuto casi di tumore al seno in famiglia”.
I dati scientifici dimostrano che affidarsi a una Breast Unit, ovvero a un centro di senologia specializzato e dedicato per la cura di questa neoplasia, influisce in maniera positiva sulla sopravvivenza, con una riduzione significativa della mortalità quasi fino al 20%. “Se è vero che è in continuo aumento il numero dei casi, è altresì vero che sono nettamente migliorate le percentuali di guarigione rispetto al passato. A oggi, infatti, per tumori inferiori al centimetro abbiamo una percentuale di sopravvivenza del 97%. E le donne protagoniste del progetto ‘Sorrisi in Rosa’ ne sono testimoni”, afferma Alberto Testori, direttore associato della Breast Unit di Humanitas.
Hashtag ufficiale #sorrisinrosa