Il Festival delle Sagre è una manifestazione eno-gastronomica che si tiene ad Asti la seconda domenica di settembre ma che inizia, come ormai da consuetudine consolidata, il sabato sera precedente, quando l’afflusso di persone supera talvolta quello della domenica stessa.
Si colloca nel periodo del “settembre astigiano”, dominato dal salone enologico Douja d’Or (che dura dieci giorni) e dal Palio di Asti (che si corre la terza domenica del mese).
Oltre 40 pro loco della provincia di Asti propongono le loro specialità gastronomiche, accompagnate da vini DOC astigiani, in un grande ristorante all’aperto allestito in Piazza Campo del Palio di Asti, dove, durante il sabato sera e tutta la giornata di domenica, migliaia di persone possono accomodarsi in un antico villaggio di campagna. Dal 2001 inoltre, la locale Camera di Commercio ospita, nel corso della grande kermesse enogastronomica settembrina, due pro loco “fuori-porta” (una regionale e una nazionale).
Alla domenica mattina una suggestiva sfilata si snoda per le vie della città, animata da più di tremila figuranti in autentici abiti d’epoca, animali, trattori e arnesi del mestiere. Rappresenta i valori e della tradizione contadina della provincia.
Il Festival delle Sagre prende vita nel 1974 da un’idea di Giovanni Borello, presidente della Camera di Commercio di Asti, nell’ambito della Douja d’Or, con l’intento di conferire a quello che era essenzialmente un concorso enologico, un momento festoso e di memoria del mondo contadino. Fu in particolare l’aspetto gastronomico della sagra che sollecitò la fantasia degli organizzatori: riuscire a riunire in un giorno le più antiche specialità della cucina campagnola astigiana e proporle ad un vasto numero di visitatori durante una grande kermesse enogastronomica che attira ogni anno più di duecentomila persone.
Sono centinaia di migliaia le persone che ogni anno, attratte da una manifestazione unica nel suo genere, accorrono ad Asti per respirare le atmosfere di un mondo antico. È il mondo contadino tra Otto e Novecento raccontato dal Festival delle Sagre Astigiane.
S’inizia di prima mattina con la sfilata storica nelle vie cittadine animata da 3000 figuranti in costumi d’epoca, a piedi, sui carri trainati dai buoi piuttosto che dai roboanti trattori “a testa calda”. Ogni paese, con la sua pro loco, mette in scena il lavoro nei campi, i mestieri, le feste contadine e i riti religiosi, dalla vendemmia al battesimo, dalla battitura del grano alla festa di leva.
La sfilata termina in piazza Campo del Palio, dove decine di casette, una per ciascuna pro loco, disegnano i confini del villaggio che arriva ad ospitare fino a 300.000 buongustai, provenienti dall’Italia e dall’estero.
Qui, un piccolo esercito di cuochi prepara e serve al pubblico, pazientemente in fila, il menu più ricco e variegato di ogni tempo.
I piatti sono più di 80, divisi tra antipasti, primi, secondi e dolci. Solo ed esclusivamente ricette tradizionali, tramandate di generazione in generazione e cucinate con materia prima di territorio. Agnolotti, risotti, tagliatelle e polente negli abbinamenti più vari. I grandi secondi della tradizioni monferrina: bolliti, fritto misto, bagna cauda e tanti piatti ormai scomparsi dal menu dei ristoranti: come la “puccia” (soffice polenta sciolta nel minestrone di fagioli e condita con burro e formaggio) o il “baciuà”, lo zampino di maiale lessato, aromatizzato nell’aceto e fritto. Le proposte dolci sono normalmente più di trenta: dalle creme ai biscotti, dal bunet alle torte “alla moda di un tempo”.
Area attrezzata per i disabili.
Il villaggio gastronomico è aperto al pubblico anche sabato 12 settembre dalle 18.30 alle 23.
Info e programma: http://www.doujador.it/festival-delle-sagre