L’osteoporosi non va in vacanza

In estate il relax e’ d’obbligo, ma per chi soffre di osteoporosi la vacanza deve comunque trascorrere all’insegna della sicurezza .

Per questo motivo, gli specialisti della Campagna “Stop alle Fratture” mettono a disposizione un vademecum con 7 consigli d’oro per chi abbia avuto una diagnosi di osteoporosi e fragilità ossea, scaricabile dal sito web http://www.stopallefratture.it/.

L’osteoporosi, che colpisce il 30% di tutte le donne che vanno in menopausa, e la fragilità ossea, la sua forma più grave, causano una maggiore suscettibilità al rischio di frattura, per traumi anche minimi1, fino ad arrivare alla frattura del femore. In Italia sono presenti circa 3,5 milioni di donne affette da osteoporosi e, ogni anno, 100.000 pazienti subiscono una frattura di femore.

«L’estate è un periodo durante il quale si tende tradizionalmente ad essere meno attenti ai problemi di salute – sottolinea il Professor Giovanni Minisola, Presidente Emerito della Società Italiana di Reumatologia (SIR) – Ciò non può accadere per chi è affetto da fragilità ossea, una patologia che non va mai in vacanza e nei confronti della quale l’attenzione non deve mai diminuire. Alcuni semplici consigli: 1) evitare posizioni, sforzi e movimenti che comportano sollecitazioni eccessive sulla colonna; 2) non trasportare oggetti o valigie pesanti, distribuendo sempre il peso egualmente su entrambi i lati; 3) accertarsi che il letto sia quanto più possibile simile a quello che si ha a casa; 4) evitare attività sportive alle quali non si è abituati; 5) non camminare, e ancor meno correre, sulla battigia perché il piano è inclinato e le vertebre vengono sollecitate in modo anomalo; 6) infine, non dimenticare di assumere i farmaci prescritti, accertandosi di portarne in vacanza il quantitativo necessario e di trasportarli rispettando le norme di conservazione previste».

E’ fondamentale, oltre a questo, mantenere uno stile di vita sano e proseguire con la propria terapia, che non deve essere mai sospesa, soprattutto per chi ha avuto una diagnosi di osteoporosi severa e fragilità ossea. Precisa il Prof. Luigi Sinigaglia, Direttore del Dipartimento di Fisiatria e Reumatologia, Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini, Milano – «Uno dei principali problemi della terapia per le malattie che inducono fragilità scheletrica e in particolare per l’osteoporosi è rappresentato dall’aderenza al trattamento. Esistono numerosi studi che dimostrano come anche la semplice riduzione del 20-25 % delle dosi dei farmaci comporti un rapido incremento del rischio di frattura vanificando in tempi brevi gli obbiettivi del trattamento. Non è infrequente incontrare pazienti e a volte anche medici che caldeggiano una riduzione dei dosaggi e un maggiore intervallo tra le somministrazioni di farmaci nei mesi estivi. In particolare viene spesso consigliato di non assumere la supplementazione in Vitamina D stante la maggiore esposizione al sole caratteristica dell’estate, dimenticando che il deficit in Vitamina D non è tanto legato alla mancata esposizione alla luce solare quanto a un difetto di conversione dei precursori a livello della cute del soggetto anziano. Questo errore viene poi esteso anche ai trattamenti farmacologici per l’Osteoporosi, per questioni di comodità e nello spirito di vivere una stagione libera da incombenze farmacologiche. E’ del tutto chiaro che questo atteggiamento può avere conseguenze nefaste sulla integrità scheletrica dei nostri pazienti. L’altro aspetto che merita di essere sottolineato è relativo al rischio di caduta che, una volta che il paziente si trasferisce in un ambiente diverso dall’usuale, può essere aumentato sia per difetto di attenzione sia per la presenza di naturali insidie insite negli spostamenti nel corso di un viaggio o relative all’ambiente esterno. Appare dunque ragionevole fornire al paziente consigli sia sul mantenimento degli stili di vita abituali sia sull’importanza di non ridurre il trattamento di supplementazione e farmacologico che da solo può garantire una riduzione del rischio di frattura».

Il sito web e la pagina facebook Stop alle Fratture, offrono tanti consigli e informazioni alle pazienti e a tutte coloro che vogliono informarsi sull’osteoporosi severa e sulla fragilità ossea. E’, inoltre, possibile per le donne dai 50 anni in su, conoscere il proprio rischio fratturativo, attraverso il Defra Test online, test di autodiagnosi per valutare il rischio personale di fratturarsi nei successivi 10 anni.

 

 

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