Dall’importanza di informare i bambini della malattia, alla scelta del momento giusto per comunicarlo, ai suggerimenti per gestire le loro emozioni e le richieste di rassicurazioni: questi i temi al centro degli incontri che aiuteranno i pazienti oncologici a sostenere a loro volta i propri figli nell’affrontare un momento di vita familiare particolarmente difficile ed emotivamente destabilizzante, come quello legato alla scoperta di una patologia tumorale. La prima tappa del 2018 ha toccato la città di Torino oggi, con un evento presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Orbassano, per poi raggiungere Palermo e Catania nel mese di giugno e a seguire altre 3 città italiane entro la fine dell’anno.
Nonostante gli importanti progressi compiuti dalla scienza nel trattamento del tumore del polmone che, oltre a ridurre il tasso di mortalità, assicurano ai pazienti una migliore qualità di vita lungo tutto il percorso di cura, questa malattia continua a essere una delle neoplasie più temute. Sentimenti che diventano ancora più forti e intensi nel caso dei genitori, il cui primo pensiero, al momento della diagnosi, va ai propri figli, al loro futuro e alla paura di non poterli vedere crescere. “I genitori sono pazienti particolari che se da un lato, per proteggere i bambini dal dolore e da un inevitabile senso di insicurezza, fanno appello a tutte le risorse ed energie possibili per mostrarsi forti e reattivi nell’affrontare la malattia, dall’altro vivono un profondo senso di impotenza e paura di fronte ad una condizione che sfugge al loro controllo e che sanno con certezza che avrà un impatto emotivo su tutta la famiglia – afferma Silvia Novello, Presidente di WALCE Onlus, Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università degli Studi di Torino e responsabile della SSD di Oncologia Polmonare presso AOU San Luigi di Orbassano – È da questa consapevolezza, e dalla convinzione più generale della fondamentale importanza di offrire a tutti i pazienti oncologici un supporto psicologico nel loro percorso di cura, che WALCE Onlus ha deciso di promuovere il progetto ComuniCARE, che si propone di offrire un sostegno e un aiuto concreto ai pazienti con patologia tumorale e ai loro familiari”.
Lo scopo degli incontri organizzati nell’ambito di ComuniCARE, gestiti e coordinati dalla dottoressa Maria Vittoria Pacchiana, psiconcologa presso la SSD di Oncologia Polmonare dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano, è “stimolare una riflessione sull’importanza di informare i bambini della malattia di uno dei genitori e sostenere gli adulti nel loro ruolo genitoriale, favorendo lo scambio di pensieri utile per aiutarli a trovare alcune risposte alle tante domande che li tormentano: cosa è giusto dire ai bambini? Fino a che punto devono essere informati? Cosa rispondergli quando chiederanno se di tumore si muore? In che modo si possono rassicurare?”. Sebbene sia un compito difficilissimo, è importante tenere presente che parlare con i propri figli della malattia può essere d’aiuto per entrambi. Per i bambini, “essere informati di ciò che accade intorno a loro – che percepiscono anche se non sono in grado di comprenderlo pienamente – aiuta ad alleviare il senso di ansia e disagio che la situazione può comportare. Per gli adulti, già gravati dalle difficoltà della malattia, “dare informazioni sulla malattia ai propri figli aiuta a consolidarne la loro fiducia, allevia loro l’angoscia e permette ai genitori stessi di aiutarli ad affrontare la malattia e ciò che implica da un punto di vista emozionale” .