Il futuro del bambino si gioca nei primi mesi di vita con la giusta alimentazione

Il futuro di ogni bambino dipende anche dalle scelte che i genitori compiono sin dai suoi primi mesi di vita: è questo il messaggio principale della nuova campagna Aptamil 3 latte di crescita, “Il suo futuro è nelle tue mani”.

Come spiegato dalla teoria dell’“Early Life Nutritional Programming”, i primi mesi di vita rappresentano delle opportunità per intervenire e costruire delle abitudini sane che pongano le basi per il benessere presente e futuro. Abitudini che partono proprio dalla nutrizione e dallo stile di vita.

“ Perché ciascun individuo possa esprimere al meglio le potenzialità che sono scritte nei propri geni, sono molto rilevanti le scelte attinenti allo stile vita; la nutrizione ne è un capitolo importante.La gravidanza e i primi anni di vita rappresentano irripetibili finestre di opportunità in cui è possibile intervenire per supportare una crescita ottimale e porre i fondamenti per il benessere presente e futuro” spiega Massimo Agosti, Pediatra e Neonatologo, direttore del Centro di Neonatologia e Pediatria e del Dipartimento materno-infantile dell’Azienda Ospedaliera e Universitaria dei Sette Laghi.  “E’ fondamentale quindi che i genitori si impegnino per avviare al meglio il percorso di vita del proprio bambino, facendo le scelte più corrette e assumendo uno stile di vita sano. Uno stile di vita che, se tramandato e insegnato sin dai primi mesi, in accordo con pediatra ed educatori, entra a far parte poi del comportamento stesso del bambino e del futuro adulto”, prosegue Massimo Agosti.

Rosolino[1]Per la nuova campagna, Aptamil 3 latte di crescita ha scelto il nuotatore italiano e campione olimpico Massimiliano Rosolino che con la sua persona, la sua storia, il suo stile di vita e soprattutto come padre, incarna perfettamente questi valori. “Per affrontare le sfide non basta allenarsi tutti i giorni ed avere una volontà ferrea, bisogna anche essere consapevoli del ruolo chiave giocato dall’alimentazione e dallo stile di vita” dice Rosolino. “Oggi per me la nuova sfida è quella che gioco ogni giorno nel ruolo di papà: il mio desiderio è quello di trasmettere ai miei figli questi valori”.

La nutrizione è una delle variabili fondamentali che inizia ad incidere sulla salute già dal periodo prenatale e che può avere impatti a medio e lungo termine.
Il latte materno è sicuramente il nutriente perfetto: come raccomanda l’OMS, è la scelta migliore ed esclusiva per almeno i primi 6 mesi di vita. L’allattamento al seno porta infatti a mamma e bambini una serie di benefici tra cui una significativa riduzione del rischio di sovrappeso nella fase successiva dell’infanzia o in età adulta.
Laddove non fosse possibile allattare al seno, è comunque importante garantire al bambino il latte più indicato a lui e alle sue esigenze di crescita, sempre seguendo le indicazioni del pediatra.

baby-105063_1920Durante l’allattamento materno, l’intake proteico di cui il “cucciolo d’uomo” ha bisogno è infatti il più basso rispetto a tutti gli altri cuccioli di mammifero (1.2 gr/dL negli umani VS 3.5 gr/dL nei bovini). Il contenuto proteico nel latte assunto dai cuccioli di mammifero è infatti direttamente correlato alla velocità di crescita: l’uomo, avendo una velocità di crescita più bassa, ha infatti un unico e importante privilegio evolutivo per la propria maturazione neuro-cognitiva.
“Il latte vaccino ha un contenuto di proteine triplo rispetto al latte materno ed è povero di ferro, non è indicato per neonati e lattanti e non dovrebbe essere somministrato prima dei 12 mesi e meglio sarebbe aspettare fino ai 24 mesi. L’eccesso proteico che potrebbe essere caratterizzato dall’assunzione del latte vaccino nei primi mesi di vita rappresenta infatti uno squilibrio nutrizionale che potrebbe contribuire a sovrappeso/obesità “ spiega Massimo Agosti.
Una corretta assunzione di ferro è fondamentale per la salute futura del bambino e per un corretto sviluppo neuro-cognitivo, per cui è necessario evitare carenze di questo nutriente, a partire dal periodo della gravidanza. Il ferro influenza infatti il sistema nervoso centrale intervenendo nella sintesi dei mediatori cerebrali.
Studi riguardanti bambini di 6 mesi che soffrivano di deficit di ferro hanno evidenziato una conduzione degli impulsi nervosi più lenta; il ferro infatti è coinvolto nella formazione della mielina, essenziale per garantire una efficiente conduzione nervosa.

 

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