Le possibili strategie per difenderci da Sars-Cov2 sul lungo termine sono state al centro della tavola rotonda organizzata da Novavax nell’ambito della 17a edizione del World Congress on Public Health (WCPH). Sarà dunque necessaria una vaccinazione annuale? In quale stagione farla? Infine, sarà per l’intera popolazione? Sono queste alcune delle domande discusse da Pierluigi Lopalco, Professore di Sanità Pubblica presso l’Università del Salento; Andrea Gori, Professore di Malattie Infettive e Direttore di MACH presso l’Università di Milano e Direttore dell’Unità di Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano; Paolo Bonanni, Professore di Igiene presso l’Università di Firenze e Coordinatore Scientifico dell’alleanza scientifica “Il Calendario per la Vita” e da Francesco Vitale, Professore di Igiene e Medicina Preventiva e Direttore di Epidemiologia Clinica presso l’Ospedale Policlinico di Palermo, durante la tavola rotonda “The Future of Covid Vaccination”.
Stagionalità – A oggi SARS-CoV-2 non ha ancora assunto un carattere stagionale, come nel caso degli altri virus influenzali. “Ci aspettiamo però che questo prima o poi succeda, e allora sarà utile prevedere una vaccinazione autunnale, come quella antinfluenzale, per tutta la popolazione. In ogni caso dobbiamo continuare a monitorare l’andamento della circolazione virale ed essere pronti a cambiare la nostra strategia caso mai il virus manifestasse dei picchi”, ha spiegato il Professor Lopalco. “Abbiamo infatti evidenze molto forti che l’immunità data dall’infezione o dalla vaccinazione non è permanente e soprattutto per le persone fragili la protezione contro la malattia grave si ha solo con una immunizzazione recente”. Per loro, suggeriscono gli esperti, potrebbe essere necessaria anche una seconda vaccinazione, idealmente prima dell’estate.
I vaccini combinati COVID-19/Influenza – Molti esperti ritengono utile poter combinare in un’unica formulazione il vaccino anti Covid e quello contro l’influenza. “La popolazione si è dimostrata favorevole a ricevere entrambi i vaccini in un’unica seduta, quando le è stata data l’opportunità. La ricerca intorno a questi nuovi vaccini combinati, stimolata dalla pandemia, è cruciale per offrire nuove alternative che possano fornire protezione contro due minacce globali alla salute pubblica”, ha affermato il Professor Vitale.
L’accesso a un portfolio di vaccini diversificato – L’accesso a un portfolio di vaccini diversificato è fondamentale per proteggere la salute pubblica e per garantire la sicurezza contro le varianti come parte di una strategia globale a lungo termine per affrontare il COVID-19. La ricerca mostra infatti che la vaccinazione eterologa è anch’essa efficace. “Non abbiamo più neanche il problema di dover vaccinare sempre con lo stesso vaccino perché gli studi hanno dimostrato che anche con la vaccinazione eterologa si ottiene un alto grado di protezione dalla malattia”, sostiene ancora il professor Vitale.
I vaccini a subunità proteica rimangono un’opzione importante – “Sono vaccini maneggevoli, anche perché sono facili da gestire e il medico può tenerli in studio nel frigorifero. Sono sicuri ed efficaci: stimolano l’immunità anche se la persona è stata vaccinata con altro tipo di vaccino”, ha sottolineato il Professor Bonanni. “In più abbiamo visto che il vaccino ricombinante anche se è monovalente dimostra una buona reattività crociata anche nei confronti delle varianti Omicron”.
Il punto di vista di Novavax – “Lo sviluppo di vaccini sicuri ed efficaci ci ha permesso di rallentare la pandemia globale e contenere la diffusione dell’infezione COVID-19. Definire la strategia di vaccinazione più efficace e poter contare su un portfolio di vaccini diversificato è di fondamentale importanza, in particolare per proteggere le persone con comorbidità e a rischio”, ha dichiarato Giuseppe Bunone, Country Director, Commercial Operations Italy di Novavax, azienda biotecnologica incentrata esclusivamente nella scoperta, nello sviluppo e nella distribuzione di vaccini per combattere le malattie infettive.