L’igiene a tavola: come difendersi dalle intossicazioni alimentari

Un sano regime alimentare rappresenta uno dei fattori più importanti per il mantenimento di una buona salute, ma non solo: mangiando in maniera equilibrata e variando spesso le pietanze portate in tavola è possibile assicurare all’organismo tutte le sostanze nutritive di cui necessita, conservare il giusto peso corporeo e appagare i sensi, con tutti gli effetti positivi che possono derivarne anche per l’umore. Innegabilmente, gli italiani possono vantare una cultura e una tradizione alimentare che, oltre a essere davvero ricca e variegata, è anche tra le più salutari al mondo: la cosiddetta dieta mediterranea si basa su frutta, verdura, cereali, pesce e carni, combinati in proporzioni spesso ottimali, tanto da farne un vero e proprio modello alimentare, ormai universalmente riconosciuto e apprezzato. Ma, se è vero che compiere le giuste scelte a tavola può contribuire alla prevenzione di molte malattie e addirittura aiutare a ridurre diversi disturbi, va sempre ricordato che gli alimenti possono anche rappresentare una seria fonte di rischio.

Il primo problema da considerare è quello relativo alla sicurezza alimentare: nei supermercati ormai sono presenti prodotti provenienti da tutto il mondo e anche da Paesi in cui le norme locali sono piuttosto permissive per quanto riguarda i limiti massimi considerati accettabili per sostanze nocive come fertilizzanti, pesticidi e metalli pesanti. Le conseguenze per la salute possono essere molto gravi quando questi prodotti vengono consumati abitualmente: studi scientifici hanno dimostrato in maniera incontrovertibile l’esistenza di una correlazione tra alcune delle sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni intensive e determinate forme di tumore.

Fortunatamente, l’Italia è uno dei Paesi europei in cui i regolamenti, i controlli alle dogane e quelli a campione sui prodotti alimentari presenti in commercio risultano essere maggiormente severi: stando a dati del Ministero della Salute, la percentuale di merci prodotte nel paese e non in linea con quanto stabilito dalla legge, sarebbe pari solo allo 0,5. Questo dato dimostra l’efficacia della rete di controlli attiva nel bel paese ma anche tutti i vantaggi di un regime alimentare basato su prodotti locali e di stagione (quelli spesso definiti “a chilometro zero”).

D’altra parte, a influenzare la salubrità degli alimenti sono anche i metodi di cottura e di conservazione adottati. È stato, infatti, ampiamente dimostrato che la frittura, in molti casi, rappresenta una soluzione da evitare: oltre all’elevato contenuto calorico, le alte temperature raggiunte dall’olio bollente possono portare alla formazione di sostanze ritenute cancerogene.

La corretta conservazione degli alimenti è un altro nodo fondamentale. Qualunque prodotto alimentare, tanto di origine animale che vegetale, tende ad andare incontro a un naturale processo di degradazione a opera di batteri, funghi e altri microrganismi che, nella migliore delle ipotesi, causa una riduzione delle proprietà nutrizionali e organolettiche dell’alimento e, nella peggiore, un concreto pericolo per il benessere dei consumatori.

In alcuni casi, ingerendo alimenti contaminati da batteri o virus è possibile contrarre vere e proprie malattie, perché questi microrganismi una volta all’interno del corpo continuano a riprodursi e a proliferare. Viceversa, nel caso delle cosiddette “tossinfezioni alimentari”, ha luogo l’accumulo di una sostanza tossica nel cibo in questione, prodotta dai microrganismi, in grado di scatenare reazioni avverse. È ciò che si verifica nel caso delle intossicazioni da botulino: l’ingestione di alimenti contenenti questa tossina può portare alla paralisi muscolare e, nei casi più gravi, all’insufficienza respiratoria.

Oggi, gli episodi di gravi infezioni alimentari sono sempre più rari, perché i controlli esercitati lungo le filiere di produzione e la sensibilità dei consumatori nei confronti di questi temi sono sempre maggiori. Anche nelle mense, nei ristoranti e, in generale, nei locali pubblici, i casi di questo tipo sono in continua diminuzione, sia grazie all’adozione degli standard e dei protocolli HACCP per la sicurezza alimentare, che a quella di apparecchiature per la refrigerazione degli alimenti sempre più affidabili e performanti.

In effetti, i frigoriferi utilizzati per conservare gli alimenti nell’ambito della ristorazione presentano caratteristiche particolari, che consentono di mantenere sempre alla giusta temperatura i vari cibi, nonostante la continua apertura delle ante che inevitabilmente si verifica, ad esempio, nella cucina di un grande ristorante.

Scorrendo i prodotti presenti nel catalogo dei frigoriferi professionali di questo portale specializzato, si scopre che nel catalogo dei frigoriferi professionali di questo portale specializzato gli apparecchi industriali utilizzati per conservare quantità importanti di cibo sono gli stessi impiegati per la refrigerazione dei farmaci: questa informazione permette di comprendere con quanta serietà oggi venga affrontato il tema della corretta conservazione degli alimenti.

Se la sicurezza dei cibi pronti e di quelli consumati nei luoghi pubblici e quasi sempre totale, va detto che tra le mura domestiche la situazione risulta essere ben diversa: piccole disattenzioni e la mancanza di un rigido protocollo di comportamento portano a favorire il propagarsi di batteri e microrganismi, con tutte le conseguenze che ne derivano per la salute.

Per evitare di incorrere in problemi spiacevoli in cucina, si consiglia di fare sempre attenzione alla pulizia di tutti i piani di lavoro, al rispetto di una corretta disposizione e separazione degli alimenti tra i ripiani e gli scomparti del frigo e alla puntuale rimozione dei cibi scaduti. Indipendentemente dalla situazione in cui si sta consumando il proprio pasto, è importante fare sempre attenzione all’aspetto, all’odore e al sapore dei cibi e, nel caso di sospetti circa la loro salubrità, interromperne immediatamente il consumo.

Torna in alto