Silenzio. Assordante, intermittente, costante. Un controsenso. Il silenzio non fa rumore. Eppure… Tra le strade deserte, è il silenzio che si impadronisce di tutto. Avvolge e stringe tutto come in una morsa. Lockdown. Ecco la parola chiave. Ciò che ha reso le città come fantasmi. Più delle parole, parlano le immagini. Come quelle catturate dal giornalista e fotografo Mauro Parmesani e raccolte nel volume Milano Lockdown pubblicato da Italiastraordinaria nella collana Tonocontinuo.
Milano, la città frenetica, pulsante, vivace, è fotografata mentre dorme, come in un tempo sospeso. In attesa di ricominciare a vivere. Dettagli di strade, vicoli, palazzi, piazze, spesso passati inosservati, balzano agli occhi in tutta la loro solitudine e tristezza infinita.
Questa Milano che soffre appare in tutta la sua bellezza, nonostante tutto. E non si arrende. Si prepara a ricominciare. Fa parte del suo DNA. Forte, altera, combattiva. Lo spiega l’autore, nella prefazione del libro: “Ho camminato per le vie deserte di Milano con il terrore e la tristezza nel cuore, osservando serrande abbassate, portoni sbarrati e vetrine di un richiamo lontano. Sentimenti che poco alla volta però sono svaniti. Per lasciare spazio a nuove emozioni, allo stupore, alla sorpresa nel reinterpretare una Milano per niente umiliata, deprimente o ferita nel suo moto perenne. Una Milano dal respiro profondo, più forte del virus, più forte delle avversità , più forte della sua storia millenaria. Ho guardato con occhi diversi le strade, le piazze, i monumenti e i simboli che l’ hanno resa unica. L’ho guardata senza interferenze, senza veli, senza timori, spogliata dai rumori dei meneghini e pendolari che ogni giorno si nutrono della sua positività. Ho scoperto una Milano monumentale, affascinante, splendente anche in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. La paura si è trasformata in bellezza estetica, mi sono sentito privilegiato nel vedere Milano con occhi diversi, ascol tandola nei rumori che in un giorno “normale” non si percepiscono nemmeno. Il cinguettare degli uccellini al tramonto, il fruscio della brezza tra le fronde degli alberi, le foglie che intonano una sinfonia, lo scorrere dell’ acqua nelle fontane, la musica che inonda le case, l’ abbaiare di un cane lontano, i passi felpati di qualche solitario. Mi sono ritrovato estasiato in un’ aurea di magia e di forza evocativa dinnanzi alla maestosa silenziosità del suo Castello con le note immortali del “Và , pensiero”, dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Frammenti di vita irripetibili che dedico ai milanesi che da questa tragedia ne usciranno più forti perché Milano non muore mai. Milano è immortale.
Ma c’è di più. I diritti di immagine di questo libro sono stati devoluti dall’autore al progetto Milano Charity Week, fortemente voluto dalla giornalista Elisabetta Canoro, per favorire lo sviluppo sostenibile e combattere il disagio sociale. Un’onda di solidarietà che coinvolge musei, gallerie, alberghi, ristoranti, con grandi eventi condivisi da artisti, designer, stilisti e grandi chef.
La Pandemia non ha fermato il progetto. Milano Charity Week si è arricchita di senso e significato, e diventerà anche l’occasione per celebrare iniziative e donazioni fatte dalle grandi aziende italiane in questi mesi per sostenere il sistema sanitario e rilanciare il Paese. La Milano del futuro, dunque, come emblema del cambiamento. Non più smart city ma safe city, sicura, asettica e sostenibile e dove le disuguaglianze sociali si accorciano sempre di più. Una metropoli che ritrova la sua identità, più matura e consapevole, che progetta ambienti tecnologici, riconvertibili e polifunzionali.