“CHECK YOUR PULSE”: due dita sul polso per riconoscere la fibrillazione atriale

Un ChYP (acronimo di Check Your Pulse) per riconoscere la fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo del cuore, la più comune delle aritmie che, se identificata in tempo e curata in modo appropriato, evita conseguenze terribili come l’ictus cerebrale. In parole povere, due dita sul polso per “sentire” il ritmo del cuore e capire se batte in modo regolare o disordinato: un gesto facile, che può fare anche un bambino, per salvare cervello e vita degli adulti. Perché la fibrillazione atriale a volte provoca sintomi come mancanza di respiro, stanchezza profonda, senso di vertigine, sensazione di un frullo nel petto, ma altrettanto spesso dà sintomi sfumati o che non vengono affatto percepiti. Finché provocano un ictus cerebrale, un evento devastante che può rubare la vita o distruggere la qualità della vita, di chi ne soffre e della sua famiglia.

È per questo che tutto il mondo si sta muovendo per lanciare campagne efficaci che informino la popolazione generale sull’importanza della pericolosa relazione tra fibrillazione del cuore e ictus del cervello. Nessuno, però, aveva ancora pensato di coinvolgere i bambini, perché abbiano cura della salute dei propri genitori e dei nonni. Lo sta facendo ALT, con una campagna capillare, con uno spot che insegna ai bambini a “sentire” il ritmo del cuore con un gesto semplice: due dita sul polso, al posto giusto, al momento giusto.

IL PROGETTO ChYP – La mancanza di conoscenza del problema e dei sintomi, spesso sottovalutati, è stata la molla che ha portato alla nascita del progetto «ChYP: Check Your Pulse», pensato e prodotto da ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus in partnership con laVerdi, Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, con la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (Sede Lombardia), il contributo della Fondazione Cariplo, il sostegno del Fondo in memoria di Maria e Guido Marsigliesi e con il patrocinio di Pubblicità Progresso.

«ChYP: Check Your Pulse» parla alle nuove generazioni con un linguaggio immediato, coinvolgente, efficace, fatto di suoni e immagini. Grazie alla collaborazione degli allievi del Corso triennale di Pubblicità e Cinema d’Impresa, con la direzione artistica di Maurizio Nichetti, della sede Lombardia del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, e dei ragazzi della Sezione Percussioni della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi è nato uno spot, in due versioni, italiano e inglese, che insegna ai ragazzi un gesto semplice, che aiuta a riconoscere la fibrillazione atriale: due dita sul polso, per “sentire” il ritmo del cuore e riconoscerne l’irregolarità.

Le scuole coinvolte – ALT ha verificato sul campo la risposta dei ragazzi, coinvolgendo direttamente gli studenti dai 9 ai 12 anni di due scuole di Milano, l’Istituto Santa Gemma e The British School of Milan – Sir James Henderson, preparandoli con una serie di lezioni che hanno spiegato i meccanismi di funzionamento del cuore, della circolazione del sangue, della sua capacità di coagulare solo quando serve, dei meccanismi che provocano la formazione di coaguli di sangue (trombi) nelle arterie che liberano emboli che causano ictus cerebrale. La reazione degli studenti è stata straordinariamente attenta, i dati raccolti consentono di confermare che un linguaggio appropriato permette di ottenere e captare l’attenzione anche dei più giovani e di fornire loro uno strumento straordinariamente semplice che salva la vita: due dita sul polso per sentire il ritmo del cuore, riconoscerne l’irregolarità (aritmia) e impedire l’ictus cerebrale.

Il progetto completerà lo sviluppo con la seconda fase prevista nella primavera del 2019, nel corso della quale i ragazzi delle scuole coinvolte verranno messi in contatto direttamente con il mondo della musica e del cinema in un percorso culturale, organizzato da ALT in collaborazione con l’orchestra laVerdi e il CSC.

I NUMERI DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE – La fibrillazione atriale è molto diffusa ma spesso non diagnosticata. È più probabile dopo i 50 anni, a 80 anni 10 persone su 100 ne soffrono, ma 7 non lo sanno e sono ad alto rischio di ictus cerebrale. La vita media si è allungata, e questo è un bene, ma porta con sé conseguenze importanti causate dall’invecchiamento progressivo degli organi e dei sistemi che li controllano, uno di questi è il sistema elettrico che controlla il ritmo del cuore, che come tutti i sistemi inevitabilmente può usurarsi e lanciare messaggi sbagliati, causando aritmia. Nonostante i grandi progressi della medicina e il miglioramento delle possibilità di diagnosi e cura, è previsto un progressivo aumento dei casi di ictus provocato da fibrillazione atriale non riconosciuta.

Per informazioni: www.trombosi.org, comunicazione@trombosi.org

La fase successiva del progetto CHYP vedrà il coinvolgimento dei Paesi Europei che aderiscono a EHN (European Heart Network), una federazione di 29 Fondazioni e Associazioni europee impegnate nella prevenzione delle malattie cardio e cerebrovascolari, in particolare dell’infarto e dell’ictus cerebrale, due grandi killer del nostro secolo. Le malattie definite cardiovascolari, termine sintetico anche se riduttivo, sono nella maggior parte dei casi causate dalla trombosi e dall’embolia: colpiscono il doppio dei tumori ma possono essere evitate almeno in un caso su tre, anche con progetti apparentemente semplici ma efficaci come ChYP, un modello formativo e comunicativo con un approccio inedito per il pubblico al quale si rivolge, replicabile in Europa e nel mondo.

“Sono 2 milioni gli italiani e 10 milioni gli europei che soffrono di fibrillazione atriale: molti ne sono consci, e assumono farmaci che riducono il rischio di ictus e di altre complicanze cardiovascolari gravi come lo scompenso cardiaco, ma moltissimi non sanno di soffrirne, semplicemente perché la fibrillazione non sempre si fa sentire: ed è allora che diventa molto pericolosa. Molti purtroppo hanno saputo di soffrirne solo dopo essere stati colpiti da ictus cerebrale”, dichiara la dottoressa Lidia Rota Vender, Specialista in Ematologia e Malattie cardiovascolari da Trombosi e Presidente di ALT – Onlus.Uno spreco enorme, perché se fossero stati allertati e motivati molti si sarebbero potuti salvare. Un gesto semplice come due dita sul polso permette di riconoscere una fibrillazione subdola, che non dà segni di sé, che non viene sospettata perché troppo pochi sanno che cosa sia e come riconoscerla per tempo, non necessariamente con esami diagnostici reiterati e costosi, ma anche a volte solo con due dita sul polso. Sintomi che vanno e vengono e sono spesso sottovalutati, soprattutto dalle donne, per mille ragioni, ma che devono essere conosciuti non per diffondere paura, ma conoscenza e consapevolezza. Imparare a sentire il ritmo del cuore con due dita sul polso, che può essere rapido, lento, regolare sempre, irregolare a volte, irregolare sempre: un gesto talmente semplice che lo può fare anche un bambino. Quando l’intervallo fra un battito e l‘altro cambia, è segno che il cuore batte in modo irregolare, si chiama aritmia, che può non dare altri sintomi se non questo”.

Tutto il mondo industrializzato si sta muovendo per prevenire l’ictus cerebrale da fibrillazione atriale con campagne mirate ad attirare l’attenzione della popolazione sulla possibilità e sulla necessità di imparare a “sentire” il cuore, a riconoscere la fibrillazione atriale e prevenire l’ictus cerebrale. “Il progetto ChYP”, conclude la dottoressa Lidia Rota Vender,è il contributo di ALT a un’azione mondiale, una campagna che vuole insegnare a tutti un gesto semplice che salva la vita. Perché nessuno possa un giorno dire… io non lo sapevo!”

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