Pianificare l’allenamento fisico. Mantenere uno stile di vita attivo. Tutto questo allontana il pericolo che la sedentarietà può provocare soprattutto in chi deve gestire la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO), una patologia cronica ed evolutiva che rende difficoltosa la respirazione. Con sintomi, tra cui la dispnea (mancanza d’aria), che hanno un grande impatto sulla funzionalità respiratoria dei pazienti e soprattutto sulla qualità di vita. Dunque, l’attività fisica è una componente fondamentale in tutti i programmi di riabilitazione respiratoria che si traduce in “benessere” arrestando la progressione della malattia. Tuttavia, affinché l’attività fisica possa essere efficace soprattutto sulla mancanza di fiato, è necessario che l’allenamento sia graduale e specifico e impostato da personale sanitario qualificato.
Per questo è utile associare al programma di allenamento, da eseguire in modo autonomo a casa propria, un prezioso dispositivo: il saturimetro. Questo strumento consente di conoscere il valore della saturazione di ossigeno nel sangue ed è utile soprattutto nei soggetti che non hanno una chiara percezione della propria mancanza di fiato, per tenere monitorati i corretti parametri vitali, sia durante le attività sia nel tempo. Il suo utilizzo verrà concordato con lo specialista al momento della stesura di un programma di allenamento, fissando i valori dei parametri entro i quali l’attività fisica risulta sicura e non pericolosa. In linea di massima, il limite minimo sotto al quale è preferibile non scendere si attesta al 90% di saturazione.
Tra i dispositivi elettronici di ultima generazione c’è il nuovo iHealth Air: pulsossimetro wireless bluetooth leggero e discreto, si connette allo smartphone e consente di misurare il respiro e il polso attraverso la rilevazione dei livelli di ossigeno nel sangue, della frequenza cardiaca e dell’indice di perfusione. È un dispositivo medico certificato semplice da utilizzare: è sufficiente inserire il dito nell’apparecchio per visualizzare i risultati sullo schermo e sullo smartphone grazie alla app gratuita “iHealth MyVitals”. Offre anche la possibilità di registrazione dei dati rendendo più agevole il controllo dal personale sanitario preposto con aggiornamenti della situazione clinica.
Ed ecco alcuni accorgimenti utili per impostare un’attività fisica in sicurezza durante il periodo estivo e in vacanza.
- Uscire nelle prime ore della giornata evitando le ore più calde, che affaticherebbero l’organismo e l’apparato respiratorio in modo particolare.
- Prediligere percorsi pianeggianti, dove siano presenti panchine per effettuare soste.
- Mantenersi idratati.
- Scegliere per le vacanze destinazioni con clima temperato, senza eccessive escursioni termiche tra giorno e notte. Sono da preferire le località che dispongono di ampi spazi per le camminate o per le pedalate come lungomare, lungolago o la campagna.
- Assicurarsi che gli ambienti (case di villeggiatura, alberghi, residence) siano adeguatamente climatizzati.
- Nessun limite ai mezzi di trasporto utilizzati per raggiungere la destinazione prescelta. L’importante, in caso di viaggi a lunga percorrenza, è che siano garantite una buona climatizzazione e la possibilità di effettuare soste.
Prima di partire, è opportuno impostare un programma di allenamento con il proprio specialista o fisioterapista. Al ritorno dalle vacanze, grazie ad iHealth Air, con un semplice clic sarà possibile condividere con loro i risultati.
Info: https://ihealthlabs.eu/it/dispositivi-fitness/14-pulsossimetro-wireless-ihealth-air.html
I numeri della BPCO – Si stima che, in tutto il mondo, siano circa 210 milioni le persone che soffrono di BPCO (broncopneumopatia cronico-ostruttiva), ed è previsto che la patologia diventi la terza causa di decessi entro il 2020. Viene spesso considerata come una malattia legata all’invecchiamento, ma le stime indicano come il 50% delle persone affette da BPCO sia attualmente al di sotto dei 65 anni. La BPCO, malattia dall’andamento cronico ed evolutivo, rende difficoltosa la respirazione, con sintomi, tra cui la dispnea (mancanza d’aria), che hanno un grande impatto sulla funzionalità respiratoria dei pazienti – ad esempio, ridotta mobilità – e soprattutto sulla qualità di vita.