Ipoglicemia: una campagna per informare pazienti, famiglie e caregiver su cosa fare e non farsi sorprendere

Il nemico colpisce alle spalle, all’improvviso. Disorienta, confonde, provoca una crisi di panico. I sintomi più comuni sono tremori, formicolii alla lingua, sensazione di forte stanchezza e di mancamento fino a perdita della coscienza e al coma.  L’ipoglicemia è la complicanza acuta più importante per chi soffre di diabete di tipo 1 e 2. Un’esperienza che lascia il segno, una minaccia costante che accompagna la vita quotidiana e la condiziona. 

Riconoscerne per tempo i segnali, quindi, è importantissimo. Infatti, se non viene gestita con rapidità ed efficacia l’ipoglicemia può portare alla perdita di coscienza e al coma. Molto dipende dall’informazione e dalla prontezza del paziente e di chi gli è vicino.

L’ipoglicemia  si identifica  con valori di zucchero uguali o inferiori a 70 mg/dL. Per questo ai pazienti è raccomandato di avere sempre a portata di mano dello zucchero da assumere secondo la “regola del 15”, 15 g/mL di zucchero o miele, con misurazione ogni 15 minuti.

Nei casi più severi, invece, la somministrazione del glucagone, terapia salvavita, oggi è facilitata e accelerata dalla nuova formulazione spray, che può essere assunta per via inalatoria. 

Aiutare pazienti e caregiver a non “farsi sorprendere” dall’ipoglicemia, invitare famigliari e caregiver a informarsi su come agire quando si presenta, sono gli obiettivi di Ipoglicemia – Non farti sorprendere, campagna d’informazione e sensibilizzazione promossa da Diabete Italia Onlus e Portale Diabete con il patrocinio di AMD – Associazione Medici Diabetologi, SID – Società Italiana di Diabetologia e SIEDP – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e con il supporto di Lilly.

Sono tre le azioni che la campagna intende promuovere: riconoscere per tempo i segnali dell’ipoglicemia, intervenire con la somministrazione di zucchero – anche sotto forma di zollette, miele o succo di frutta – nelle forme lievi, mentre per le forme severe deve essere disponibile il glucagone, un ormone che è in grado far risalire la glicemia e che può essere somministrato per via sottocutanea o intramuscolare e adesso, nella nuova formulazione spray, anche per via inalatoria.  

La campagna invita tutti i cittadini a rispondere a una challenge virale diffusa attraverso i profili Facebook e Instagram: la #LightDownChallenge, una sfida basata sull’idea di “spegnere qualcosa”, in modo inaspettato, per riprodurre l’esperienza dell’ipoglicemia, simile a un’improvvisa interruzione dei collegamenti. 

“Il diabete è una malattia che non permette cali di attenzione e se ti distrai puoi aprire la strada a complicanze come le crisi ipoglicemiche – afferma Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia onlus – Se non si prendono contromisure contro l’ipoglicemia, nel breve-lungo periodo si possono manifestare delle complicanze cliniche che vanno a peggiorare lo stato di salute e a la qualità di vita. Oggi però ci sono risorse che permettono di affrontarla al meglio e allentare questo senso di continua vigilanza: grazie a cure adeguate, sistemi di infusione, sensori allarmati si possono gestire bene la malattia e le ipoglicemie, con una vita del tutto comparabile a quella delle persone non diabetiche”. 

La sintomatologia dell’ipoglicemia dipende dalla velocità con cui si abbassa la glicemia, più rapida è più i sintomi sono avvertiti, mentre con una riduzione costante della glicemia la sintomatologia non si manifesta fino a valori intorno a 60-58 mg/dL – afferma Ernesto Rossi, Consigliere Nazionale AMD, Direttore Tecnico Centro Antidiabetico di Cerreto Sannita (Benevento) – I sintomi più comuni sono tremori, formicolii alla lingua, sensazione di forte stanchezza e di mancamento fino a perdita della coscienza. I fattori  che più frequentemente possono dare il via ad una crisi ipoglicemica sono costituiti da un mancato equilibrio tra  il dosaggio della terapia insulinica e l’alimentazione, digiuno prolungato, attività fisica se non compensata da un adeguato dosaggio dell’insulina”. 

 “Bisogna adottare tutte le strategie per prevenire l’ipoglicemia, ma una volta che avviene si deve intervenire tempestivamente: quando il valore della glicemia scende al di sotto di 70 mg/dL, è sufficiente ingerire zuccheri semplici; se il valore scende ancora è necessario agire con un trattamento farmacologico basato sul glucagone, l’ormone antagonista dell’insulina – afferma Salvatore Piro, Segretario Nazionale SID, Professore Associato di Medicina Interna, Università degli Studi di Catania, Responsabile Day Hospital Medicina Interna e Diabetologia, Ospedale Garibaldi-Nesima, Catania – Fino a pochi mesi fa l’unica modalità di somministrazione del glucagone era quella per iniezione intramuscolare o per via sottocutanea, poco accettata dal paziente e dal caregiver perché prevede una serie di passaggi preparatori. Dallo scorso giugno è disponibile una nuova formulazione di glucagone, in spray nasale, una vera rivoluzione, perché può essere somministrato per via inalatoria e dopo alcuni minuti entra in circolo e riporta i valori glicemici a target”.

In bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 l’ipoglicemia è la più frequente complicanza acuta del trattamento insulinico. Rispetto alle ipoglicemie degli adulti, alcune circostanze possono renderne la gestione più complessa, come  la difficoltà del bambino ad interpretare i sintomi.

“Negli episodi di ipoglicemia che colpiscono bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 è fondamentale il ruolo di genitori, nonni, amici, insegnanti e allenatori che devono sapere cos’è l’ipoglicemia, riconoscerne i sintomi e interrompere immediatamente le attività nelle quali il ragazzo è impegnato – afferma Claudio Maffeis, Presidente SIEDP, Professore Ordinario di Pediatria, Università degli Studi di Verona, Direttore UOC di Pediatria ad indirizzo diabetologico – Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di ipoglicemia leggera ed è sufficiente assumere del glucosio per bocca, nel caso di ipoglicemia severa è necessario somministrare glucagone per via iniettiva o per via inalatoria in maniera immediata, senza perdere nemmeno un minuto per riportare alla norma la glicemia”. 

Anche per gli adulti, uno degli ostacoli maggiori nella gestione della glicemia è la reticenza a parlarne che coinvolge sia il paziente che i famigliari. Il paziente diabetico è abituato a gestire in prima persona tutti gli aspetti della malattia, mentre i famigliari spesso non fanno domande, per timore di “invadere” aspetti troppo personali del paziente. La mancanza di comunicazione può essere d’ostacolo a un intervento tempestivo.

“L’ipoglicemia è spesso vissuta dalla persona con diabete con un doppio senso di colpa: alla sensazione di inadeguatezza, ritenendo di aver sbagliato qualcosa, si aggiunge il dispiacere per la preoccupazione causata a chi le sta vicino – afferma Daniela D’Onofrio, Direttore Responsabile di Portale Diabete – L’ipoglicemia è per molti il momento peggiore del diabete, un momento che resta nel “dopo” con una stanchezza infinita e, spesso, la paura che possa capitare di nuovo. Un dialogo aperto tra il caregiver e la persona con diabete potrebbe sicuramente migliorare la qualità di vita di entrambi”.

A rompere questo silenzio, incoraggiare i pazienti a parlarne, far sapere a tutti cosa fare in caso in caso di ipoglicemia potrà contribuire la #LightDownChallenge, la challenge virale promossa nell’ambito della campagna per sensibilizzare familiari e amici sull’ipoglicemia e rendere tutti consapevoli della sua caratteristica principale, ovvero il fatto di arrivare all’improvviso.   

Tutti gli utenti del web sono invitati a realizzare una breve story o video su Instagram con l’hashtag #LightDownChallenge, nel quale potranno mostrare cosa succede quando spengono la luce o il computer di amici e famigliari, in modo da interrompere improvvisamente le loro attività. Per propagare l’eco della campagna i video saranno rilanciati attraverso i canali social degli influencer della campagna. Nell’ambito della campagna sono stati infatti arruolati sei social-ambassador, influencer che attraverso i loro profili social faranno arrivare i messaggi a tutta la community delle persone con diabete ma anche ad amici, colleghi, conoscenti.  Oltre alle attività social, la campagna prevede attività informative che faranno leva sulla landing page www.ipoglicemianonfartisorprendere.it con informazioni e regole di pronto intervento per gli episodi di ipoglicemia, cose da fare e da non fare, come regolarsi nelle diverse situazioni, etc. La pagina ospita inoltre videopillole informative, insieme a un opuscolo scaricabile in formato pdf. 

 

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