Sonno e tecnologia: italiani sempre più tecno-dipendenti

Un sonno di qualità fa bene alla salute e impatta positivamente sulla qualità della vita. Dormire bene è, dunque, il metodo migliore per riposarsi e recuperare le energie. È questo il pensiero del 91% degli intervistati nell’indagine commissionata da Philips, azienda leader nel settore dell’Health Technology, alla società di ricerca Strive Insight sul rapporto tra utilizzo della tecnologia e qualità del sonno.

In una società sempre più digitalizzata e connessa, ovunque e in qualsiasi momento, la tecnologia è diventata sempre più “invasiva”: la media giornaliera di utilizzo di dispositivi digitali si attesta attorno alle 7 ore durante i giorni lavorativi e a 6 durante il weekend. Utilizzo che, per il 73% degli intervistati, sembra essere intenso anche nelle ore antecedenti il riposo notturno. La tecnologia connettiva, spesso “ipnotica”, che crea sempre più dipendenza sostituisce oggi i rituali pre-sonno andando così a impattare sul nostro riposo. L’attività digitale degli italiani prima di cadere fra le braccia di Morfeo è caratterizzata da una componente sociale: i passatempi più diffusi sono, infatti, i social network e le chat seguiti dalla lettura delle email. Nonostante gli italiani riconoscano l’importanza del riposo notturno conservano cattive abitudini legate all’utilizzo dei dispositivi tecnologici: il 52% degli intervistati tiene regolarmente il proprio smartphone sul comodino accanto al letto e il 40% lascia il telefono acceso anche durante la notte.

Abitudini digitali scorrette possono rivelarsi dannose e favorire l’insorgere di disturbi del sonno: solo il 6% degli intervistati dichiara di non svegliarsi mai durante la notte. La maggior parte degli italiani intervistati, invece, non ha un sonno continuo e ha frequenti risvegli notturni (il 18% afferma di essersi svegliato perché disturbato da segnali sonori emessi dal device tecnologico). Inoltre, un italiano su quattro confessa di controllare il proprio smartphone durante i risvegli notturni.

“L’indagine rivela una consapevolezza diffusa riguardo l’importanza del riposo notturno così come in merito alla correlazione tra disturbi del sonno e utilizzo di dispositivi tecnologici prima di andare a letto. Nonostante ciò gli italiani faticano ad abbandonare certe cattive abitudini. Philips, leader mondiale nella ricerca di soluzioni dedicate alla terapia del sonno ha una lunga storia di innovazione proprio per aiutare le persone a dormire meglio e a curare alcune patologie del sonno come le apnee notturne ancora troppo sottovalutate dalla popolazione, ma che se trascurate possono portare a conseguenze anche gravi”, dichiara Gianluigi Redolfini, Health Systems Marketing Leader – Philips Italy, Israel & Greece.

I disturbi del sonno più diffusi – Il 31% delle persone intervistate afferma di avere un sonno irrequieto e risvegli frequenti, di questi il 66% dichiara di soffrire di apnee notturne e il 33% di conoscere questa patologia. Il 24% invece dichiara di avere difficoltà ad addormentarsi e il 15% di soffrire di insonnia.

I sintomi più dichiarati legati ai disturbi del sonno sono stanchezza durante il giorno (55%), stanchezza al risveglio (48%), occhi stanchi al risveglio (35%), difficoltà di concentrazione (28%) e irritabilità (27%). Meno di un terzo del campione (28%) che ha dichiarato di soffrire di disturbi del sonno si è rivolto a un medico per avere un consulto.

I consigli più diffusi tra coloro che hanno interpellato un medico sono: alimentazione serale leggera (40%), attività fisica durante il giorno (39%) e la riduzione dell’utilizzo di dispositivi tecnologici prima di addormentarsi (37%).

“Un cattivo sonno non si traduce soltanto in un ridotto rendimento nelle attività quotidiane”, afferma Luigi Ferini Strambi, professore di neurologia e direttore del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano. “Durante il sonno profondo l’organismo libera le citochine, modulatori della risposta immunitaria nei confronti delle malattie. Lo scarso sonno si traduce quindi in ridotte difese immunitarie. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato che un sonno insufficiente è associato a un’eccessiva secrezione di cortisolo e quindi a un mancato riposo cardiaco. I microrisvegli legati a disturbi esterni ambientali, come ad esempio l’uso di dispositivi tecnologici oppure alle apnee notturne, aumentano quindi il rischio cardiovascolare. Infine, ricerche recenti indicano che una cronica mancanza di sonno favorisce un aumento, nelle cellule nervose, dei depositi di proteina beta amiloide, coinvolta nella genesi di malattie neurodegenerative”.

Per ulteriori informazioni sulle soluzioni Philips per dormire meglio: http://www.philips.it/healthcare/consumer/apnea-del-sonno/homepage

Per saperne di più sulle apnee notturne clicca qui e scarica il Libro Bianco: https://www.philips.it/c-dam/b2bhc/it/Consumer/sleep-apnea/homepage/Libro-bianco-light-def.pdf

 

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