Il 42% degli italiani adulti ha problemi importanti di peso (il 31% è in sovrappeso e l’11% soffre di obesità). Numeri pesanti che non risparmiano i bambini, se si considera che l’Italia è il Paese con il più alto tasso di obesità infantile in Europa, con il 22,2% dei bambini in sovrappeso e il 10,6% in condizione di obesità. Questi dati fotografano una situazione oggi allarmante, soprattutto se si pensa che il sovrappeso e l’obesità comportano non solo difficoltà fisiche e psicologiche, ma sono l’anticamera di altre malattie, potenzialmente gravi, quali diabete, ipertensione arteriosa, malattie cardiologiche, problemi respiratori, sterilità, aumentata incidenza dei tumori, problemi alla schiena e alle articolazioni delle ginocchia. Una pandemia complessa che pesa sul Sistema Sanitario Nazionale e che, secondo i dati presentati in occasione di Expo 2015 sul costo dell’obesità e delle malattie a essa correlate, vale, solo in Italia, circa 9 miliardi di Euro l’anno. Non solo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che, nel nostro Paese, entro il 2030 saranno in sovrappeso il 70% degli uomini e il 50% delle donne.
Che fare dunque?
Spiega Marina Biglia, Presidente dell’Associazione Amici Obesi Onlus: “Se da un lato l’obesità può essere curata, dall’altro devono essere sviluppati e applicati programmi di prevenzione che educhino alla corretta alimentazione sin dall’infanzia, come la First Lady americana ci insegna, e che aiutino le persone già in sovrappeso a non diventare obese”.
Il sovrappeso, infatti, tende ad aggravarsi con il passare del tempo, senza che vi sia piena percezione di quello che accade. Laddove la dieta non fosse sufficiente è possibile intervenire con soluzioni non chirurgiche, sicure ed efficaci, in grado non solo di prevenire un ulteriore aumento del peso ma anche di educare il paziente ad alimentarsi meglio.
Il palloncino intragastrico
“Del problema soffrono pazienti molto diversi per classe sociale ed età”, spiega il Prof. Alfredo Genco, Professore Aggregato Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica, Policlinico Umberto I, Roma, e Harvard Medical School Lecturer 2014. “Ciò che li accomuna, però, sono la sorpresa nel rendersi conto di aver preso un peso eccessivo e la grande difficoltà a seguire un programma alimentare restrittivo nel lungo periodo. Per le persone in sovrappeso grave o obesità leggera, o comunque quando il BMI è uguale o superiore a 27, ci sono soluzioni non chirurgiche come il palloncino intragastrico, sicuro ed efficace, in grado di far perdere fino al 59% del peso in eccesso in 6 mesi, riuscendo a portare a un risultato quindi in tempi relativamente rapidi.”
Questo strumento permette di sentire prima il senso di sazietà e, quindi, diminuisce il desiderio di introdurre grandi quantità di cibo. Ha, inoltre, un alto profilo di sicurezza e di efficacia, come dimostrato da un grande numero di studi pubblicati nell’arco degli ultimi 20 anni. Tra i motivi, il vantaggio di non richiedere un intervento chirurgico per essere posizionato e di poter essere rimosso e riposizionato a intervalli di tempo più o meno lunghi, per dare una continuità al trattamento e quindi permettere sia di perdere peso, sia di mantenerlo nel lungo periodo. L’uso del palloncino intragastrico ha un tempo limite di 6 mesi, dopo i quali è necessario rimuoverlo e, se viene ritenuto opportuno un reinserimento, bisogna attendere un periodo di tempo variabile, determinato dal medico, prima di poter procedere.
A questo percorso viene associato un programma di supporto di 12 mesi, fornito da un team di esperti, inclusi un dietologo e uno psicologo, quest’ultimo ove necessario, con l’obiettivo di insegnare al paziente a modificare le proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vita. Tuttavia, questa soluzione non basta. Il paziente, infatti, deve cambiare il proprio stile di vita, il suo modo di rapportarsi al cibo. Spiega ancora Marina Biglia: “È questa l’unica strada per fare prevenzione ed evitare che non ricada negli stessi errori, mantenendo i risultati a lungo termine. Il peso eccessivo non è, infatti, solo una questione estetica; è soprattutto una questione di salute”.
Il palloncino intragastrico, inoltre, è particolarmente indicato per chi non può sottoporsi a un intervento invasivo o non lo prende in considerazione per motivi personali. Può essere utilizzato anche in pazienti con BMI rientrante nelle indicazioni, che non riescono a sostenere o perdere peso con la sola dieta e attività fisica. “Da un punto di vista medico”, aggiunge il Prof. Alfredo Genco, “intervenire precocemente, sia in termini di peso, sia in termini di età, rende la terapia più efficace e duratura; da una parte, perché intervenire prima di aver raggiunto uno stato di obesità pone meno rischi, dall’altra perché più si è giovani, più è facile modificare stili di vita non corretti. Inoltre, dato che le patologie concomitanti insorgono col tempo, intervenire prima permette di ridurne l’incidenza e la gravità. Dobbiamo pensare che un bambino o un adolescente sovrappeso oggi, sarà un obeso domani, con tutte le comorbidità associate a questo stato. È, quindi, fondamentale, per chi non risponde alla sola dieta alimentare, che le misure preventive includano un aumento della cultura, dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri, sull’importanza della prevenzione utilizzando tutti gli strumenti terapeutici a disposizione, anche in giovane età”.