Il Sole per amico: la prevenzione contro il melanoma entra in classe

Quello che si impara da bambini è fondamentale per l’età adulta. In tutti i casi, ma soprattutto in fatto di esposizione solare. I bambini, infatti, sono i più a rischio per il melanoma: le scottature prese nell’infanzia sono un importante fattore di rischio perché la pelle “memorizza” il danno ricevuto e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza.

Come fare dunque per educare i piccoli a prendere il sole con giudizio? La scuola primaria è il canale privilegiato e per raggiungere questo obiettivo, nelle classi elementari sta per arrivare Rey, un alieno catapultato sulla spiaggia da un’astrobolla solare, che racconterà ai due fratellini “terrestri” Geo e Gea i segreti per proteggere la pelle dal sole. Questo simpatico cartoon è il tema creativo della campagna nazionale di prevenzione primaria del melanoma “Il Sole per amico”, promossa da IMI – Intergruppo Melanoma Italiano, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM); un progetto educazionale che nelle prossime settimane coinvolgerà 130 scuole primarie di sette Regioni italiane (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sardegna).

“La campagna “Il Sole per amico” nasce per risvegliare e far crescere l’attenzione dell’opinione pubblica sul rischio melanoma attraverso la diffusione di una cultura della prevenzione tra la popolazione, in particolare tra i bambini in età scolare e le loro famiglie”, afferma Paola Queirolo, Responsabile Oncologia Medica dell’IRCCS-AOU San Martino-IST di Genova e Presidente di IMI – Intergruppo Melanoma Italiano. “La campagna nazionale, promossa da IMI, su temi di tale rilevanza ha come protagonisti i bambini delle scuole elementari e i loro genitori, tappa per noi cruciale considerato l’aumento dell’incidenza dei tumori della pelle proprio tra i più giovani e visto che le scottature da esposizione solare in età pediatrica rappresentano uno dei principali fattori di rischio”.

 

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  • “Il Sole per amico” si articolerà in attività di classe tenute dagli insegnanti con il supporto di risorse cartacee come opuscoli e poster per i bambini ma soprattutto multimediali con la creazione di un sito web, di pillole educazionali in animazione e di un cartoon che ha per protagonisti l’alieno Rey e i due fratellini, Geo e Gea. Il progetto pilota coinvolgerà alcune migliaia di adulti e almeno 40.000 bambini delle scuole elementari; nell’ambito di questa iniziativa verrà realizzato uno studio epidemiologico sull’awareness della popolazione nei confronti del melanoma e della corretta esposizione al sole.

“Nel complesso questo sarà uno degli studi più ampi mai condotti e con la proiezione temporale più lunga”, spiega Luigi Naldi, dermatologo presso l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII (già Ospedali Riuniti) di Bergamo e Presidente del Centro Studi GISED – Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia, “infatti, i risultati verranno confrontati con una fase di studio precedente, denominata SoleSì-SoleNo, condotta nel biennio 2000-2002. Sarà possibile ottenere dati sul trend di esposizione al sole e sulle modalità di protezione nei bambini in un lungo arco di tempo e si potrà valutare se esiste una correlazione tra conoscenza e comportamenti. Questi dati saranno importanti per dare un valore a quanto si sta facendo, misurando gli effetti ottenuti e orientando interventi futuri”.

Una parte importante del progetto educazionale sarà dedicata a incontri tra bambini, insegnanti e dermatologi. Un centinaio di specialisti del GIPMe – Gruppo Italiano Polidisciplinare sul Melanoma – saranno coinvolti nelle scuole aderenti all’iniziativa e prima della fine dell’anno scolastico ai bambini e alle famiglie verrà somministrato un questionario di valutazione per misurare la rispettiva consapevolezza sui comportamenti corretti di prevenzione. Sempre sui temi della campagna si articoleranno due concorsi che metteranno in competizione le scuole coinvolte.

“Tutta l’attività educazionale sarà gestita secondo un linguaggio semplice, chiaro e comprensibile, a misura di bambino”, dichiara Marco Simonacci, Coordinatore Nazionale GIPMe. “I messaggi di salute e di prevenzione primaria che si intende promuovere e diffondere nella scuola elementare saranno studiati e vagliati da un team di psicologi e insegnanti, solo così sarà possibile procedere a distanza di un anno ad un confronto e ad una valutazione di come e quanto sono state recepite le informazioni e soprattutto capire se i comportamenti dei genitori e dei bambini sono effettivamente cambiati”.

Le risorse e gli strumenti della campagna per le scuole primarie sono accessibili attraverso il sito www.ilsoleperamico.it

Il Sole per amico è anche su facebook: www.facebook.com/ilSoleperamico

 

Il melanoma in pillole

Il melanoma è il più aggressivo e temuto tumore della pelle, con un’incidenza più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia sono oltre 100.000 le persone colpite e 10.000 i nuovi casi ogni anno. L’esposizione ai raggi UV del sole e delle fonti artificiali è il principale fattore di rischio.

Si tratta di un tumore della pelle molto grave che origina dai melanociti, le cellule dello strato basale dell’epidermide che si rinvengono anche in certe mucose e nell’occhio e che sono deputate a difendere la cute. La storia naturale del melanoma, se non trattato, ha un’evoluzione fatale. Sebbene sia meno frequente rispetto ai tumori cutanei quali il carcinoma squamocellulare e il carcinoma basocellulare, il melanoma è molto più pericoloso e colpisce le fasce d’età giovanili con un tasso di mortalità assai elevato: oltre un terzo dei soggetti colpiti ha meno di 50 anni mentre il 20% dei pazienti decede. Inoltre, è un tumore altamente metastatico anche in stadio iniziale di malattia.

Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti sul fronte della diagnosi e delle terapie per il melanoma. “Le possibilità di trattamento del melanoma sono molto cambiate, abbiamo farmaci che rispetto ai tradizionali chemioterapici sono in grado di prolungare la sopravvivenza in modo significativo”, afferma Paola Queirolo. “Mi riferisco alle terapie a bersaglio molecolare che inibiscono specifiche mutazioni geniche del tumore, come la mutazione BRAF che si trova nel 50% dei melanomi in stadio avanzato. Da qualche anno la ricerca oncologica si è orientata verso la cosiddetta immuno-terapia oncologica che sfrutta le difese immunitarie dell’organismo per combattere le cellule tumorali. La novità più importante è rappresentata da una nuova molecola, pembrolizumab, un anticorpo immunomodulante, anti-PD-1, in fase avanzata di sperimentazione in diversi trial clinici che ha dimostrato un’efficacia superiore ai precedenti in termini di sopravvivenza ma anche nelle risposte obiettive e nella progressione free survival”.

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