Oggi è la Giornata Nazionale della Salute della donna e, proprio in questa occasione, è importante parlare di salute, benessere e sicurezza femminile. Perché sono ancora tante le sfide che l’Italia deve affrontare per raggiungere questo obiettivo. Come quello della prevenzione del cervicocarcinoma, una patologia che in Italia colpisce ogni anno circa 2.400 donne e rappresenta il quinto tumore per incidenza in quelle sotto i 50 anni.
Quanto e perché è determinante lo screening cervicale – Nel nostro Paese il 79% delle donne fra i 25 e i 64 anni di età si sottopone allo screening cervicale e questo dato dimostra indubbiamente un’elevata attenzione all’autocontrollo. Tutto bene, dunque? Purtroppo no perché all’autocontrollo non corrisponde un’adeguata sensibilità al problema. Le donne, in pratica, si sottopongono ai test in ambito privato durante visite ginecologiche più estese e, a volte, gli esami non vengono ripetuti negli anni successivi. Accompagnarle in un percorso di sensibilizzazione significa, dunque, ridurre questi interventi spontaneistici senza controlli precisi, per guidarle verso uno screening organizzato e articolato nel tempo in strutture certificate, che ha come obiettivo quello di combattere il cervicocarcinoma. “Lo screening organizzato è la vera soluzione nella prevenzione del cervicocarcinoma”, commenta il Dottor Andrea Gianatti, Direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio e dell’Unità di Anatomia patologica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. “Per ottenere questo è fondamentale innescare un cambio culturale che permetta di capire che gli screening sono poco impegnativi e poco costosi, ma consentono di ottenere dei risultati sorprendenti per la salute. Una trasformazione che deve coinvolgere tutti: partendo dalle donne, fino ai medici, agli operatori sanitari e alle strutture pubbliche che possono garantire un processo tecnicamente di alto livello e organizzativamente corretto”.
La predisposizione da parte delle donne italiane verso la prevenzione e gli screening è stata analizzata da uno studio comparativo globale che analizza lo stato di salute delle donne in 116 Paesi del mondo. La ricerca mette in evidenza la diffidenza delle italiane nel partecipare ai programmi di prevenzione oncologica: solo il 16% dice di essersi sottoposto agli screening gratuiti del SSN per il cancro nell’ultimo anno. Un dato che nel nostro Paese si differenzia anche per fasce di reddito: le italiane con reddito medio (19%) sono le più attente, a differenza delle fasce più alte (11%) e più basse (13%). In quest’ottica, è prioritario sensibilizzare la popolazione, in particolare la fascia di età adolescenziale (a cui è rivolta la vaccinazione contro il papilloma virus), riguardo all’insorgenza della malattia, allo screening, all’igiene, alle corrette abitudini comportamentali e sessuali. Un vero e proprio intervento di medicina sociale che permette di capire lo sviluppo del tumore e di controllarlo facendo prevenzione sull’identificazione del virus che lo induce.
“In particolare, questo periodo finale della pandemia è il momento migliore per sensibilizzare i cittadini”, prosegue il Dottor Gianatti. “Il covid ci ha insegnato che le malattie, soprattutto quelle indotte da virus, possono essere sconfitte grazie allo sforzo e all’impegno comune. Questo vale anche per gli screening: ricondurre i pazienti nelle strutture pubbliche per esami e test organizzati richiede uno sforzo comune di tutta la rete, ma è un significativo passo di sanità sociale con benefici per tutto il sistema”.
In un contesto complesso e delicato dove la pandemia ha portato conseguenze negative per la salute coinvolgendo altre patologie, da quelle cardiologiche fino alle oncologiche, Hologic Italia, in linea con la sua mission di essere al fianco delle donne per salvare e migliorare la loro vita con la diagnosi precoce, ha deciso di essere al fianco di Fondazione Onda Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere nella H-Open Week sulla Salute delle Donne, organizzata in collaborazione con gli ospedali Bollini Rosa (www.bollinirosa.it) dal 20 al 26 aprile con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile.