Sorridere fa bene alla salute

Prendiamone atto, anche se di questi tempi non è facile: siamo nati per sorridere.  Ci avete mai fatto caso? Il sorriso fa la sua comparsa intorno alle prime 5 settimane di vita ed è una delle espressioni più universali, che accomuna ogni popolo; un passe-partout che apre le porte alla comunicazione, abbattendo differenze di età, mentalità e cultura.  E’ uno dei tratti più affascinanti del volto, così complesso e capace di sfumature da essere associato agli stati d’animo e ai sentimenti più diversi.

Basta un sorriso per “cambiare la giornata”………  “E’ incredibile quanto basti un sorriso per virare il corso di una giornata negativa. E’ il messaggio corporeo positivo all’ennesima potenza. Incorrere in un sorriso, ancor meglio  se inaspettato, ha un effetto benefico a rilascio prolungato. Come uno squarcio di luce che si apre tra le nuvole, il sorriso offre un’altra possibilità di sguardo sul tempo a seguire, rischiara l’umor nero, affaccia a nuove soluzioni, risveglia dall’auto-commiserazione, fa sentire meno soli” spiega la dottoressa Katia Vignoli, psicologa. “Il “primo sorriso” della giornata ha un valore aggiunto non da poco. Iniziare la giornata con un sorriso è creare le premesse per ore serene. Anche il sorriso di fine giornata ha un forte potere : essere accolti da un sorriso è il vero tornare a casa, ai propri affetti, al proprio centro. Trovare un sorriso al rientro è un invito ad alleggerire il fardello accumulato durante il giorno, a gettare la maschera e lasciarsi andare, ad abbassare le difese e rilassarsi in un clima intimo, di naturale condivisione. Il sorriso, se all’inizio della giornata ha la funzione di ricostituente, a fine giornata ha un effetto calmante”.  Come la risata, anche il sorriso è contagioso. E’ sufficiente sorridere al vicino durante la coda alla cassa o a chi aspetta insieme a noi un responso nella sala d’aspetto  del medico per distendere istantaneamente un clima di tensione o preoccupazione.

 Il grande psichiatra Roberto Assaggioli, fondatore della psicosintesi, è stato un grande sostenitore della funzione terapeutica del sorriso sulla psiche.  Convinto del potere di persuasione che anche il corpo ha sulla mente (non solo viceversa) invita a impegnarsi a  sorridere, “come se” si fosse felici. Allenare il viso alla mimica del sorriso e presentarsi così agli altri, induce infatti nella psiche uno stato di rilassatezza e apertura che, con una costante applicazione garantisce serenità e promuove il sorriso spontaneo.
Un piccolo esercizio?  Basta  mettersi davanti allo specchio e guardarsi, con un’espressione seria.  Poi, sorridere. Ripetendolo per qualche volta, osservando il proprio volto nelle due versioni, come fosse il volto di un altro, dà la percezione immediata di quanto  risulti estraneo il primo, ovvero il volto atteggiato a serio e istintivamente familiare invece il secondo, il volto sorridente. A riprova del fatto che siamo nati …per sorridere!

 
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