8 settembre: Giornata Mondiale della Fisioterapia…ma non solo

Una Giornata Mondiale dedicata alla Fisioterapia per far conoscere una professione sanitaria in grande sviluppo. “Se hai problemi che colpiscono la tua mobilità, rivolgiti a un fisioterapista” è l’invito che WORLD CONFEDERATION FOR PHYSICAL THERAPY nella Giornata Mondiale della Fisioterapia rivolge ai cittadini.
“Il Fisioterapista è l’esperto del recupero delle abilità motorie”, spiega Maria Concetta De Marinis, Presidente di AIFI Lazio www.aifilazio.net. “Si pensa che il fisioterapista si occupi solo di esiti di traumi, di infortuni, della riabilitazione successiva alla chirurgia ortopedica o del trattamento di alcune forme di dolore. In realtà si occupa di disturbi del movimento in seguito a lesioni e malattie del sistema nervoso, riabilitazione successiva a malattie respiratorie, cardiovascolari, infarti o ictus, o all’applicazione di protesi dopo un’amputazione, a malattie oncologiche fino a delicati interventi di supporto nelle cure palliative”.

 

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Il Fisioterapista è quindi una figura centrale nel recuperare, attraverso complessi iter riabilitativi e processi educativi, il potenziale perduto restituendo alla persona elementi di salute, benessere, indipendenza e qualità dell’esistenza. L’OMS e Banca Mondiale hanno sottolineato come il promuovere le pratiche fisioterapiche e i servizi riabilitativi sia un ‘prezioso ausilio nel ridurre il costo dell’assistenza’ che attualmente incide per una cifra pari al 7% del PIL mondiale.
Il Fisioterapista ha le competenze per intervenire e guidare i processi di recupero delle funzioni lese, in percorsi di abilitazione-riabilitazione della persona all’interno di servizi sanitari pubblici o privati (lungo degenze, day hospital, ambulatori di Medicina fisica e riabilitativa, Residenze Sanitarie Assistenziali, case di cura e centri di riabilitazione) o al domicilio stesso del paziente.

• La Giornata Mondiale dell’8 settembre prevede un ampio programma di eventi promossi dall’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) unica associazione rappresentativa della figura del fisioterapista e dalle sue articolazioni regionali.

 

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• Tra questi, la campagna di informazione nazionale “GIU’LE MANI” che si svolgerà̀ dal 7 settembre all’11 settembre e che ha come obiettivo l’informazione sulle professionalità qualificate e la riduzione dell’abusivismo.
• Un’altra iniziativa è il FISIO DAY , dal 7 al 12 settembre, attivo con il numero verde 800 036 077 a cui le persone possono chiedere informazioni sulla fisioterapia e le relative modalità̀ di accesso, su come riconoscere i fisioterapisti qualificati e sull’organizzazione del “Fisio Day” del 12 settembre, in occasione del quale i fisioterapisti che aderiranno alla campagna apriranno gli studi per una consulenza gratuita ai cittadini.
• Inoltre nel Lazio l’AIFI è al servizio dei cittadini dal lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 17.30 – Tel 06 58332220 – e-mail segreteria@aifilazio.net

Oggi in Italia su 100mila operatori che impiegano procedure fisioterapiche o si qualificano ‘fisioterapisti’ solo 55mila esercitano la professione legalmente avendo conseguito il titolo abilitante. Il fisioterapista è l’unico professionista sanitario che può praticare fisioterapia nelle condizioni di patologia che alterano le funzioni corporee: ogni intervento fisioterapico da parte di soggetti che non siano fisioterapisti è da considerarsi assolutamente incongruo. I requisiti per l’esercizio della professione prevedono il conseguimento del diploma di laurea triennale (a numero chiuso con test di accesso) che abilita alla professione, cui può seguire un biennio di specializzazione, o il possesso di titolo equipollente. “Purtroppo stiamo assistendo al dilagare di luoghi incongrui dove si esercitano trattamenti di fisioterapia che per legge possono essere svolti solo in strutture sanitarie o in studi professionali di fisioterapia”, prosegue De Marinis. “Lavoriamo per frenare la tendenza a praticare la fisioterapia in luoghi come palestre e centri sportivi, centri benessere e negozi di estetista, assolutamente inadatti e culla dell’attività di soggetti non qualificati i quali, spesso non avendo adeguata e riconosciuta preparazione in fisioterapia possono danneggiare la salute del paziente e peggiorare le condizioni preesistenti”.

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