DOLCE MARE: diabete e sport un connubio possibile

Il nome, DOLCE MARE, e’ già’ un buon inizio. Anzi, ottimo. Per ottenere il meglio, basta mettere insieme una veterana di folli imprese acquatiche, aggiungere un Ente che si occupa di mare come la Lega Navale e un’azienda pronta ad abbracciare la loro idea. Oltre a tanti ragazzi, entusiasti e pronti a battersi per vincer una medaglia.

DOLCE MARE, dunque, e’ la prima traversata a nuoto di ragazzi diabetici che si e’ svolta qualche giorno fa nella baia di Torre Dell’Orso a San Foca. Ideatrice e guida della traversata sarà l’atleta brindisina Monica Priore, affetta da diabete tipo 1 dall’età di 5 anni, attorniata dalle giovani leve delle associazioni pugliesi: APDS (Associazione Pediatrica Diabetici del Salento) Onlus di Casarano, APGD (Associazione Pugliese per aiuto al Giovane con Diabete) Onlus di Bari, Delfini Messapici di Brindisi.

Chiaro l’intento: dimostrare che il diabete non è un ostacolo all’attività sportiva e, più in generale, nella vita. E allo stesso modo, che lo sport e’ di grande aiuto nella gestione del diabete.

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“Più che dal punto di vista fisiologico fare sport è fondamentale per lo sviluppo psicologico del bambino che deve imparare a non vedere l’ambiente come un ostacolo – spiega il Dott. Alessandro Biffi dirigente medico del comitato olimpico nazionale italiano, dirigente cardiologo e amministratore unico della med-ex società medical partner scuderia Ferrari di Formula 1 – e alcune importanti novità tecnologiche oggi consentono un monitoraggio costante della glicemia e permettono di bilanciare in tempo reale l’effetto dell’attività fisica e il dosaggio insulinico avvertendo in caso di iper- o ipo-glicemia improvvisa”.

La traversata, resa possibile grazie al contributo di Roche Diabetes Care Italy, si e’ svolta  in concomitanza con la tappa di chiusura del  tour “Non perdere la direzione. Guida la tua glicemia”, che da maggio ha fatto tappa in 21 città italiane per sensibilizzare la popolazione sul diabete e sull’importanza di un corretto monitoraggio della glicemia, fornendo materiali educativi e informativi nonché la possibilità di misurare gratuitamente il livello di glucosio nel sangue. Oltre 7.500 i controlli effettuati sino ad oggi.Una malattia sempre più diffusa, il diabete, ma anche meglio gestibile rispetto al passato, grazie proprio ai progressi nella ricerca medico-scientifica, a chi si prodiga per informare e formare la gente e a quanti nel loro piccolo sostengono tali iniziative per migliorarne lo stile di vita.

“Scoprire lo sport è stata una rinascita – racconta Monica, da poco nominata Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana – Pian piano è cresciuta in me la voglia di reagire alla malattia, che in precedenza mi faceva sentire inferiore ai compagni di squadra. Lo sport mi ha aiutato a superare il senso di inferiorità e di diversità: non poteva più essere il diabete a gestire la mia vita, ma dovevo essere io a gestire il diabete”.

 

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Il diabete di tipo 1 viene generalmente diagnosticato a bambini e giovani adulti. Ciò avviene quando le cellule produttrici di insulina del pancreas (cellule beta) vengono distrutte. In conseguenza, il pancreas non produce più insulina a sufficienza.
Nella maggior parte dei casi, il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune, ovvero una patologia in cui il sistema immunitario dello stesso soggetto distrugge le cellule produttrici di insulina. I sintomi compaiono rapidamente e in modo grave, a causa degli elevati livelli di glucosio e dello sconvolgimento metabolico. Dall’esordio della malattia, la sopravvivenza di chi sia affetto da diabete di tipo 1 dipende dalle quotidiane iniezioni di insulina.
Pertanto per le persone affette da diabete di tipo 1, esiste un sola opzione terapeutica, l’insulina, che attualmente può essere somministrata con iniezioni multiple giornaliere (MDI) o mediante il microinfusore (CSII).

Entrambe le modalità devono essere abbinate a un monitoraggio adeguato dei livelli glicemici che, a seconda delle necessità del paziente, possono essere effettuati unicamente attraverso l’uso di glucometri con schemi di misurazione strutturati definiti dal Diabetologo oppure, ove appropriato, abbinando anche un sistema di monitoraggio glicemico in continuo (CGM). A questo proposito, è da poco arrivata in Italia la prima generazione del sistema per il monitoraggio in continuo della glicemia impiantabile (CGM). Eversense®, comprende un piccolo sensore, un trasmettitore e un’app: basandosi sulla tecnologia di rilevazione della fluorescenza, il sensore è progettato per essere inserito sotto cute e comunicare con il trasmettitore per trasmettere in modalità wireless i livelli di glicemia a un dispositivo mobile. Dopo l’inserimento, il sensore è progettato per misurare in modo costante e accurato i livelli glicemici.

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